NAPOLI – I vini naturali per i produttori rappresentano una scelta di vita. Si intraprende questa strada per più motivi. Spesso si ricerca un rapporto più intimo e rispettoso con la natura e quindi si scelgono metodi di agricoltura che escludono l’utilizzo di fitofarmaci e si punta moltissimo a valorizzare la composizione dei suoli nella loro integrità, contenendo micro organismi che arricchiscono l’espressione dell’uva e poi del vino.
Rappresentano inoltre una preziosa difesa naturale contro le malattie e fortificano le viti. Altre volte si ricerca un carattere purista del vino, ma anche più profondo, stabilendo di intervenire il meno possibile nel processo di vinificazione.
Molto spesso la scelta di produrre vini naturali può contenere una sorta di ribellione, una ricerca del proprio essere, il desiderio di raccontare il proprio io più intimo attraverso le trame del vino. Diventando una specie di alter ego carico di aspettative e di incidenti di percorso prima di raggiungere la giusta formula.
Sta di fatto che questi vini hanno acceso una forte attenzione, pur essendo differenti e discordanti i pareri dei consumatori e degli appassionati.Questi ultimi sono in costante crescita e alla continua ricerca di vini naturali. E ’certamente riduttivo accomunarli sotto un’unica definizione.
Le tipologie sono molteplici e si legano inevitabilmente ai territori di produzione e all’interpretazione della cantina. Partiamo dalla Campania con un primo appuntamento dedicato ai Vini Naturali.
Mercoledì 27 marzo saranno a Storie di Vini e Vigne a Cap’aliceEnnio Cecaro di Canlibero da Torrecuso (beneventano). Paola Rccio da Caiazzo e Mario Basco da Teano nell’alto casertano.
In degustazione:
Iastemma Falanghina del beneventano 2014 – 15 Canlibero
Privo Bop Pallagrello Bianco Terre Volturno 2013 Alepa
Privo l’Eretico Pallagrello Bianco Terre del Volturno 2016 Alepa
Phos Aglianico di Roccamonfina in anfora 2015,17 Cacciagalli
Conduce la giornalista Marina Alaimo
segue la cena con i piatti dell’oste Mario Lombardi
costo 35 euro