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Azienda Ospedaliero Universitaria Federico II nel progetto di Telemedicina di Philips e Pfizer

NAPOLI – Philips e Pfizer confermano il loro impegno nell’innovazione al servizio della salute, unendo le loro expertise rispettivamente in termini di innovazione tecnologica nel settore della salute e di know-how sulle patologie, per attivare per il secondo biennio consecutivo, il progetto Vicini di Salute. Il programma conferma gli obiettivi della fase 1 avviata nel 2018: migliorare la continuità assistenziale, potenziare le cure domiciliari mantenendo costante il monitoraggio delle condizioni cliniche e utilizzare tecnologie innovative di telemedicina per supportare in maniera continuativa il paziente lungo tutto il percorso di cura.

Il monitoraggio a distanza si rivela infatti uno strumento adeguato ed efficace soprattutto in un momento come questo di emergenza per il sistema sanitario italiano, alleviando le possibili criticità di assistenza per coloro che necessitano di controlli e cure in modo continuativo: i pazienti cronici e oncologici.

Una conferma, quella dell’Azienda ospedaliero-universitaria Sant’Andrea di Roma sul fronte dell’artrite reumatoide a cui si aggiunge la colite ulcerosa, e molte novità tra le strutture sanitare coinvolte e le patologie trattate. In primis, fa l’ingresso nel progetto una nuova area terapeutica, quella oncologica: l’Azienda Ospedaliero Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino e il Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma si occuperanno dei pazienti con tumore metastatico alla mammella. L’USL Toscana Centro è coinvolta per il monitoraggio di pazienti con fibrillazione atriale, mentre l’Ospedale San Martino di Genova e l’Azienda Ospedaliero Universitaria Federico II Napoli seguiranno i soggetti affetti da acromegalia.

“Le soluzioni di tele-assistenza e monitoraggio da remoto si stanno dimostrando lo strumento più evoluto ed efficace per consentire l’apertura di nuove opportunità verso sistemi sanitari sostenibili ed efficienti: lo evidenziavano lo scorso anno i risultati ottenuti dal progetto Vicini di Salute, lo impone oggi l’emergenza internazionale che siamo chiamati ad affrontare”, afferma Simona Comandè, General Manager di Philips Italia, Israele e Grecia. “Sono orgogliosa di confermare l’impegno condiviso di Philips e Pfizer nel realizzare un progetto che mette il digitale al centro e rappresenta un esempio virtuoso e tangibile di rete sanitaria connessa, in grado di coinvolgere tutti gli attori del sistema, dai pazienti, agli operatori sanitari fino ai caregiver: questo significa fare sistema e migliorare concretamente la vita delle persone.”

“Il progetto Vicini di Salute conferma che l’innovazione tecnologica può contribuire a rafforzare l’assistenza sanitaria sul territorio attraverso un modello che mette al centro il paziente”, sottolinea Paivi Kerkola, Amministratore Delegato di Pfizer in Italia. “La telemedicina, attraverso la gestione da remoto e inserita in un contesto strutturato di percorso, garantisce al paziente cronico una costante attenzione e le migliori cure; contemporaneamente, la struttura sanitaria può offrire un servizio più personalizzato ed efficace. Vicini di Salute, nato due anni fa dalla partnership tra Pfizer e Philips e che oggi si estende a nuove aree e patologie, come l’oncologia e la colite ulcerosa, è un modello vincente perché ha messo in evidenza che, grazie alla collaborazione di tutti, è possibile migliorare la presa in carico dei pazienti, pur cogliendo la sfida alla sostenibilità rappresentata da invecchiamento della popolazione, crescente aumento delle patologie croniche e scarsità di risorse. Non solo, spostando il fulcro dell’assistenza dall’ospedale al territorio può alleggerire la pressione esercitata dagli accessi negli ospedali, oggi più che mai necessaria come dimostrato dall’emergenza Covid-19”

A circa 2 mesi dall’avvio del progetto, arrivano i primi dati elaborati dal Politecnico di Milano: tra gli oltre 100 pazienti ad oggi coinvolti, si registra un atteggiamento positivo verso l’utilizzo del sistema di telemedicina, come dimostra la frequenza di accesso, coerente con le attività a loro richieste. I pazienti infatti compilano i questionari inviati con tassi di risposta anche del 90% e, grazie al reminder periodico che permette loro di non dimenticare l’assunzione della terapia, si registra un’elevata aderenza terapeutica, pari a circa il 95%.

“Molti clinici hanno evidenziato l’importanza di poter disporre di un canale digitale che consenta loro di mantenere una relazione con il paziente, a maggior ragione nell’attuale situazione di emergenza” afferma Paolo Locatelli, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano, che sta seguendo l’iniziativa per monitorarne gli effetti. “I risultati preliminari confermano come le soluzioni digitali in sanità siano ben accette non solo dai pazienti, ma anche dal personale sanitario e possano svolgere un ruolo cruciale nel migliorare la continuità di cura”.

Confermati quindi fin qui gli ottimi i risultati ottenuti dal progetto pilota avviato nel 2018: su tutti la compliance medico-paziente con un’aderenza alla terapia a quota 98%. Le persone avevano espresso soddisfazione rispetto all’esperienza di cura supportata da dispositivo mobile (punteggio 8,2 su 10) e i medici avevano apprezzato in particolare la facilità di accesso alle informazioni sul paziente (punteggio 4,7 su 5).

LA SOLUZIONE

Basato sulla condivisione di informazioni e dati tra medico e paziente attraverso un dispositivo digitale, il programma di teleassistenza Philips-Pfizer permette ai pazienti di essere costantemente collegati con il medico e ricevere avvisi e promemoria rispetto all’aderenza alla terapia e al follow-up, alle richieste di monitoraggio dei parametri vitali, oltre a messaggi motivazionali. Il medico è così in grado di avere sotto controllo le condizioni del paziente e può intervenire in caso di necessità. Ed è proprio questa la duplice anima al centro del progetto: da un lato la formazione continua del personale della struttura sanitaria, che può monitorare costantemente il paziente a carico, dall’altra la responsabilizzazione del paziente che, grazie all’utilizzo di tecnologie innovative e integrate, migliora la propria esperienza di cura grazie alla vicinanza costante con il medico e a un maggior coinvolgimento nel proprio percorso di gestione della malattia.

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