L’Università degli studi di Napoli ‘Parthenope’ amplia la sua offerta formativa in ambito sanitario e procede a passi spediti verso l’inaugurazione del corso di Laurea in Medicina e Chirurgia.
In attesa del via libera definitivo dell’Anvur e del ‘Ministero degli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione, il PNRR’, l’iter per la costituzione del percorso di studi ha ottenuto un primo importante via libera dalla Giunta Regionale della Campania che ha acconsentito alla riprogrammazione di 30 milioni circa da destinare alla realizzazione del corso di Laurea magistrale a ciclo unico, da erogare in due tranche di finanziamento.
Il finanziamento regionale andrà a valere su un fondo di rotazione per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo, del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2021/2027; l’importo complessivo per la realizzazione del corso è di 120 milioni, la restante parte deriva da finanziamenti già predisposti all’uopo dall’Università.
Il Corso di Laurea, che ha già ottenuto il parere favorevole del Cur (Comitato regionale universitario), si andrà ad incardinare nel già esistente Dipartimento per le Scienze Mediche, Motorie e del Benessere, inaugurato nel 2023 e va ad integrare e rafforzare l’offerta formativa in ambito sanitario già inaugurata due anni fa con il Corso di Laurea in Infermieristica, realizzato con l’Università Vanvitelli.
‘Un sincero ringraziamento – sottolinea il Rettore, prof. Antonio Garofalo – va alla Regione Campania ed al Governatore Vincenzo De Luca per il suo forte sostegno e il tangibile aiuto economico. Fin dal primo momento ho trovato tutte le Istituzioni, regionali e nazionali, al mio fianco in questo progetto ambizioso che nasce per colmare l’esigenza crescente di camici bianchi e per ampliare l’offerta formativa per i medici che in questo momento è al di sotto del fabbisogno regionale. Speriamo di poter accogliere i nuovi studenti già dal prossimo anno accademico, noi siamo pronti ad affrontare con entusiasmo questa nuova sfida’.
Il corso di Laurea, una volta completato l’iter, sarà realizzato nelle sedi dell’Ateneo, con il supporto di alcune strutture ospedaliere, come l’Ospedale Monaldi, il CTO, il Cotugno e l’Ospedale del Mare.