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Capasanta restaurant & cocktail bar: il mare dove non c’è il mare

POMPEI ( Di Maria Grazia Narciso) –  Che ci sia aria di santità lo scopri subito quando, varcata la soglia accanto alla quale campeggia il logo “Capasanta”, nomen omen, entri in un’ atmosfera celestiale, non esagero, è proprio tutto celeste.

Ti guardi intorno, giri la testa ovunque, tutto blu, azzurro e simil-pantone. Le orecchie cominciano a modulare: “there must be an angel playing with my heart, yeah”. Poi arriva il sommelier con l’”Acquasantissima” (cocktail signature a base di Gin tonic e Acqua di mare) e capisci di essere benedetto a poterti accomodare in “santa” pace sulle comode poltroncine, ……in velluto ottanio, la 50esima sfumatura di blu.

Esamino il logo, deformazione professionale, e anche lì ritrovo trascendenza e santità. Le due metà della capasanta mi appaiono come la rappresentazione ittica dello Yin e dello Yang, tra l’altro sulle porte della toilette le ritrovi così ad indicare femminino e mascolino sacro. La corona che troneggia sulle due metà mi evoca il vicino Santuario con annessa regalità e sacralità. Bello, bellissimo, già sa tutto di paradiso e ancora non abbiamo messo le forchette nei piatti.

In realtà tutto questo blu è molto più legato alla terra che ai cieli, e precisamente al mare.

Lo Chef Paolo Del Giudice ne ha fatto la propria cifra identitaria. Del mare conosce tutto, prepara tutto, crudo o cotto con una chiave interpretativa personalissima ed originale che non tradisce né le tradizione né le aspettative degli appassionati della cucina di mare.

 

La location: Capasanta Restaurant & Cocktail Bar ha aperto i battenti circa un anno fa a Pompei in Via Carlo Alberto 14-16. Il progetto nasce da un idea dello Chef e del suo socio Antonio Palummo, imprenditore nel settore turistico. Articolato in più ambienti con bar, sala interna, dehors e zona lounge per eventi privati, il locale ospita circa 60 coperti. La location dispone anche di uno spazio outdoor di proprietà con ulteriori 16 posti a sedere.

Tutto qui racconta il mare, dalla struttura lignea azzurra all’ingresso che ripropone l’onda marina, alle lampade sospese che richiamano le canne da pesca, alle tende tra i tavoli che alitano come le vele dei natanti.

 

Lo chef: Paolo Del Giudice, neanche trent’anni, si forma all’Alma dove incontra lo chef Claudio Sadler presso il cui ristorante (2 stelle Michelin a quei tempi) diventa stageur. Poi altre stelle con La Torre del Saracino (2 stelle Michelin) di Gennaro Esposito e L’Olivo Restaurant di Londra. Sadler lo richiama a sé con il ruolo di Secondo Chef che ricopre per 4 anni e mezzo per poi passare a Barmare di Milano in qualità di Executive chef. Apre poi una seconda sede, il Barmare L’Altro e poi un pop up restaurant estivo ai Navigli.

Si sente pronto a questo punto per tornare nella propria terra e dare il via alla sua esperienza imprenditoriale.

 

Il menù: Da Paolo bisogna venirci per tuffarsi in un mare puro e cristallino, dove la materia prima è ineccepibile, le proposte fresche e intriganti, la chiave di lettura dei piatti mai scontata. Anche nelle preparazioni apparentemente più elaborate i sapori sono sempre riconoscibili restituendo la verticalità che ti aspetti dalla cucina di mare.

Nella carta dei vini una cinquantina di etichette, ma finirai per pasteggiare ad “Acquasantissima”, scommetti?

Il menù che ho avuto modo di gustare procede secondo una dinamica che declina in maniera esponenziale profumi, sapori struttura e consistenze: Ricciola, sedano e bottarga, Ceviche di spigola con limoni di Sorrento, Capasanta lardellata, piselli, burrata e tartufo nero. MUST HAVE: Cappuccino di astice, cornetto salato e la sua bisque.

Primi piatti: Gyoza di maiale, gamberi e capasanta, salsa di soia e zenzero, Ziti spezzati, genovese di tonno, provolone del monaco e katsuobushi (non urlare se lo vedi muoversi nel piatto, è la reazione al calore della pasta), Milanese di tonno, caponata siciliana e cioccolato.

Passeggiando per la spiaggia è puro storytelling affidato ad un dessert: mentre passeggi sul bagnasciuga ti imbatti in sassi di cocco e lime, le tue impronte restano impresse nella sabbia al sesamo, ti fermi a raccogliere i legnetti di cioccolato e le alghe di ganache al tè verde rimangono attaccate alle tue mani. Le lavi via con il GIN O’NDINA (gin italiano della Riviera romagnola con sentori mediterranei).

Lo so che fa strano dire che vai a Pompei a mangiare il pesce, ma se non è mare questo!

Capasanta restaurant & cocktail bar

Pompei (NA)

Tel. 081 18239087

 

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