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Sonno: quasi un napoletano su due dorme male

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Negli ultimi anni è cresciuta la consapevolezza di quanto dormire bene sia essenziale per il benessere psico-fisico, con numerosi studi che hanno individuato la carenza di sonno come un fattore di rischio per molte patologie. L’ultimo sondaggio dell’Osservatorio Sanità[1] di UniSalute ha dunque indagato come si dorma nel Bel Paese, interrogando anche un campione di cittadini napoletani: secondo quanto emerso, nel capoluogo campano dichiara di riposare male quasi una persona su due, e tra questi molti rinunciano a cercare dei rimedi per dormire meglio.

Il 45% dei napoletani, infatti, si dice “poco o per niente soddisfatto” della qualità del proprio sonno, con appena il 17% che dichiara di essere “molto” o “estremamente soddisfatto” del proprio tempo passato tra le braccia di Morfeo. I risvegli notturni e un’eccessiva sonnolenza diurna risultano essere i disturbi del sonno più diffusi, con il 34% del campione che ne soffre spesso o ogni giorno. Altri problemi comuni sono il russare (29%), la stanchezza cronica (28%), l’avere un sonno agitato (27%) e la difficoltà ad addormentarsi (24%).

La maggioranza (54%) di chi soffre di questi disturbi rivela di non aver adottato alcun rimedio per le proprie problematiche notturne. Il restante 46% si è rivolto principalmente al medico di base (21%) o a soluzioni fai da te (12%), e in misura minore ha cercato rimedi in farmacia (5%) o consultato uno specialista del sonno (5%).

Secondo i napoletani, lo stress è la principale causa della scarsa qualità del loro sonno, con il 71% che lo indica come un fattore determinante. Quasi uno su tre (29%) punta il dito anche contro l’avere orari troppo irregolari, mentre altri collegano le loro notti agitate con problemi di salute (26%) o cattive abitudini alimentari (19%).

Tra le buone pratiche per dormire meglio, quella più condivisa è andare dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora, con più di uno su tre che cerca di avere questa regolarità (34%). Altre abitudini considerate favorevoli sono l’evitare di consumare cibi pesanti la sera (31%) e il limitare alcol e caffeina prima di andare a dormire (25%). Quasi uno su tre (30%), inoltre, utilizza almeno saltuariamente app e dispositivi per il monitoraggio del sonno.

Andando infine a indagare più nel dettaglio le abitudini dei napoletani, UniSalute ha scoperto che sono piuttosto mattinieri: ben il 56% dichiara di svegliarsi prima delle 7, contro il 52% nel campione nazionale. Per quanto riguarda l’orario di addormentamento, la fascia oraria più popolare è quella tra le 23 e la mezzanotte, quando vanno a dormire più di quattro napoletani su dieci (42%). In media le ore dormite sono pari a 6,8 a notte, dunque meno delle sette o otto ore ritenute ideali per la maggior parte delle persone.

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