NAPOLI – La nostra Napoli continua ad essere fonte di ispirazione e belle scoperte.
Non solo per ciò che concerne l’arte, il paesaggio e la storia.
Questa terra è fatta di vite di uomini e donne sorprendenti che malgrado tutto, amano visceralmente la città complessa e seducente.
Come ci racconta il destino di Stefania Salvetti, un’ architetto paesaggista la cui giovane vita potrebbe essere già l’incipit di un romanzo.
Stefania si laura poco più che 20enne e subito inizia la sua esperienza lavorativa in città nordiche come la Svezia grazie al conseguimento di diverse borse di studio, fa poi tappa Londra, esperienza estremamente formativa per la sua crescita personale.
Tra andate e ritorni, vanta lavori in Siria, Giordania, Africa, solo per citarne qualcuno.
Sente poi di dover dare una svolta alla sua vita e si arruola verso i 30 anni in Medici Senza Frontiere come logista e costruttore.
In uno dei ritorni a Napoli si innamora della zona Paradisiello.
E lì inizia a costruire il sui sogno: “The florist bar”
Chiunque si inoltri su Via Michele Tenore , la strada che in passato era il Cimitero dei Francescani, si troverà di fronte ad un angolo di pace e di silenzio, accanto all’Orto Botanico: e così è successo a Stefania che si è innamorata di questi luoghi ed ha adottato proprio i giardini di Via Michele Tenore.
Il tutto è stato fatto attraverso un progetto di recupero urbano con la cura del verde e la promozione dell’agricoltura urbana che ha spostato un nuovo concept di fare imprenditoria.
“The florist bar” è un luogo, una porta,sulla conoscenza delle terre di Napoli,sulla storia delle piante autoctone napoletane,e sulla cura del verde come chiave di rigenerazione e di fruizione della nostra città.
La Salvetti, che crede fermamente che questo sia il futuro delle nostre città è convinta che attraverso la cura dei vuoti urbani si può pensare ad una nuova concezione del fare imprenditoria.
Ma “The florist bar” è anche un luogo di bontà e colazioni fatte con prodotti naturali provenienti dalle Terre di Napoli : torte, centrifughe.
Si tratta della la terra che Stefania ha comprato 16 anni fa e che coltiva attraverso la PERMACULTURA.
Non poteva mancare una particolare attenzione alla cultura, alla musica e all’arte focus principi del locale del cuore di Napoli, che organizza eventi a cadenza settimanale.