NAPOLI – Adolescenti protagonisti di bullismo, cyber-bullismo, violenza in genere, e non ultima la pandemia, periodo in cui proprio i ragazzi hanno risentito tanto della mancanza di socialità, con reazioni che sono sfociate, spesso, in un vero e proprio malessere psico-fisico, talvolta anche con gravi conseguenze.
In questo contesto si inserisce l’impegno e il lavoro della dr.ssa Annamaria Ascione, psicologo clinico che recentemente ha acquisito la delega regionale da parte del Sindacato Medici Italiani-SMI, un cambiamento epocale che consente adesso di svolgere un lavoro integrato tra medici, psicologi e scuole per la salute dei giovani. Quest’oggi per lei il premio “Raccontarsi Dentro” dalle mani dell’attore Ciro Capano, per l’impegno a sostegno degli adolescenti.
“La collaborazione tra Anima Iris con l’Università Parthenope e l’Associazione Artur, alla prima edizione della rassegna “Raccontarsi Dentro” – ha dichiarato la dr.ssa Annamaria Ascione – consente di portare avanti delle progettualità importanti e innovative. Con Arte e Psiche inaugurato al Liceo Pansini, insignito dall’Ordine dei Medici di Napoli come esempio di umanizzazione delle cure, abbiamo portato all’interno delle classi una particolare forma di lavoro di gruppo che coadiuva l’aspetto artistico, grafico, pittorico con il movimento corporeo e con le tecniche psicologiche di gruppo. Questa progettualità ha trovato riscontro anche a livello universitario: i ragazzi hanno la possibilità di raccontare i loro sentimenti perché il nostro tempo, a differenza di come può sembrare, con i social e varie forme di comunicazione, non promuove il vero ascolto alle emozioni e al sentire”.
La minirassegna multimediale sulla devianza e il rischio è stata promossa dall’associazione culturale Artur nata dopo il 18 dicembre 2017 allorquando nel pieno centro di Napoli un ragazzo di 17 anni venne ridotto in fin di vita da una baby gang. Dal fatto di cronaca scaturì una grande battaglia di impegno educativo e civile rappresentato appunto dall’associazione fondata e presieduta dalla madre del giovane, Maria Luisa Iavarone, docente universitario presso l’Università Parthenope di Napoli.
“A 5 anni dall’accoltellamento di Arturo – ha detto la professoressa Maria Luisa Iavarone – i giornali narrano ancora di episodi di violenza, con giovanissimi pronti a tutto. Oggi, dopo quella esperienza terrificante, abbiamo voluto fare un bilancio sociale attraverso un concorso e una rassegna multimediale dove abbiamo chiesto ai ragazzi di raccontare il loro disagio, il loro isolamento per dare voce a quei silenzi sommessi dove spesso si nasconde una inquietudine che prelude alla violenza, alla marginalità e alla devianza conclamata”.
Nel corso dell’evento, autofinanziato e realizzato anche con un piccolo contributo della “Film Commission” della Regione Campania, sono stati decretati i vincitori dei migliori cortometraggi, spot e video-stories, partecipanti al Bando di concorso.