“Oggi è un giorno importante, negli ultimi 3 anni abbiamo avviato e portato avanti un percorso di valorizzazione e riuso della memoria civile della città. Questo luogo, il Lazzaretto dell’ex Ospedale della Pace, è magnifico e purtroppo per tanti anni è stato in abbandono. Siamo riusciti a definire un piano di investimenti per questi luoghi della memoria, troppo spesso nella narrazione collettiva ricordiamo Napoli solo come luogo della creatività, ma Napoli è anche la città dei primati artistici e scientifici. Napoli è stata una delle prime città ad avere ospedali pubblici. Oggi è di assoluta attualità il tema di una sanità pubblica che deve poter curare tutti e questo luogo è uno dei simboli di questo impegno”. Lo ha detto il sindaco di Napoli, *Gaetano Manfredi*, intervenuto all’inaugurazione della mostra «L’Ospedale e la città» e al concerto del Quartetto Gagliano tenutisi al Lazzaretto dell’ex Ospedale della Pace di Napoli in occasione della III Giornata nazionale degli ospedali storici d’Italia della rete ACOSI. “La musica unisce oggi idealmente il bello che c’è in tutte le strutture d’Italia. Come una musa ci aiuta a coniugare il binomio arte e cura. Questa è la sfida degli ospedali storici presenti in Italia, facendo convivere e prosperare due realtà: quella sanitaria e quella storico-artistica», spiega il presidente di turno di ACOSI *Gennaro Rispoli*. All’evento hanno preso parte anche il sovrintendente archivistico e bibliografico della Campania *Gabriele Capone* e il direttore generale dell’ASL Napoli 1 Centro *Ciro Verdoliva*. Tutti gli ospedali della rete ACOSI (Associazione Culturale degli Ospedali Storici Italiani) hanno aperto al pubblico i propri spazi monumentali, offrendo ai visitatori visite guidate e concerti gratuiti. L’iniziativa valorizza una storia illustre di scienza, carità e arte, per promuovere prassi innovative in materia di assistenza sanitaria, che integrano aspetti culturali, scientifici, architettonici e operativi. A Napoli, agli eventi tenutosi all’ex Ospedale della Pace si sono aggiunte le visite al Museo delle Arti Sanitarie presso l’Ospedale degli Incurabili, le visite all’Ospedale della Santissima Annunziata e alla «Ruota degli Esposti», tra i più antichi brefotrofi d’Italia, «La cura del corpo – spiega Gennaro Rispoli – deve essere associata a quella del benessere spirituale dell’individuo. La bellezza, l’arte e la storia aggiungono valenza alle attività ospedaliere, soprattutto all’interno di strutture sanitarie in grado di perpetuare nei secoli la propria vocazione assistenziale. L’obiettivo di ACOSI è quello di condividere tra le aziende ed enti associati problemi e soluzioni utili ad affrontare al meglio questa sfida e di attuare le migliori pratiche inerenti alla conservazione, gestione e valorizzazione del patrimonio storico, artistico, medico-scientifico, culturale e architettonico in essi racchiuso».
Anche tante altre aziende sanitarie che nei mesi a venire proporranno momenti dedicati alla storia della medicina, tra gli altri l’Ospedale Cardarelli, l’Azienda Ospedaliera dei Colli di Napoli e l’ASL Napoli 1 Centro. Strutture in tutta Italia hanno ospitato concerti ed eventi, a partire dal Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, per proseguire con Ospedale S. Maria Nuova di Firenze, Ospedale Civile SS. Giovanni e Paolo di Venezia, Ospedale Santo Spirito in Sassia e il Complesso Ospedaliero San Giovanni Addolorata di Roma. E ancora, l’Ospedale San Gerardo dei Tintori di Monza, l’Ospedale SS. Antonio e Biagio e C. Arrigo di Alessandria, l’Ospedale Galliera di Genova, Spedali Civili di Brescia, Ospedale Maggiore di Lodi.