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La Campania per Slow Wine 2024

14 chiocciole, 10 bottiglie, 2 monete e 45 Top Wine: questi i riconoscimenti della Guida Slow Wine 2024 assegnati in Campania, ai quali si aggiungono i 21 video realizzati in vigna e cantina dai collaboratori, accessibili direttamente dalla guida tramite QRCode.

Disponibile da oggi 11 ottobre in tutte le librerie e sullo store online di Slow Food Editore, la quattordicesima edizione di Slow Wine racconta le migliori cantine italiane e le etichette più interessanti, selezionate da più di 200 collaboratori sparsi in tutte le regioni della penisola. È l’unica guida in Italia, infatti, realizzata a partire dalle visite di tutte le cantine recensite, tratteggiando così uno spaccato aggiornato e puntuale del panorama vitivinicolo italiano contemporaneo di qualità.

Il tema già accennato lo scorso anno si afferma come centrale in questa edizione: la crisi climatica e le sue conseguenze stanno modellando in maniera significativa il mondo enologico. Le condizioni climatiche avverse, in intensità e forza del tutto eccezionali, unite alla peronospora che ha dimezzato la produzione di intere regioni, la flavescenza che contribuisce all’estinzione di alcune varietà e insetti importati da altri continenti sono elementi che, nel complesso, definiranno in maniera sempre più impattante la produzione italiana (e non solo) del vino, soprattutto di impronta biologica, ponendo questioni importanti sui prezzi delle uve e l’immancabile risvolto della medaglia che è la speculazione.

La Campania vista da Slow Wine

La ricchezza ampelografica della Campania non è certamente una novità e resta il primo motivo di interesse intorno alla produzione vinicola della regione. Continuiamo a seguire con piacere le iniziative di recupero e salvaguardia di vitigni storici coltivati in aree ben delimitate, di pari passo con progetti di studio e ricerca volti ad approfondirne le specificità. L’annata 2022 non è stata semplice. A una stagione invernale con temperature di 2-3°C al di sopra della media del periodo, che si sono protratte fino all’inizio di aprile, salvo intervalli con correnti di aria più fresca e precipitazioni concentrate nei giorni a cavallo del germogliamento, sono seguite una primavera e un’estate con temperature medie elevate, che hanno provocato un anticipo generalizzato sulle fasi fenologiche della pianta di circa una settimana. Il resto lo han fatto le ottime escursioni termiche tra il giorno e la notte nel periodo finale della maturazione delle uve.

Il quadro generale dei vini è stato piuttosto interessante, con i bianchi a fare la voce grossa come al solito. Tendenzialmente meglio i Greco di Tufo rispetto ai Fiano di Avellino targati 2022, ma non mancano interpretazioni notevoli nei precedenti millesimi e nelle tipologie Riserva. Molto bene anche i Fiano nel Cilento e le Falanghina tra Campi Flegrei e Sannio, ma non possiamo davvero più stupirci per questo. Note positive, qua e là, anche nella provincia di Caserta e negli altri distretti viticoli. Sul fronte rossista, al netto di qualche eccezione, segnano il passo i Piedirosso dei Campi Flegrei, mentre gran parte dei Taurasi licenziati, complice la fresca annata 2018, hanno fortunatamente minori concentrazioni ed estrazioni, non sempre però accompagnate da un calibrato uso dei legni di affinamento.

 

Tutti i dettagli di tipologie, annate e zone di produzione e tutti i riconoscimenti che Slow Wine ha assegnato alle aziende campane sono disponibili qui.

 

La guida Slow Wine 2024
Il racconto delle 2.006 cantine visitate e recensite è affidato ancora una volta a schede che descrivono i vigneti e i migliori vini (in elenco gerarchico di qualità) disponibili in commercio, nonché le persone dell’azienda. Il lettore, inoltre, ha la possibilità di essere guidato in un viaggio ancora più immersivo grazie ai video girati durante le visite in cantina e in vigna, fruibili da 422 QR code.

 

Oltre alle schede dedicate alle cantine, Slow Wine fornisce un racconto puntuale delle migliori etichette con l’assegnazione di una serie di simboli e riconoscimenti: tra i Top Wine, l’edizione 2024 distingue i Vini Slow (vini che, oltre ad avere una qualità eccellente, condensano valori legati a territorio, storia e ambiente) e i Vini Quotidiani, ovvero vini di alta qualità con un prezzo massimo di 12 euro sullo scaffale. Alle cantine più interessanti viene invece assegnato il massimo riconoscimento della Chiocciola, che premia le aziende il cui lavoro ben interpreta i valori (organolettici, territoriali e ambientali) in sintonia con la filosofia di Slow Food. Seguono poi altri riconoscimenti quali la Bottiglia, ai produttori che esprimono un’ottima qualità per tutte le bottiglie presentate in degustazione, e la Moneta, alle realtà che esprimono un buon rapporto tra la qualità e il prezzo per tutte le bottiglie prodotte.

 

I numeri di Slow Wine 2024

25.100 vini assaggiati durante le degustazioni • 2.006 cantine visitate e recensite • 238 cantine buone, pulite e giuste premiate con il simbolo della Chiocciola • 198 cantine i cui vini esprimono un’eccellente qualità organolettica premiate con il simbolo della Bottiglia • 63 cantine i cui vini hanno un ottimo rapporto tra la qualità e il prezzo premiate con il simbolo della Moneta • 799 Top Wine, dal profilo organolettico eccellente di cui 421 Vini Slow: Top wine buoni, puliti e giusti e 130 Vino Quotidiano: Top wine che costano fino a 12 euro in enoteca • 540 cantine che offrono lo sconto del 10% sull’acquisto di vino per chi si presenta in azienda con l’edizione cartacea della guida Slow Wine 2024

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