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Napoli, i ragazzi dell’Area Penale in immersione per la tutela dell’ambiente

NAPOLI – Mercoledì 25 settembre, i ragazzi dell’Area Penale di Napoli hanno vissuto un’esperienza straordinaria nei meravigliosi fondali del Golfo di Napoli, nei pressi di Castel dell’Ovo. In una mattinata dedicata all’amore per il mare, all’inclusione sociale e alla tutela ambientale, questi giovani hanno partecipato a immersioni subacquee con un obiettivo speciale: pulire i fondali e raccogliere rifiuti, contribuendo alla salvaguardia dell’ambiente marino.

L’iniziativa, organizzata dall’Archeoclub D’Italia in collaborazione con la Marina Militare nell’ambito del progetto Bust Busters Mare Nostrum, ha dimostrato come l’impegno sociale possa fare la differenza. Il progetto ha permesso ai ragazzi, guidati da esperti palombari e volontari, di acquisire competenze nella pratica subacquea, avvicinandoli a nuove prospettive lavorative e insegnando loro valori fondamentali come la legalità e il rispetto reciproco.

Un’emozione in più è stata data dalla presenza di Claudia Conte, madrina dell’evento, che ha commentato con entusiasmo: “Questa iniziativa è un esempio di inclusione, rieducazione e cittadinanza attiva. Grazie a tutti i partner, i ragazzi si sentono parte di una comunità, impegnati in un progetto che li avvicina al nostro straordinario patrimonio ambientale e culturale.”

L’evento ha visto un altro momento speciale: l’immersione del Limoncello dell’Antica Distilleria Petrone, che resterà nei fondali di Castel dell’Ovo per un anno, unendo così tutela ambientale e ricerca scientifica legata ai prodotti di eccellenza del Made in Italy.

Il presidente di Archeoclub D’Italia, Rosario Santanastasio, ha sottolineato: “Questa è una nuova strada per i ragazzi, un’occasione unica di crescita e riscatto sociale. La giornata di oggi ha unito il sociale alla scienza, dimostrando che un futuro diverso è possibile per tutti.”

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