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Giffoni Experience, seminario nel Complesso di Monte Sant’Angelo

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NAPOLI – “Per uscire fuori dagli schemi – e dagli schermi – sono tornato in piazza, incontrando centinaia di migliaia di studenti, docenti, istituzioni, famiglie. Credo fermamente che bisogna ritornare ad essere fisici, per scoprire le persone, perché c’è sempre un Uomo dietro ogni grande idea”.

Oltre 150 studenti attenti, concentrati e partecipi hanno incontrato martedì 6 novembre il fondatore e direttore di Giffoni Experience, Claudio Gubitosi. Grazie all’invito del Professor Mauro Sciarelli, Ordinario di Economia e Gestione delle imprese, nonché Coordinatore del Corso di laurea in Economia Aziendale, dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, il direttore ha raccontato agli studenti del corso di laurea magistrale il fenomeno Giffoni, tra arte e imprenditorialità.

L’appuntamento fa parte di un ciclo di seminari del Corso di Governo ed Etica e del Laboratorio in Imprenditorialità e Finanza Etica “LIFE” del Dipartimento di Economia, Management, Istituzioni, che si pone l’obiettivo di creare gli “start-upper sociali” e gli imprenditori di domani, spronando gli alunni sui temi dell’innovazione sociale e del lavoro. L’incontro è stato l’occasione anche per mostrare ai ragazzi due video importanti, “Giffoni Opportunity” e un video-racconto sulla storia dell’idea “Giffoni”.

“E’ difficile non farsi coinvolgere emotivamente dopo aver visto dei video così – spiega il Professor Sciarelli -, il direttore è vulcanico, passionale ma anche un grande imprenditore. Capite dai numeri presentati che in questi anni, a partire da un’idea, è stata creata un’impresa articolata, che ci vede coinvolti da vicino come territorio. E’ esattamente quello che l’Università vuole fare con voi: accelerare le idee e le imprese, per stimolarvi e immettervi nel mondo del lavoro”.

Tantissime le domande delle ragazze e dei ragazzi presenti, tutte proiettate sul futuro. “Lei dove si vede tra cinque anni, direttore?”, chiede uno studente, e Gubitosi prontamente risponde con la sua ‘ricetta’: “Innanzitutto bisogna dire che il territorio non si può tradire, ma va sostenuto sempre, quindi il punto di partenza è e resta Giffoni. Poi bisognerà viaggiare, perché l’esperienza di Giffoni può essere proiettata e realizzata in ogni parte del mondo. Vogliamo fare in modo che molte realtà europee e internazionali la possano adottare. Vedo un futuro meraviglioso, ma nelle mani dei giovani. Già quando Giffoni aveva ‘compiuto’ 35 anni la domanda che emergeva era sempre: “Cosa succederà dopo di te?”. Per me questa è una domanda chiave. Ho creato dei settori spezzettando tutto quello che è concentrato in una persona sola, dando modo a ognuno di trovare la propria strada. Di una cosa sono sicuro: chi verrà dopo di me, e quelli che già lavorano con me, sono e saranno molto più capaci e avanzate di come sono stato io a mio tempo”.

Tra i temi affrontati anche i social e il futuro della comunicazione. “Com’è cambiato Giffoni con l’avvento dei social?”, chiedono dalla platea. “Il passato è tale – spiega Gubitosi – e non possiamo vivere nella nostalgia. Il futuro è la risposta, per questo bisogna affidarsi alle intuizioni. Anni fa fummo attaccati perché scegliemmo di dare anche ai bambini dai 3 anni in poi (gli Elements +3) la maglietta, lo zainetto, il badge. Quel badge significa tutto: perché i bambini sono spiriti in costruzione. Per loro quell’oggetto significa ‘io esisto, ci sono, mi vogliono bene e ho un’identità’. Questo senza perdere mai il legame con il presente, con la realtà e con le persone. Per questo affermo e ribadisco con forza che bisogna uscire fuori dagli schemi ma anche dagli schermi per dare il meglio di noi. I social sono importantissimi, ma sono solo una parte della comunicazione”.

Tra le preoccupazioni dei ragazzi emerge “la carenza di contenuti nel mondo culturale, quella odierna secondo me – afferma un giovane in aula – impoverisce il mondo. Cosa si può fare al riguardo?”, chiede al direttore. “Possiamo reagire – risponde Gubitosi senza esitazione – perché si parte sempre da un singolo prima di arrivare ad una collettività, ed è dalle piccole cose che si realizzano le rivoluzioni”.

“Giffoni è davvero quello che si vede nel video?”, ed ancora “Come si affrontano i problemi e le difficoltà quando si vuole creare un’impresa?”. Queste sono solo alcune delle domande intelligenti, acute e provocatorie dei ragazzi, alle quali il direttore risponde con generosità senza tralasciare racconti, aneddoti, dettagli ed esempi concreti di come di fronte alle difficoltà abbia saputo fronteggiare con intuizioni e coraggio il percorso dei “primi 48 anni”.

E’ all’inizio dell’avventura di Giffoni che Gubitosi trova la risposta: “Il 20 novembre 1970 ero a Giffoni, di sabato, nella piazza del paese, e all’improvviso dissi “lunedì si parte”. Per quale meta? Per quale obiettivo? Quel famoso sabato io capii di avere la forza interiore per portare avanti questa idea, che amo, sostengo e “guai a chi la tocca!”. Oggi la bellezza di Giffoni è che è diventata una delle più belle storie italiane amata e conosciuta nel mondo. Non chiedetevi chi siete, costruitevi senza vedere vuoti e mancanze. Le idee non hanno confini, passaporti… un genio è un genio e vale per tutte le generazioni, presenti, passate e future. Io sono qui perché ho voglia di ascoltarvi, e voglio lasciarvi nel cuore tre parole imperative: “Si può fare, si deve fare, perché no?”

Un monito che riconduce al cuore del seminario, come sottolinea anche il Dott. Landi, del Dipartimento di Economia, Management, Istituzioni, presente all’evento: “Oggi ci sono tante idee e poche creazioni – aggiunge – mentre Giffoni ha saputo declinare il concetto di innovazione sociale trasformando il festival da ‘evento’ ad ‘azienda’. Bisogna, quindi, creare un valore sociale unito ad un beneficio economico, che cambi la vita delle persone, delle famiglie. Il direttore in questo è stato intuitivo, perché ha saputo convertire la sua idea in un evento sociale ed imprenditoriale. Ed è questo quello che ci auguriamo per voi.”

L’incontro si è concluso oltre il previsto con una bella foto di gruppo, e dopo aver ringraziato il Professor Sciarelli e il Dott. Landi il direttore ha risposto alle domande di molti studenti, che si sono avvicinati per continuare ad avere un confronto ed esporre le loro idee.

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