NAPOLI – Università Parthenope, Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti di Napoli e Associazione Artur, hanno promosso il dibattito ‘Donne resistenti… raccontiamoci’. Un confronto a più voci per analizzare il tema della disabilità dal punto di vista delle mamme disabili o che hanno figli portatori di disabilità, un ‘tolk a cuore aperto’ come è stato definito dalla Prof. Maria Luisa Iavarone – moderatrice dell’incontro e presidente dell’associazione ARTUR.
Dopo i saluti istituzionali del Prorettore Vicario, Prof. Francesco Calza, è intervenuta la dott.ssa Maria Filippone – Vicesindaco Comune di Napoli: “Mettere insieme il tema della donna e quello della donna disabile è molto interessante perché – se parliamo di donne resistenti – le donne disabili sono resistenti il doppio”.
Ospite dell’incontro Rosalia Porcaro che, attraverso la satira dei suoi personaggi, ha analizzato il tema della differenza di genere: “La strada da percorrere è lunga, anche il fatto che si senta ancora la necessità di parlare di quote rosa, vuol dire che c’è ancora tanto da fare. Resistere significa trovare la propria strada, indipendentemente dal genere”.
Un confronto corale per lanciare il messaggio, sintetizzato nelle parole del Presidente dell’Unione Ciechi ed Ipovedenti di Napoli Mario Mirabile, della necessità di abbattere le barriere e dialogare con la città perché ‘ognuno di noi è diverso’ ed è fondamentale lavorare ad una comunità che sia responsabile.
“Abbiamo toccato storie nella loro pienezza – ha sottolineato la Prof. Iavarone – raccontate con passione, per ribadire l’importanza della cura e della responsabilità educativa”, l’Università Parthenope a tal proposito ha un corso di Laurea Magistrale in “Progettazione dei servizi Educativi, Formativi, “Media education” e Tecnologie per l’inclusione nei contesti formali e non formali” che si occupa in particolare di attività di inclusione sociale e di prevenzione del disagio all’interno di scuole, enti o cooperative.