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Dieci chili di capelli per parrucche oncologiche: gli angeli di Balato per le donazioni del cuore

Un atto d’amore, una raccolta che può rendere felici tante persone in un momento di estrema sofferenza con qualcosa che, altrimenti, andrebbe gettata via.
In un anno la catena di saloni di parrucchieri Balato, con cinque sedi in Campania, due a Roma e Milano ed una a Ibiza, ha raccolto circa 10 chili di capelli da devolvere all’associazione «Un angelo per capello», associazione di volontariato di Santeramo del Colle (BA) che raccoglie ciocche di capelli per donare gratuitamente parrucche inorganiche ai pazienti oncologici con difficoltà economiche.

Un progetto solidale che vede l’associazione in sinergia con un’azienda specializzata che realizza parrucche, ognuna dal valore di circa 500 euro, con i capelli donati da offrire gratuitamente a chi ha bisogno.

«Il progetto “Un Angelo per Capello” ha l’obiettivo di offrire un aiuto e un sostegno – spiegano dall’associazione- concreto ai pazienti oncologici che non possono sostenere economicamente l’acquisto di una parrucca. L’innovativa visione del progetto è tesa a promuovere un atteggiamento pro-attivo del paziente attraverso cui affrontare in maniera positiva gli ostacoli derivanti dalla patologia.
La parrucca, dunque, rappresenta una “strategia di fronteggiamento” per dare continuità alla propria immagine corporea: in questo modo si continua a conservare il proprio aspetto conferendo sicurezza personale, in quanto sembra che nulla sia cambiato. Migliorando la qualità di vita del paziente è possibile affrontare con più fiducia la lotta contro la malattia».

Mariano Balato, tra i primi donatori disseminati in tutta Italia, ha sposato in pieno questo progetto e in un anno col suo lavoro ha raccolto circa 10 chili di capelli (ogni chilo solitamente viene pagato sui 600 euro dai produttori di parrucche) da donare gratis.

«La squadra di Balato – dice il Ceo Mariano- è particolarmente sensibile a questo tema e sia io che i miei collaboratori cerchiamo di affrontare l’argomento con le nostre clienti. Con delicatezza e tatto proviamo a sensibilizzarle rispetto a questo tema, raccogliendo ottimi feedback di grande solidarietà femminile. Io credo che chi svolge il nostro lavoro, sempre a contatto con tante persone, abbia l’obbligo morale di affrontare questi argomenti e di donare e sollecitare a donare per aiutare chi al momento è meno fortunato. Ogni volta che sappiamo che è stata donata una parrucca gratuitamente a qualche paziente oncologico con i nostri capelli, festeggiamo con gioia. Non bisognerebbe mai spegnere i riflettori su queste tematiche».

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