NAPOLI – Con una nota inviata ai direttori regionali della sanità il ministero della Salute ha bloccato le campagne vaccinali contro la bronchiolite nelle regioni impegnate nei piani di rientro. I neonati in Lazio, Puglia, Campania, Calabria, Sicilia, Molise e Abruzzo non potranno dunque usufruire di questa possibilità. Le restanti regioni potranno procedere “a condizione che la somministrazione sia garantita con risorse a carico dei bilanci autonomi regionali, aggiuntive rispetto al fondo sanitario regionale.
“Questo è solo un piccolo antipasto di cosa accadrà con l’autonomia differenziata approvata dal governo Meloni. Si tratta di un’inaccettabile discriminazione territoriale tra neonati che riguarda un virus che colpisce proprio in autunno. Decisione quantomai inopportuna che anticipa le gravissime conseguenze che ci saranno nel campo della sanità, della scuola, della formazione, che metteranno in serio pericolo l’unità nazionale. Su temi come la prevenzione sanitaria non è ammissibile fare passi indietro: in gioco c’è la salute dei bambini. Mi auguro che questo episodio faccia aprire gli occhi a tutti coloro che andranno a votare per il referendum”. Queste le parole del deputato di Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli.

“Il blocco della somministrazione del vaccino contro la bronchiolite nelle regioni sottoposte a piano di rientro è una decisione inaccettabile e gravemente penalizzante per la salute dei nostri cittadini. La Campania, così come altre regioni, si trova già a dover affrontare notevoli difficoltà nel garantire adeguati livelli di assistenza sanitaria e privare la popolazione di un vaccino fondamentale per la prevenzione di una patologia grave come la bronchiolite è un ulteriore colpo che non possiamo permetterci. Mi auguro che non si tratti di un’anteprima di quella autonomia differenziata contro la quale ci stiamo opponendo e continueremo ad opporci con determinazione.” Così il Presidente della Commissione sanità del Consiglio regionale della Campania, Enzo Alaia.

“La bronchiolite è una patologia acuta che – spiega Alaia – colpisce principalmente i neonati e i bambini piccoli, causando l’infiammazione dei piccoli bronchioli dei polmoni. Si tratta di una delle principali cause di ricovero ospedaliero nei primi anni di vita, soprattutto durante i mesi invernali e può comportare complicazioni gravi, specialmente nei bambini nati prematuri o con condizioni di salute preesistenti. In questo contesto, il vaccino contro la bronchiolite rappresenta un’arma fondamentale nella prevenzione di questa malattia.”

“E’ evidente che la decisione del Governo discrimina i cittadini in larga parte delle regioni del Sud, penalizzando in modo particolare i bambini e le famiglie più vulnerabili. La salute pubblica non può essere subordinata a mere logiche di bilancio o di contenimento della spesa. Al Ministero della Salute dovrebbero sapere bene che la prevenzione rappresenta un investimento, non un costo, e bloccare l’accesso a un vaccino essenziale rischia di danneggiare ancora il nostro sistema sanitario, con conseguenze ben più gravi e onerose sul lungo periodo.”

“Chiedo al Governo e al Ministero della Salute di riconsiderare immediatamente questa decisione, garantendo a tutte le regioni, senza distinzione, l’accesso a strumenti di prevenzione fondamentali come il vaccino contro la bronchiolite. La salute dei cittadini deve essere una priorità assoluta e non può essere sacrificata per esigenze di bilancio. Personalmente, anche in veste di presidente della Commissione Sanità sono pronto a fare la mia parte affinché questa ingiustizia venga sanata al più presto, sperando che questa decisione non sia uno dei primi effetti dell’Autonomia differenziata voluta dal Governo”, chiude Alaia.

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