POMIGLIANO D’ARCO (Di Maria Grazia Narciso) – L’idea, il progetto, il format, il prodotto, la comunicazione, la squadra. Tutto al posto giusto, a soli 24 anni. Solo applausi per “Rostì – Non una normale rosticceria” di Pomigliano. Tutte le P del marketing allineate, prezzo compreso, in un format pronto per la replicabilità. La clientela nuova e affezionata fa la fila all’ingresso sia a pranzo sia a cena e se pensi che tutto è nato agli esordi della fase pandemica capisci che questi ragazzi hanno l’X Factor.
Un “assaggio” di bio: Matteo Del Cuoco, classe 1999, dopo aver maturato esperienza nel catering ed essersi chiarito le idee nella cucina stellata del “Ristorante Quattro passi” a Nerano, nel 2020 assume piena consapevolezza della sua vocazione imprenditoriale e apre un piccolo locale con sola formula take-away. Dopo soli due anni, nel settembre 2022, trasloca in via Alfa Romeo a Pomigliano in una location più ampia con 45 sedute.
Il branding è messo a punto a quattro mani con la consulenza di Brandbox, agenzia di comunicazione del fratello di Matteo, Manuele.
Alla P di place l’iconografia del punto vendita studiata in ogni dettaglio, dall’interior design ai segni distintivi e cromatici. Alla P di product i piatti della scuola napoletana reinterpretati in una chiave lontana dal concetto classico di rosticceria. Tutto just in time, nulla di già pronto: “chi bene vuole mangiare un po’ deve aspettare” ma l’attesa val bene l’esperienza di un piatto profumato, cotto al momento nella cucina a vista. Il menù gravita attorno alla tradizione con un piatto del mese per ogni sezione.
I fritti la fanno da padrone: frittatine classiche, in pastella, alla Carbonara o Pasta e piselli in doppia consistenza. Sul podio la Parmigiana fritta. Poi pasta home-made, frittura asciutta e leggera, ingredienti in primo piano.
Le simpatiche ciabatte, che hanno sostituito le rosette, giocano con le Polpette al rraù e provola, ma anche con il Carpaccio di Manzo e la crema di friarielli, new entry in carta.
Una cucina tradizionale preparata, presentata e confezionata in chiave divertente ed ecosostenibile. Cosa abbiamo assaggiato?
Tra i fritti le Parmigiana fritta, la Frittatina Pasta e Piselli e la Frittatina Carbonara.
Per la sezione “Polpette” le varianti con Crema di zucca, lardo di cinta senese e cacioricotta, Ragù, Cacio, pepe e lime.
I primi con la pasta fatta in casa come i Maccheroncelli all’uovo, crema di patate, spuma di Parmigiano 30 Mesi e polvere di pancetta e i Tonnarelli all’uovo con crema di zucca, patè di pomodori semidry alla ‘nduja, fonduta di pecorino toscano sono una deliziosa proposta per la pausa pranzo ma, perché no, anche a cena.
Abbiamo concluso la degustazione con due gusti di “Ciabatte”: Crema di friarielli, carpaccio di manzo, pecorino toscano e mayo al lime e Crema di pomodori semidry alla ‘nduja, pulled pork e fonduta di cacio e pepe.
Il Beer-pairing con Krombacher Pils e Sta Belga – Stimalti.
Compitissimo lo staff. Alla P di people il team, composto da ragazzi giovanissimi e affiatati: Luca Cardaropoli (sous chef, 19 anni), Christian Aprano (sous chef, 21 anni), Francesca Cardaropoli (manager e banconista, 22 anni), Carla Lignano (responsabile casse e banconista, 23 anni). Fare squadra è una competenza latitante in molti settori, pur essendo l’unica che abilita ad affrontare nuove sfide soprattutto in un panorama complesso e articolato come quello della ristorazione. A fine aprile “Labbottega”, esito del merging tra laboratorio artigianale e bottega gastronomica, si affiancherà a Rostì. La “bottega con due b” diventerà una unità produttiva distaccata dove verrà preparata la pasta fresca impiegata nelle preparazioni di Rostì nonché i sughi pronti, le verdure e i prodotti sottovuoto che, insieme a una selezione di prodotti da forno, salumi, formaggi, birre e vini, saranno disponibili anche on line.
Alla P di price una proposta sostenibile e scomponibile che consente a tutti i portafogli di pranzare o cenare senza sensi di colpa. Il packaging onora la sua P con confezioni da asporto e di servizio coerenti con la Brand Image, tutto curato nei minimi dettagli compresa la salviettina salva-dita in dotazione.
In ultimo la P di promotion. La comunicazione è affidata alla esperienza e competenza della giornalista enogastronomica Laura Gambacorta che cura l’Ufficio Stampa e che ha organizzato la press dinner.
Davvero andiamo via leggeri leggeri perché abbiamo mangiato bene, perché non accusiamo pesantezza e perché questi ragazzi hanno lavorato con il sorriso per tutta la serata. La creatività sostenibile è possibile.