NAPOLI – In occasione di San valentino, torna al Vomero Chocoland, la terra dei golosi, la grande fiera di cioccolato artigianale in programma dal 10 al 14 febbraio 2023.

Le bancarelle che venderanno il prodotto più amato da grandi e bambini si snoderanno nella grande isola pedonale del Vomero, tra via Sacarlatti, via Alvino e Piazza Vanvitelli dalle ore 10 alle 22.

non solo produttori partenopei ma anche tantissimi artigiani del cioccolato provenienti da Perugia, Lecco, Cuneo e Torino e tante aziende con sede nelle regioni Molise, Sicilia, Calabria e Puglia.

Tra gli eventi che si svolgeranno nel corso della fiera la “Choco Factory” del maestro Enzo Di Buono, i corsi dedicati a scuole elementari, medie e istituti alberghieri, la mastercalss
“Dolci che passione” a cura del maestro Antonio Vanacore.

LE POLEMICHE

“Oramai – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari, già presidente della Circoscrizione – il quartiere Vomero, con i suoi 48mila residenti, su appena poco più di due chilometri quadrati di superficie, e con i circa duemila esercizi commerciali a posto fisso, che, notoriamente attraversano un lunga crisi, al punto che non passa giorno senza che non si annunci la chiusura di qualcuno di essi, con le istituzioni preposte che sinora non hanno mosso un dito per venire incontro ai commercianti storici in difficoltà, anche attraverso la riduzione dei numerosi balzelli ai quali sono soggetti, somiglia sempre di più a uno dei tanti paeselli della provincia partenopea, dove, pure per richiamare persone da altre zone limitrofe, tradizionalmente si organizzano sagre e fiere al fine di promuovere prodotti mangerecci, trasformando dunque nel quartiere dello street food cittadino “.

“A dimostrazione – esordisce Capodanno – lo sbarco avvenuto oggi dell’ennesima fiera, con il montaggio delle casette di legno di Chocoland, che hanno invaso l’intero tratto pedonalizzato di via Scarlatti, oltre a un tratto di via Alvino e a una parte di piazza Vanvitelli, creando ulteriore caos e disagi anche per i numerosi automezzi che hanno invaso, sin dalle prime ore del mattino, l’area pedonalizzata. Non solo ma causando pure lo spostamento da piazza Vanvitelli, non si comprende ancora dove, dello stazionamento dei taxi e della fermata degli autobus di linea. Una fiera della quale non si avvertiva alcuna necessità, peraltro in un giorno nel quale sono stati già tanti i disagi causati dal fermo dei treni del metrò collinare che si sono aggiunti a quelli che, da oltre quattro mesi, patiscono i 15mila utenti della funicolare di Chiaia “.

“Peraltro – aggiunge Capodanno – in un primo momento, presumibilmente a ragione dei numerosi gazebo e ombrelloni, spuntati come funghi negli ultimi tempi dinanzi agli esercizi pubblici presenti in via Scarlatti, si era parlato di destinare alle casette della fiera solo il tratto da piazza Vanvitelli a via Alvino, mentre in realtà tali casette sono state installate, per l’intero tratto pedonalizzato, fino all’incrocio con via Luca Giordano “.

“Purtroppo – puntualizza Capodanno – da quando sono stati chiusi al traffico veicolare alcuni tratti di strada di via Scarlatti e di via Luca Giordano, per i quali pomposamente si parla di aree pedonalizzate, benché le auto continuano a transitare e a sostare, si è colta l’occasione, oltre che consentire l’invasione di gazebo, ombrelloni, tavolini e sedie di varia foggia e dimensione, a servizio delle numerose attività per la vendita e la somministrazione di cibi e bevande, molte delle quali apertesi negli ultimi tempi, costringendo i pedoni a fare lo slalom per passeggiare, anche per autorizzare tutta una serie di fiere e sagre di prodotti alimentari che peraltro nulla hanno a che fare con le tradizioni storiche del quartiere “.

“Iniziative – continua Capodanno -, che, tra l’altro, creano non poche difficoltà alle attività commerciali a posto fisso della zona interessata, anche perché gli stand sono posizionati in maniera tale da oscurare le vetrine dei numerosi negozi presenti, dal momento che i pedoni devono passare al centro della carreggiata per vedere i prodotti esposti nelle casette. Sotto l’aspetto economico poi il danno è ancora maggiore, dal momento che i passanti, attratti dall’esposizione dei numerosi prodotti alimentari venduti per strada, disertano i numerosi esercizi commerciali a posto fisso della zona, con particolare riguardo a quelli adibiti alla vendita di prodotti similari “.

“Un altro tema che, nell’occasione,va riproposto all’attenzione delle autorità competenti – sottolinea Capodanno – riguarda le condizioni da rispettare sul piano igienico sanitario, trattandosi di prodotti alimentari, con la necessità di potenziare i controlli del caso ma anche con un incremento delle necessarie attività per garantire la pulizia dei tratti di strada interessati, attraverso un adeguato e costante servizio pure per la rimozione dei rifiuti solidi urbani. C’è poi da tener da conto il problema legato alla sicurezza per le difficoltà che potrebbe insorgere al passaggio dei mezzi di soccorso, ambulanze e vigili del fuoco in particolare, e la necessità di attrezzare un numero sufficiente di servizi igienici per poter sopperire alle esigenze sia degli addetti alle vendite che dei visitatori “.

Con l’occasione Capodanno rilancia ancora una volta la petizione on-line, alla pagina: https://www.change.org/bastafieremangereccealVomero , dove già sono presenti circa 300 sottoscrizioni, con la quale si chiede all’amministrazione comunale sia di vietare l’organizzazione di sagre e fiere mangerecce al Vomero, segnatamente nei tratti di strada chiusi al traffico veicolare e destinati al transito pedonale di via Scarlatti e di via Luca Giordano, sia di mettere in campo iniziative finalizzate alla sistemazione complessiva, attraverso un progetto univoco e armonico, di tutte le strutture che, a vario titolo, attualmente occupano il suolo pubblico in tali tratti di strada, nel rispetto delle leggi e dei regolamenti al riguardo vigenti nonché dell’importanza architettonica, urbanistica e storica delle predette arterie.

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