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Accuse al Pizza Village, parlano gli organizzatori

NAPOLI – Rai 1, con la trasmissione Porta a porta, Rai 2, con il programma TG2 Italia, la terza rete nazionale e regionale di Rai 3, con i programmi Agorà, Fuori Tg e TGR, i canali Mediaset con Italia 1, Studio Aperto, Rete 4, con il TG4, hanno parlato del Pizza Village e di Napoli. Si aggiungono numerose testate straniere e TV 2000, emittente nazionale della Conferenza Episcopale Italiana. Servizi ed immagini dedicate a Napoli ed al Pizza Village. Eppure qualcuno, criticando la manifestazione, non ha saputo cogliere il grande lavoro di promozione territoriale ed evidentemente l’essenza stessa dell’evento. Gli organizzatori del Pizza Village affidano ad un comunicato le loro analisi e riflessioni.

“All’alba del giorno dopo il Pizza Village, abbiamo ricevuto attestati di stima e complimenti di tutta la città, dai tanti italiani e stranieri accorsi o informati dell’evento – dichiarano gli organizzatori della manifestazione – Ė’stata l’edizione dei record, con un Pizza Village che cresce costantemente e fa registrare nuovi primati anno dopo anno ed è motivo di grande orgoglio per noi aver accolto oltre 1 milione di visitatori ed aver servito oltre 100.000 pizze in un clima di festa, senza alcuna inefficienza, alcun disservizio ed alcun incidente”.

Alessandro Marinacci e Claudio Sebillo, fondatori di Oramata Grandi Eventi società che produce e organizza l’evento, proseguono così: “Constatiamo con amarezza il paradosso tutto napoletano per cui, davanti ad un successo clamoroso che è sotto gli occhi di tutti con una città in festa, viva e vivace, con immagini che hanno fatto il giro d’Italia e del mondo e che hanno restituito agli onori della cronaca una immagine positiva di Napoli, voci stonate e fuori dal coro sollevino polemiche inutili e spesso anche strumentali. Pizza Village, sul lungomare Caracciolo, regala emozioni uniche in uno scenario unico ed è un’occasione imperdibile ed irripetibile di promozione del territorio, della città e della Regione, anche grazie al racconto che la prima radio d’ Italia fa per oltre 10 giorni e per 12 ore al giorno, rivolgendosi a circa 10 Milioni di Italiani. Uno spot che, se commissionato, varrebbe milioni di euro e che al contrario l’appeal di Pizza Village sul lungomare regala alla città insieme ai servizi giornalistici di tutte le principali testate ed emittenti televisive nazionali ed internazionali che hanno guardato con favore quanto accadeva in città”.

Gli organizzatori poi specificano che: “Pizza Village è la festa della pizza più bella e più grande al mondo, ma è anche più di un Festivalbar, è una festa che unisce, capace di affascinare e conquistare davvero tutti, senza distinzione di età o estrazione culturale ed economica, alla stregua dell’Oktoberfest di Monaco e del Carnevale di Rio de Janeiro. Non può che essere il lungomare di Napoli, luogo iconico nel mondo così come iconica è la pizza e che ha in sé un valore identitario per Napoli e tutta la Campania, la cornice naturale ed imprescindibile per l’evento”. Marinacci e Sebillo si soffermano, poi, anche su un’analisi collegata al territorio. “Ovviamente siamo perfettamente consapevoli dell’impatto che un grande evento come il Pizza Village ha sulla città, ma il tema non è considerare i grandi eventi come problemi da rimuovere o delocalizzare, d’altronde quando si invitano gli amici ad una festa a casa, si ospitano nella stanza più bella”. E rilanciano così: “La sfida è quella di cogliere i grandi eventi come opportunità di riqualificazione culturale del territorio urbano e di dimostrarci in grado di riposizionare e pensare ad una Napoli che possa ospitare – e questo è il nostro auspicio – eventi anche più grandi del Pizza Village, come è accaduto per Barcellona con le Olimpiadi o Milano con l’Expò o anche con la vicina Salerno, perfettamente in grado di assorbire la grande mole di visitatori in occasione dell’evento natalizio Luci d’Artista. Solitamente le grandi città, vale anche per gli esempi appena citati, investono ingenti capitali per ospitare format come il Pizza Village; riceviamo di continuo proposte da diverse città in Italia e nel mondo, ma il nostro obiettivo resta quello di valorizzare Napoli come Capitale mondiale della Pizza e promuoverne il brand”.

Infine auspicano un confronto costruttivo in un immediato futuro: “Pianificazione e programmazione sono i due fattori su cui si fonda il progetto Pizza Village dove il livello degli stakeholder fatto di multinazionali, operatori del mondo del turismo e media richiede progetti a lungo termine. Noi siamo già al lavoro per la prossima edizione, non abbiamo tempo per le riflessioni e ci auspichiamo, quindi, un incontro immediato con le Istituzioni con le quali poter aprire un tavolo di confronto per arrivare alle soluzioni più congeniali ad una migliore gestione della città e di ciò che accade intorno al Pizza Village a cominciare da una più attenta costruzione del calendario degli eventi in città scongiurando la rischiosa contemporaneità di eventi come è accaduto nei 10 giorni di Pizza Village duranti i quali ci sono stati i grandi concerti di Gigi D’Alessio in Piazza del Plebiscito, di Ultimo allo Stadio Maradona e la Conferenza dei Ministri della Cultura del Mediterraneo”.

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