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Medici e odontoiatri, pettorine contro la violenza al Giuramento

NAPOLI – Un forte appello ai cittadini, per dire loro: “Non aggredirmi, sono io che mi prendo cura di te”. È il messaggio stampato su una pettorina indossata dal presidente dell’Ordine dei Medici, Bruno Zuccarelli, dal presidente della Commissione Albo Odontoiatri, Pietro Rutigliani, e da tutti i membri del Consiglio Direttivo dell’Ordine dei Medici nel corso della cerimonia del Giuramento di Ippocrate. L’evento, che quest’anno si è tenuto a Città della Scienza si è aperto con un saluto commosso al professor Luigi Califano, al quale i 530 giovani che hanno iniziato il loro percorso professionale hanno dedicato un lungo applauso. Sul tema della violenza, il presidente Zuccarelli ha sottolineato a margine della cerimonia che il gesto delle pettorine è «un disperato appello con il quale abbiamo voluto rivolgerci direttamente ai cittadini.

La situazione è talmente grave che tra i ragazzi in sala, che sono da poco meno di un anno nelle corsie, c’era già chi ha subito aggressioni. La politica ha fatto qualche passo in avanti, ed è un bene, ma serve un cambiamento culturale se vogliamo veramente incidere sul problema». Al di là del grave tema delle aggressioni, i giovani medici e odontoiatri si sono mostrati compatti nel bocciare l’autonomia differenziata e la riforma per l’ingresso a medicina.

Lo hanno detto con chiarezza le due giovani dottoresse alle quali l’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri ha affidato il compito di portare un saluto alla platea: Rosamaria Palma e Maria Grazia Solina, laureate con 110 e lode e menzione accademica. «Non condivido la scelta di eliminare il test di ingresso – dice la dottoressa Palma – penso che se fatto bene e con i criteri giusti, il test è un filtro oggettivo. Il percorso di sei mesi previsto ora non credo sia efficace».

Sulla stessa linea le parole della dottoressa Solina, per la quale «legare l’accesso al curriculum universitario significa optare per un criterio di ammissione del tutto soggettivo, limitato esclusivamente alla valutazione dei docenti». Secca la bocciatura dell’autonomia differenziata che «rischia di aggravare una situazione già molto complessa, costringendo pazienti e medici a spostarsi verso le regioni economicamente più forti: i primi alla ricerca di cure adeguate, gli altri di stipendi e condizioni di lavoro più competitivi e attraenti».

Ai giovani medici e odontoiatri è andato il saluto di Maurizio De Giovanni, che ha detto «Sono vivo grazie alla sanità pubblica campana. La sfida più grande vi attende qui, a casa vostra. A che serve quello che avete fatto se non per migliorare la vostra terra. Chi di voi andrà via dovrà già fare i conti con una piccola sconfitta, autoinflitta. La vostra vera vittoria sarà migliorare il metro quadrato attorno a voi».

La cerimonia, alla quale hanno preso parte anche i giovani studenti dei licei Gentileschi, Labirola, Nitti, Righi e Vico, è poi terminata con il solenne “lo giuro” pronunciato all’unisono dai medici e gli odontoiatri che sono già pronti ad essere al servizio dei cittadini.  A leggere il Giuramento è stata la dottoressa Valentina De Pasquale, che nei prossimi mesi conseguirà la specializzazione in Malattie dell’apparato cardiovascolare. Presenti il Governatore Vincenzo De Luca, il Sindaco Gaetano Manfredi, il rettore dell’Università Federico II Matteo Lorito, il rettore dell’università Luigi Vanvitelli Francesco Nicoletti. Don Leonardo Zeccolella in vece dell’Arcivescovo Don Mimmo Battaglia, la dottoressa Anna Maria Fierro (delegata dal Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale) e i presidenti delle Scuole di Medicina e dei Corsi di Laurea in Medicina ed Odontoiatria.

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