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Per il 36% dei napoletani la sanità pubblica sta peggiorando

Per i napoletani la sanità pubblica resta un baluardo, con il 51% che dice di avere fiducia nel Servizio sanitario nazionale, e il 41% d’accordo nel definirlo ancora uno dei migliori al mondo.  In molti, però, non esitano a denunciarne l’attuale situazione di crisi, probabilmente aggravata dall’impatto della pandemia. A lanciare l’allarme è l’ultima ricerca dell’Osservatorio Sanità[1] di UniSalute, che insieme a Nomisma ha interrogato gli abitanti del capoluogo campano riguardo la loro opinione della sanità pubblica, messa a confronto con la sanità privata.

Secondo il sondaggio, oltre un napoletano su tre (36%) ritiene che il Servizio sanitario nazionale sia peggiorato rispetto a 5 anni fa; molto più bassa la percentuale di chi lo trova migliorato (14%), mentre il 50% non ha notato un cambiamento né in positivo né in negativo. La valutazione della sanità privata risulta invece più stabile: in questo caso l’opinione di circa tre napoletani su quattro (68%) è rimasta invariata, con una quota leggermente maggiore che la giudica migliorata (18%) rispetto a peggiorata (14%).

Il principale motivo di insoddisfazione, per quanto riguarda la sanità pubblica, sono i tempi di attesa: secondo il 72% si sono allungati, con un 32% che parla addirittura di un “forte aumento”. Il 61% degli intervistati lamenta inoltre un aumento dei costi, e la maggioranza (55%) ritiene insufficiente il numero di medici e infermieri in servizio. Anche nel settore privato, comunque, c’è chi riscontra un allungamento dei tempi (47%), oltre a una crescita dei costi più evidente rispetto al servizio pubblico (67% ha percepito un aumento).

Ma in base a quale criterio, allora, i napoletani scelgono di rivolgersi alla sanità pubblica o a quella privata? In realtà non ci sono sorprese: chi nell’ultimo anno ha effettuato visite o esami in strutture pubbliche, dice di averlo fatto principalmente per il costo ridotto della prestazione (59%), mentre chi si è rivolto a strutture private dà come motivazione soprattutto i tempi di attesa inferiori (71%). Nel complesso, il livello di soddisfazione è nettamente più alto per i servizi sanitari privati rispetto a quelli pubblici: nel primo caso si dice soddisfatto delle cure ricevute il 71% degli intervistati, nel secondo solo il 45%.

Questo non vuol dire che i napoletani non credano più nella sanità pubblica, anzi: come detto, la maggioranza (51%) dichiara di avere fiducia nel Servizio sanitario nazionale, e uno su due (41%) lo ritiene ancora tra i migliori al mondo. Per ovviare alle lacune evidenziate, il campione napoletano intervistato da UniSalute concorda soprattutto su una maggior integrazione tra sanità pubblica e privata (63% è d’accordo) e su un più ampio ricorso a soluzioni tecnologiche per l’assistenza a distanza (58%).

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