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All’Accademia di Belle Arti di Napoli, Ipazia, vista con gli occhi dei giovani d’oggi

NAPOLI – “Ipazia, punti di vista” è il titolo della mostra/performance ospitata dall’aula 18 (ex Galleria del Giardino) dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.

L’evento, ideato e curato dal Professor Mauro Maurizio Palumbo, artista e docente di Pittura per la didattica, si pone come atto conclusivo dell’omonimo corso, che tra gli obiettivi ha anche la progettazione e l’organizzazione di eventi culturali.

Il progetto “Ipazia, punti di vista” prende forma e volume dall’esigenza di conoscere ed imparare, attraverso lo studio e la ricerca di artisti contemporanei, metodologie per trasmettere e comunicare le proprie visioni anche sulla storia di personaggi storici, che hanno espresso il proprio punto di vista.

La progettualità didattica si è basata su ricerche e studi su Ipazia d’Alessandria, martire del paganesimo e del libero pensiero vissuta nel IV secolo d.C.; e si è indirizzata verso la ricerca dell’artista Mathelda Balatresi, che a Ipazia ha dedicato una serie di lavori pittorici.

Un progetto della durata complessiva di 6 mesi, che ha visto nascere idee, bozzetti, confronti intellettuali, letture e ricerche filosofiche, suggestioni, carichi emotivi ed elaborati finali.

Emozionante, l’azione performativa, che ieri ha visto in una solenne processione i protagonisti del progetto entrare nello spazio espositivo, e, tra armoniche pose di danza e schematici movimenti, sistemare, su un’unica parete, le 23 tele figurative in dialogo con altrettante tele monocromatiche di vari colori, emozionando il pubblico, intervenuto numeroso. Una coreografia montata ad hoc per l’occasione ha visto, poi, interagire le giovani studentesse-danzatrici Federica Vacca e Rossana Gallo con un lungo e leggero telo di 10 metri, simbolo di onestà intellettuale. Una sincronia tra i 23 giovani che, in modo naturale, ha catturato gli sguardi dei fruitori.

Contemporaneamente, un video in loop girato e montato da Emanuela Manco, proiettava il backstage tra allestimento e prove. Una performance e una installazione effimera della durata complessiva di un’ora, senza ripetizioni e senza proroghe, per riflettere sul concetto di memoria e irripetibilità dell’azione e, naturalmente, sul concetto di tempo e di tempi divisi tra passato, presente e futuro.

Il direttore del Palazzo delle Belle Arti, il Prof. Renato Lori, entusiasta ha dichiarato nel suo intervento, dopo aver citato il lavoro del Prof. Palumbo: “Un’altra cosa bella è stata la performance, che come linguaggio si avvicina al mondo teatrale ed, essendo uno scenografo, non posso non apprezzare questo tipo di operazione. Mi piacerebbe – ha aggiunto – restituire quest’aula ad uno scopo che già aveva in passato ovvero quello di Galleria del Giardino, spazio espositivo per i giovani studenti”. L’intervento di Donella Di Marzio, coordinatrice della Scuola di Didattica dell’arte e docente di vari corsi, ha fatto riflettere sull’importanza di comunità e di condivisione e ha chiuso la presentazione dando la possibilità al pubblico di avvicinarsi alle opere con le foto di rito.

“Questo progetto è la testimonianza di una ricerca sperimentale vissuta durante il Laboratorio, che è un luogo di crescita e confronti. Questi giovani hanno sperimentato le varie tecniche delle arti e visive, arrivando ad acquisire competenze e abilità – ha dichiarato Mauro Maurizio Palumbo –. Ho cercato anche di creare un “dialogo intergenerazionale” tra guest artist, in questo caso, Mathelda Balatresi, e i giovani apprendisti laboratoristi, così mi piace definire le mie studentesse e i miei studenti”. Ad esprimere la loro libertà di pensiero: Alessia Stavola, Asia Salmaso, Assunta Spalliero, Denise Miranda, Domenico Salsano, Emanuela Manco, Federica Vacca, Francesca De Conciliis, Francesco Avventuriero, Liliana Montella, Lucia Mazzarella, Mariana Costabile, Martina Coppola, Naomi Olimpia Gentile, Noemi de Sisto, Paola Musone, Roberta Russo, Rossana Gallo, Sara Borea, Sara Di Donato, Sara Morabito, Simona Bozza, Viviana Russo, che hanno anche creato la pagina Instagram “LABPPD” per pubblicare i vari momenti dell’evento e del percorso formativo.

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