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Cambia il modo di mangiare la carne e il macellaio diventa 4.0: avanza Bolaca

NAPOLI – Carne di qualità e sostenibile per consumatori attenti: questa la grande sfida che sta portando avanti il progetto Bolaca. Nato per valorizzare il patrimonio zootecnico bovino, integrare maggiormente il settore da latte e quello da carne e potenziare dal punto di vista quantitativo e qualitativo la produzione di carne bovina regionale.
Partner del progetto, finanziato dal Gal Titerno e Gal Alto Tammaro “Terre dei Tratturi”, nell’ambito del PSR Campania 2014/2020. MISURA 19 – Sviluppo locale di tipo partecipativo – LEADER – Sottomisura 19.2. Tipologia di intervento 19.2.1 “Sottomisura 16.1 Azione 2, sono l’azienda zootecnica Ferrucci Antonio, situata nel Comune di Amorosi, con bovini da latte e il laboratorio Genenvet del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.
Bolaca si propone di rafforzare la promozione di carne campana attraverso un’azione sinergica nelle stalle da latte. Il tutto allo scopo di destinare una percentuale della quota di rimonta al meticciamento, ottenuto con l’uso di seme di tori di razze da carne italiane oppure estere. Allo stesso tempo verificando le attitudini produttive dei meticci F1 prodotti. I soggetti in esame utilizzati come vitelli da carne, per il miglioramento del valore commerciale, garantiranno un prodotto al 100% made in Campania.
Il progetto prevede la valutazione dei soggetti bovini F1, sui quali effettuare rilevamenti di efficienza attraverso il controllo genetico, funzionale, la resa al macello e la qualità della carne fresca e lavorata (bistecca campana, macinato, hamburger, tagli per lunghe cotture, etc).
L’obiettivo finale si prefigge la valorizzazione dei vitelli da destinare alla macellazione per la produzione di carne in Regione Campania, soprattutto mediante l’ottimizzazione della quota di rimonta in stalle di bovini da latte o provenienti da una genetica locale e sostenibile; la diffusione dell’utilizzo di un modello produttivo per aumentare la richiesta di numero di meticci F1 da carne in tutta la Regione; la tracciabilità e la valorizzazione della carne e dei lavorati freschi e/o confezionati attraverso la comunicazione dell’intera filiera: dall’allevamento alla tavola del consumatore.

“Anche l’atteggiamento degli italiani è evoluto – spiegano Alberto Rossetti e Massimiliano Peretti della PeRoL. Si preferiscono carni di qualità, ottenute in modo più sostenibile, provenienti da allevamenti locali. Cresce la richiesta di filiera corta e di carni Bolaca, dove viene garantita la genetica, l’alimentazione del bestiame e il benessere animale. I clienti, inoltre, cercano un banco carni assistito oltre che servito, dove la figura del vecchio macellaio, è stata sostituita da veri studiosi della materia, garanti della bontà delle carni. Una sorta di consulente alle vendite, capace di unire alla conoscenza di tutta la filiera, la capacità di orientare la spesa dei clienti e di informarli in modo esaustivo. Da non sottovalutare che ai consumatori del terzo millennio piacciono prodotti più “accattivanti”, facili e veloci da cucinare a casa, i cosiddetti “ready to cook”, ossia le terze lavorazioni fresche come hamburger, macinato, polpette e cotolette”.

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