Site icon Napoli Village – Quotidiano di Informazioni Online

A Napoli mostra 50 foto di famiglie tra affetto e difficoltà odierna di crescita dei figli

“Oggi ci è chiaro che nelle case contano molto di più gli spazi, la qualità e i posti dove stare insieme, ma anche posti dove poter stare nel proprio angolino, un po’ segreto. Questo ci ha spinto ad andare a vedere come le nostre famiglie in giro per l’Italia vivono questi spazi. Ed è venuta fuori una mostra per celebrare i 50 anni di storia del nostro centro di ricerca”. Così il presidente di Cisf Francesco Belletti inaugura la mostra fotografica “We, Home”, giunta a Napoli narrando attraverso le immagini l’attualità della famiglia per festeggiare i 50 anni del Cisf (Centro Internazionale Studi Famiglia) nella sede dello Spazio Famiglia “Nina Moscati” Aps, che da anni lavora sulla formazione del Consulente Familiare Aiccef e si dedica all’ascolto delle famiglie in difficoltà relazionali, per promuovere scelte consapevoli e responsabili nonché concorrere all’affermazione di una coscienza etica e morale.

In esposizione da oggi a Napoli ci sono 50 foto per 10 famiglie “in cui raccontiamo – prosegue Belletti – genitori soli, famiglie con anziani, bambini ancora nella pancia della mamma che poi sono nati e portati all’inaugurazione della mostra a Milano. C’è un’immagine di famiglia molto solare, serena, in una conferma che per le famiglie e per le persone è importante avere una casa dove stare. Quindi l’idea di casa e famiglia diventano quasi dei sinonimi. Sono posti protetti dove poter stare con le persone a cui vuoi bene e di cui ti prendi cura. Abbiamo intervistato un anziano di 103 anni che era lì con la sua bandante e con sua figlia adulta che abitava di fianco, abbiamo intervistato famiglie con bambini piccoli in un quartiere di Napoli, famiglie miste e multiculturali. Ecco, una bella faccia di una famiglia che è sicuramente a colori e sicuramente una bella storia”. Una mostra che a Napoli pensa anche alla violenza armata che dilaga nei minorenni negli ultimi mesi: “La maggior parte delle famiglie – ha detto Belletti – è una risposta al bisogno di cura e di affetto che ogni persona ha e su questo sono importanti le case famiglie, soprattutto a Napoli dove viviamo una stagione in cui ci sono ragazzini che si perdono. Molti docenti dicono che è colpa delle famiglie, che non si può abbandonare un 14nne ai suoi amici. Su questo è molto importante anche il dialogo delle case famiglia. Alla fine i nostri ragazzi non sono i veri colpevoli, ma vittime di storie che devono essere aiutate ed accompagnate. Se gli adulti riscopriranno la bellezza dell’essere educatori, anche per questi ragazzi la vita sarà meno difficile, sarà impegnativa certo perché la vita è una grande sfida. Non potremo risolvere tutti i loro problemi, ma potremo attraversarli insieme a loro”.

Un viaggio sociale che vive tutti i giorni Stefania Sinigaglia, presidente dello Spazio Famiglia “Nina Moscati”, in via Nicola Rocco 19, che quest’anno celebra i propri dieci anni di attività ospitando la mostra fino al 29 novembre con ingresso libero dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19. “In questa mostra – spiega – vediamo le famiglie nella loro quotidianità, nei loro momenti più privati, nelle emozioni, basta guardare gli sguardi, i volti di queste persone e capire quali sono i sentimenti che vivono. Per noi è importantissimo, ci occupiamo di famiglie, le accompagniamo come consulenti familiari ad affrontare anche tante difficoltà che vivono nella quotidianità, per questo fare sinergia col CISF, che fa ricerca e studio sulla famiglia, per noi è stato quasi naturale”. Sinigaglia sottolinea come il momento difficile oggi a Napoli viene dal “problema delle famiglie – ha detto – su come relazionarsi con gli adolescenti perché dopo il covid i rapporti si sono davvero inaspriti. Perché da un punto di vista fisiologico i giovani, gli adolescenti non hanno vissuto tutta una parte della loro fase di crescita perché il covid ci ha costretti all’isolamento, perdendo due anni di confronto con i pari all’uscita di casa, di avere la mancanza di uno spazio che ha segnato questi ragazzi. Oggi se vediamo un po’ le statistiche sono fortemente aumentate, disturbi anche psichiatrici negli adolescenti e quindi anche i genitori fanno fatica a relazionarsi in un ruolo che porta ad assumersi delle responsabilità e i giovani, in particolare gli adolescenti. Perciò siamo qui proprio per sostenere la famiglia”.

Exit mobile version