Il rapporto tra Napoli e il suo santo patrono non è solo legato dal prodigio dello scioglimento del sangue. Quasi cinque secoli fa, nel 1527, stremata da assedi, eruzioni del Vesuvio, terremoti dei campi flegrei e pestilenze, la città firmò un vero atto notarile con San Gennaro, custodito dalla Deputazione della cappella del Tesoro e a pochi giorni dal “miracolo” la città rinnoverà quel patto.
A cinque giorni dal prodigio, il 14 settembre, per il settimo anno, si svolgeranno una serie di iniziative, per rievocare il momento storico, organizzate dall’Associazione I sedili di Napoli, presieduta da Giuseppe Serroni.
Alla conferenza di presentazione dell’evento “1527, quando Napoli fece voto a San Gennaro”, nella sede dell’Istituto Cervantes, è intervenuto Pierluigi San Felice di Bagnoli della Deputazione della Cappella del tesoro di San Gennaro.
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