NAPOLI – I Policlinici Universitari napoletani vivono un momento particolarmente complesso a causa delle tante criticità che hanno spinto le Segreterie Nazionali di tutte le Organizzazioni Sindacali di categoria a chiedere l’intervento degli Organismi nazionali preposti alla vigilanza e al controllo delle speciali Aziende Ospedaliere Universitarie costituite a seguito della stipula dei protocolli d’intesa tra la Regione Campania e gli Atenei “Federico II” e “Luigi Vanvitelli”.
Le OO.SS. denunciano regole disattese in materia di reclutamento e di applicazione dei contratti collettivi di settore per cui “appare giustificato il timore” che quanto segnalato “porti” ad una condizione di complessiva illegittimità e confusione con grave rischio per la corretta operatività dell’Azienda”, condizione in cui sembra versare l’AOU “Federico II” e verso cui si stia avviando l’AOU “Vanvitelli”, con inevitabili ripercussioni sulla tenuta dei corsi di laurea e di specializzazione di area medica e delle professioni sanitarie, come rappresentato più volte dalla Presidente della Scuola di Medicina dell’Università “Federico II”, la Prof.ssa Maria Triassi, nel segno della mancanza di una programmazione aziendale coerente con la programmazione e le esigenze della Scuola di Medicina, i cui deliberati sono costantemente disattesi.
Ciò è quanto si legge nella nota inviata alle Aziende guidate dall’avv. Anna Iervolino e dal Dott. Antonio Giordano nonché alla Regione Campania, dall’Ispettorato del Dipartimento della Funzione Pubblica presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri che evidenzia che la disciplina normativa e contrattuale di settore hanno definito le Aziende Ospedaliero-Universitarie di cui alla lettera a) dell’art.2, comma 2, del d lgs n. 517/99, istituzioni di comparto e dell’area dell’Università, oggi Istruzione e Ricerca, per cui al personale, direttamente reclutato dalle predette AOU, va applicato il CCNL dell’Istruzione e Ricerca e l’art.31 del DPR 761/79.
“L’intervento dell’Ispettorato, unitamente al parere rilasciato ultimamente dall’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (ARAN), costituisce non solo lo strumento per ripristinare le regole disattese dalle AOU a causa delle indicazioni regionali, ma anche un chiarimento fondamentale per superare i vincoli imposti dalla Regione Campania al reclutamento delle Aziende, su cui incombe un giudizio molto critico della FSUR CISL Università, sindacato più rappresentativo della categoria universitaria. Vincoli che attualmente strozzano il turn over del personale delle due Aziende fissandolo irragionevolmente al 25% malgrado l’enorme carenza di personale che si registra, rendendolo realizzabile, peraltro, solo a condizione che al personale reclutato dalle Aziende stesse sia applicato un contratto diverso da quello previsto dalla vigente normativa. La CISL Università ha attivato anche ulteriori azioni di denuncia segnalando disfunzioni e criticità che pregiudicano la continuità assistenziale. Singolare é il caso del recupero delle liste di attesa dell’AOU “Federico II” generate a causa dell’emergenza epidemiologica su cui si é chiesto l’intervento del Ministro della Salute”.
Questo è quanto ha dichiarato il Segretario Generale Nazionale della CISL Università, Francesco De Simone Sorrentino, che, infine, ha aggiunto: “Per garantire la futura classe di professionisti medici e sanitari che occorre al SSR campano è indispensabile dotare i due Policlinici Universitari di tutto il personale e le strutture necessarie a garantire il supporto assistenziale all’attività di didattica e ricerca sia della Scuola di Medicina dell’Ateneo “Federico II” che di quella dell’Ateneo “Vanvitelli” e di posti letto congrui rispetto al numero di studenti e specializzandi iscritti. La CISL Università ha segnalato più volte lo stato in cui versano i due Policlinici napoletani, la mancanza di coerenza tra le programmazioni adottate dalle AOU e dagli Atenei e l’inadeguatezza di certe scelte assunte dalla Regione e dalla Governance aziendale che ha costretto il primo Sindacato del comparto dell’Istruzione e Ricerca ad
attivare un enorme contenzioso locale e a richiedere l’intervento dei Ministri competenti per il rispetto delle regole che disciplinano l’integrazione tra didattica, ricerca e assistenza, a partire dal principio di leale collaborazione, dal rispetto dello stato giuridico universitario e della specifica funzione delle AOU che non possono essere ridotte ad un mero presidio ospedaliero.
Per quanto Via Rovereto, 11 – 00198 Roma – Tel. 06 8840772 – 06 8413556 – Fax 06 8844977 – www.cisluniversita.it – info@cisluniversita.it possono considerarsi ampi i poteri delle Regioni, non può ipotizzarsi che essi possano spingersi fino a superare le norme su cui vige la competenza esclusiva dello Stato.
L’intervento dell’Ispettorato per la Pubblica Amministrazione segue solo di qualche ora quello effettuato dal Ministero della Salute in merito alla presunta problematica del recupero delle liste d’attesa presso l’AOU “Federico II” segnalata dalla CISL Università, su cui il Ministero della Salute ha chiesto chiarimenti alla Direzione Generale per la tutela della salute e il coordinamento del SSR della Regione Campania.
Con la segnalazione al Ministero della Salute, la CISL Università ha chiesto di verificare, a tutela dei lavoratori e dell’utenza, l’utilizzo dei fondi (€. 2.478.702) stanziati per il recupero delle liste di attesa generate dall’emergenza COVID 19 e di quanto sta attualmente accadendo sull’argomento, atteso che si allungano le liste di attese anche per le nuove prenotazioni.