La redazione di Bibenda, in chiusura della guida della Fondazione Italiana Sommelier (Fis), ha scelto i campioni dei campioni, dieci vini, tra tutti quelli degustati e poi premiati con i 5 Grappoli per rappresentare la migliore qualità.
La selezione dei degustatori Fis della ventisettesima edizione di Bibenda 2025, delle etichette che “restano nella mente, nell’anima e nel cuore” identifica come “migliori vini, quelli che non si dimenticano”, annovera dalla Campania l’Aglianico del Taburno ‘Safinos 2020’, dell’azienda ‘Il Poggio’ di Torrecuso. Grande soddisfazione è stata espressa dai fratelli Carmine e Marco Fusco visto che il loro ‘Safinos’ è tra i 10 migliori vini d’Italia scelti su 29mila degustati. Non è per niente facile individuare questo valore, la consegna dei premi avverrà il prossimo 16 novembre sul palcoscenico del Rome Cavalieri nell’ambito della serata di gala dei 5 Grappoli.
“Prima del ‘Safinos 2020’, per noi, sul podio sta il territorio del Taburno – affermano Marco e Carmine Fusco -. Tutto ciò ci rende estremamente felici perché non è semplice entrare a far parte di questa lista alquanto ristretta e poi avere un importante riconoscimento su 29.000 vini degustati. Un riconoscimento, che fa seguito ad altri, alla nostra denominazione e alla sua identificazione con il territorio di produzione che rappresenta un riferimento in termini di sostenibilità produttiva ed ambientale nonché in competitività e qualità per numerosi mercati, anche emergenti.
Aree interne, spesso marginali, che danno lustro al Paese e che devono essere sempre più tutelate contro il rischio del dissesto idrogeologico e lo spopolamento. Perché questo accada – continuano i fratelli Fusco – occorre che siano garantiti servizi ed infrastrutture che troppo spesso vengono messe in discussione da scelte poco lungimiranti”. Da qui le conclusioni: “Ringraziamo la redazione di Bibenda, nonché la Federazione Italiana Sommelier, e questo premio ricompensa anni di lavoro ed investimenti contraddistinti dal continuo obiettivo del miglioramento qualitativo portando la Cantina ‘Il Poggio’ ai vertici della vitivinicoltura italiana, annoverandola nel gotha delle aziende produttrici di vino nazionali”.