NAPOLI – Continuano a susseguirsi voci circa l’intervento del Vaticano, in particolare della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, sulla gestione delle Catacombe di San Gennaro, affidate all’Arcidiocesi di Napoli e gestite, in un modello virtuoso, da giovani del Rione Sanità afferenti alla Fondazione Comunità di San Gennaro mediante la Cooperativa La Paranza.
Da Roma è arrivata la smentita di una richiesta di denaro, circa la metà di quanto incassato in dieci anni, mentre voci non verificate parlerebbero di un richiamo all’ambasciatore italiano presso la Santa Sede in merito alle dichiarazioni rilasciate dal Presidente della Camera, Roberto Fico, in visita alle catacombe.
La terza carica dello Stato aveva detto di non credere alla richiesta economica fatta da Oltretevere e che sarebbe stato comunque vicino ai giovani lavoratori delle Catacombe. Delle ultime voci, soltanto voci, circa una ipotetica sostituzione di padre Antonio Loffredo, parroco di Santa Maria della Sanità, dalla conduzione della Cooperativa La Paranza. In merito a quanto sta circolando è intervenuto il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo metropolita di Napoli.
Toni Nocchetti, medico attivo nella tutela dei giovani diversamente abili e membro di Cooperazione San Gennaro all’interno della Fondazione di Comunità dedicata al santo, racconta la sua esperienza di credente e di cittadino in merito alla gestione delle catacombe.