NAPOLI – In occasione del centenario della nascita di Lidia Menapace, la città di Napoli celebra la partigiana e attivista attraverso un incontro-convegno che si terrà nella Sala della Loggia del Maschio Angioino sabato 23 novembre, dalle ore 15. Nata a Novara nel 1924 e scomparsa a Bolzano nel 2020, Menapace è stata una figura fondamentale per la politica italiana. Partigiana nella Resistenza armata, praticò azione non violenta rifiutando di portare armi. La sua affermazione “Fuori la guerra dalla Storia” continua a ispirare chi ripudia la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti.
Il convegno vedrà la partecipazione di esponenti del mondo politico, culturale e associativo che, di e con Lidia, condivisero riflessioni, amicizia e lotte. Tra i relatori e le relatrici interverranno:
– Luigi De Magistris, politico ed ex sindaco di Napoli
– Maite Iervolino, del Partito Rifondazione Comunista e dell’Associazione Lidia Menapace
– Tiziana Giangrande, presidente dell’Associazione Freedomina Napoli
– Rosangela Pesenti Galli, Archivio Menapace – Unione Donne in Italia (UDI)
– Rosa Di Matteo, del Centro Antiviolenza AURORA Napoli (CAV)
– Renato Genovese, del Partito Rifondazione Comunista
– Gianluca Cavotti, consigliere della Xa Municipalità di Napoli
– Rina Zardetto, presidente dell’Associazione Reggiana per la Costituzione
– Marilena Belardo, dell’ANPI Lidia Menapace Orta di Atella
I saluti istituzionali saranno affidati ad Alessandra Clemente, consigliera del Comune di Napoli, mentre la Prof.ssa Rosanna Morabito dell’Università L’Orientale di Napoli e dell’Associazione Lidia Menapace avrà il compito di moderare l’incontro.
L’evento sarà un’occasione unica per riflettere sull’impegno e il contributo di Lidia Menapace alla costruzione di un’Italia più democratica e antimilitarista, in cui vi sia una paritetica partecipazione delle donne in politica, riaffermando l’importanza dei valori che hanno guidato la sua vita e la sua azione politica. Partigiana, intellettuale, femminista e politica, Lidia Menapace ha vissuto e insegnato la non violenza.
Dopo essersi unita alla Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale come staffetta partigiana, Lidia Menapace ha proseguito il suo percorso di impegno civile e politico entrando nel movimento femminista e militando nella sinistra italiana. Con una formazione universitaria in Lettere e una vocazione pedagogica, ha insegnato a lungo, contribuendo alla crescita culturale e politica delle giovani generazioni. Sin dagli anni ’60 ha partecipato attivamente alle battaglie per i diritti delle donne, divenendo un punto di riferimento nel movimento femminista italiano, difendendo sempre la differenza sessuale e impegnandosi per il riconoscimento dei diritti civili.
Negli anni ’80 ha fatto il suo ingresso nelle istituzioni, ricoprendo il ruolo di assessora alla Provincia di Bolzano e dedicandosi alle politiche di inclusione sociale e tutela delle minoranze linguistiche. Successivamente è stata eletta Senatrice nel 2006 con il partito Rifondazione Comunista, distinguendosi per le sue posizioni pacifiste e il suo rifiuto alla militarizzazione, una causa che ha sostenuto fino agli ultimi giorni della sua vita.
Lidia Menapace ha anche avuto un ruolo di spicco nell’ambito pacifista, affiancando al lavoro politico un’intensa attività pubblicistica. Ha scritto numerosi libri e articoli nei quali ha approfondito temi legati ai diritti, alla condizione delle donne e alla nonviolenza, ribadendo sempre il suo fermo no alla guerra. La sua voce forte e coerente ha continuato a risuonare, rappresentando un esempio di integrità e di costanza per tutta la sinistra italiana e i movimenti sociali. Fino all’ultimo giorno della sua vita si è spesa per comunicare il proprio pensiero basato su una sobria visione della vita, in nome della differenza che rende la democrazia un dato reale: la sua teoria della vita quotidiana ne è l’esempio.
“Celebriamo la figura politica di Lidia Menapace perché l’eredità del suo pensiero si affermi come patrimonio culturale e politico per le nuove generazioni”, afferma la presidente dell’Associazione di Donne per le Donne Freedomina. “La Menapace ricoprì molti ruoli istituzionali, ma rimase sempre Partigiana. Lei afferma che senza le donne la Resistenza non si sarebbe potuta fare, perché senza le staffette le unità dei combattenti sarebbero rimaste isolate. Quindi il coraggio delle donne è stato la condizione per la quale si è potuta realizzare la Resistenza. Lidia Menapace ha sempre vissuto la politica attraverso il proprio sguardo di donna. Ha difeso sempre la differenza sessuale, perché una società che si rappresenti in una realtà credibile è una società che è in rapporto con due sessi, che rappresenta due sessi. Se la politica e la società non rappresentano due sessi, di fatto non è possibile una democrazia, bensì soltanto una sua visione alterata, perché un solo sesso non è rappresentativo della società né dell’umanità. Inoltre”, continua Tiziana Giangrande, “Lidia si è sempre battuta affinché la lingua italiana fosse sessuata, ossia che fosse espresso il femminile nelle professioni e nelle istituzioni. Ha fatto ogni sforzo per rappresentare queste idee e renderle comuni alla politica e ha sempre affermato che la pigrizia nel riconoscere i diritti e le libertà delle donne da parte degli italiani, dell’Italia, non sia stata per niente innocente, ma abbia nascosto una maniera autoritaria di difendere il potere, riservato ai soli maschi”.