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Il rapporto tra normative e settore del gioco in Italia

Molti settori negli ultimi anni stanno avendo dei grossi cambiamenti dovuti all’avvento di nuove tecnologie e abitudini legate ad aspetti sociali: questo implica un adattamento ai nuovi panorami operativi. Uno dei settori in continua crescita e definizione è quello del gioco d’azzardo e delle scommesse.

Si sta verificando una costante crescita della fruizione anche da parte di persone nuove. Una delle grosse spinte di crescita è stata data dal fatto che sono aumentati gli operatori online tra siti di scommesse, casinò AAMS (quindi regolamentati dalla normativa italiana)  e casinò non AAMS, che non sono sotto la normativa italiana. Molti di essi hanno regolamentari licenze da enti internazionali, quali per esempio Malta o il Regno Unito.

A fronte di questa crescita esponenziale del settore, le istituzioni italiane hanno dovuto sviluppare un nuovo quadro normativo, che ha avuto un implemento con il Decreto Legislativo 41/2024. L’obiettivo primario era quello di creare un contesto che fosse stabile e coerente con la situazione moderna.Questo spesso implica il lavoro sinergico tra più enti. Per fare degli esempi pratici, il Garante della Privacy e l’Agenzia dei Monopoli e delle Dogane (AMD) lavorano insieme per regolamentare l’utilizzo dei dati con l’AI. Ancora concessionari, Ministero della Salute e AMD fanno un lavoro sinergico per implementare la sensibilizzazione al gioco responsabile contrastando la ludopatia. 

Bisogna che le normative siano in linea con i tempi, per far sì che il quadro del gioco in Italia possa essere sostenibile e improntato sulla legalità sulla sicurezza, ma anche sulla competitività e, quindi, l’interesse da parte dei concessionari a svilupparsi in Italia.

In questo processo di aggiornamento normativo sono coinvolte più realtà: dalle principali piattaforme di scommesse e di gioco, ai grandi concessionari quali Lottomatica, Sisal, Snai e IGT (International Game Technology), quest’ultima interessata allo sviluppo del punto di vista tecnologico del settore d’azzardo. Questo implica che al di là della strutturazione dell’elenco di casino AAMS c’è tutto un lavoro che coinvolge anche i 60.000 punti vendita su territorio nazionale. 

Il punto d’incontro tra operatori del settore ed enti governativi

Il Decreto Legislativo del 25 marzo 2024 sarà supportato da nuove normative, ma soprattutto, in ambito fiscale, dalla Legge di Bilancio 2025 con un rincaro della tassazione. Come afferma la Gazzetta Ufficiale l’obiettivo principale della normativa era creare un quadro chiaro e regolamentato su tutti i giochi pubblici, operanti nel paese, facendo che questi garantiscano al consumatore sicurezza, trasparenza e responsabilità. 

Questo Decreto Legislativo vuole contrastare il gioco illegale e, quindi, andare a promuovere la sicurezza del consumatore. Tuttavia può essere vincolante per la scelta dei giochi da parte dell’utente e per l’operatività del concessionario stesso. Stanno avendo successo infatti anche i casinò non AAMS. La raccomandazione, da parte del governo, che ha discusso della presenza di questa tipologia di concessionari, è di verificare sempre la validità della licenza a essi rilasciata.

Il Decreto valorizza degli aspetti su cui lavorare che sono importanti:

Il lavoro svolto dagli enti preposti per creare regolamentazioni è positivo, ma vi è comunque l’altro lato della medaglia; già con la Legge di Bilancio del 2024 si era avuto un incremento del peso fiscale e della tassazione sui concessionari operanti nel settore del gioco d’azzardo. Si prevede adesso un ulteriore inasprimento delle tasse con la Legge di Bilancio del 2025, che quindi tenderà a erodere il margine di guadagno di questi concessionari. Questo potrebbe comportare la scelta di uscire dal panorama italiano. 

I professionisti del settore inoltre vedono ancora poco stabile la regolamentazione e richiedono una maggiore intervento di confronto tra le Istituzioni e gli operatori, per delineare un quadro preciso e che non sia in continuo cambiamento. Questo serve soprattutto nel momento in cui l’operatore stesso volesse fare degli investimenti per implementare la sua presenza sul mercato italiano in maniera stabile.

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