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12° Forum PolieCo: ambiente ed economia oltre il Covid (VIDEO)

NAPOLI – Dopo la presentazione a Casal di Principe, nel bene confiscato Casa don Diana, alla presenza del viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, nei giorni scorsi si è tenuta a Napoli (al Royal Continental Hotel, anziché nella tradizionale location di Ischia) la 12esima edizione del Forum Internazionale sull’Economia dei Rifiuti del PolieCo (consorzio nazionale per il riciclaggio di beni a base di polietilene) sul tema “Ambiente ed economia oltre il Covid-19”. I lavori si sono articolati in quattro sessioni per sottolineare la necessità di una nuova vision in grado di coinvolgere impresa, ricerca e politica.

Il Covid-19 ha messo in rilievo i problemi endemici del sistema della gestione dei rifiuti che oggi, basandosi sull’esportazione verso Paesi terzi, si rivela non autosufficiente; i limiti di una raccolta differenziata improntata alla quantità e non alla qualità; la carenza di impianti di riciclo. Come ha sottolineato la direttrice del consorzio Polieco, Claudia Salvestrini.

Grande attenzione sui dispositivi di protezione individuale utilizzati per l’emergenza sanitaria (in particolare le mascherine) che, se non correttamente avviati allo smaltimento, rischiano di aggravare l’inquinamento ambientale; e sulla plastica, tornata al centro del dibattito passando dalla sua demonizzazione, spesso generalizzata, al suo riconoscimento come materia indispensabile nella prevenzione del Covid e dunque per la salvaguardia di vite umane.

Il Forum, come ormai consuetudine, è stato anche teatro di denunce sulle collusioni tra la criminalità e la politica e l’imprenditoria. E in vista dei fondi del Recovery Fund sicuro è il rischio di infiltrazioni delle mafie. Come ha sottolineato il senatore Nicola Morra, presidente della commissione parlamentare antimafia.

Per Raffaele Piccirillo, capo di Gabinetto del Ministero della Giustizia, “il deficit impiantistico in tema ambientale è innegabile così come lo è la farraginosità dell’iter burocratico che consente alla criminalità di annidarsi, approfittando della paralisi decisionale”.

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