NAPOLI – Una nuova soluzione terapeutica, che sfrutta un fascio di ultrasuoni ad alta intensità, promnette di eliminare il tumore alla prostata senza intaccare altrte funzioni. E’ Giovanni Di Lauro, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Urologia a spiegare i vantaggi di una nuova tecnologia entrata a far parte dell’arsenale in forza al Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli.
Insomma, se oggi la tecnologia Focal One già permette di evitare effetti collaterali quali l’impotenza o l’incontinenza per pazienti affetti da carcinoma della prostata, un domani potrebbe anche garantire il controllo di neoplasie più aggressive, migliorando la qualità della vita di chi ne è affetto. I pazienti a cui è rivolta questa opzione terapeutica, sono quelli idonei alla “sorveglianza attiva”, che prevede continue analisi. Ma come funziona la tecnologia Focal One? Lo sspiega il dirigente medico, Mariarosiaria Nugnee: “Semplificando un po’ si può dire che i pilastri di questo sistema sono tre: localizzazione del tumore, tecnologia ablativa clinicamente provata e validazione dell’efficacia del trattamento. Questa macchina gestisce 8 punti focali di azione. Questo si traduce in enorme precisione, una maggiore probabilità di riuscita della procedura e un minor rischio di avere zone non trattate nell’area bersaglio.L’apparecchio ha un sistema robotizzato che adatta la sonda al trattamento di tutta la zona target. Grazie ad un’immagine ecografica in tempo reale il chirurgo ha infatti un controllo assoluto e può ottimizzazione l’area da trattare in modo dinamico e continuo per tutta la durata della procedura”.
“I trattamenti – spiega Di Lauro – durano circa 20 minuti. In questo modo abbiamo un beneficio per il paziente, ma anche in termini di minor impegno delle sale operatorie”.
Come detto, questa tecnologia ha ampliato l’arsenale a disposizione del Santa Maria delle Grazie (primo ospedale del Centro Sud ad essersene dotato) e che ora più che mai offre opzioni terapeutiche e chirurgiche tra le più moderne e le più varie. «La scelta della nostra direzione generale – spiega il chirurgo – ha un volare strategico, perché si colloca nel contesto di un Centro di alta specialità che affronta ogni patologa prostatica, sia benigna che maligna, a partire dalla diagnosi per arrivare alle possibili soluzioni. Si pensi ad esempio alla chirurgia robotica, alla radioterapia per o alla terapia oncologica». Il Centro diretto da Di Lauro è dunque sempre più un’eccellenza della sanità campana, dove oggi più che mai ci si prende cura del paziente a 360 gradi. Dalla diagnosi oncologica, con la risonanza magnetica multiparametrica o le biopsie fusion ad alta precisione, a tecniche d’intervento all’avanguardia. È qui, ad esempio, che viene realizzata una tecnica che in molti casi consente di salvare l’eiaculazione dopo la distruzione prostatica. Moltissimi inoltre gli interventi realizzati con la chirurgia laser (evitando quindi gli interventi tradizionali) o con la chirurgia robotica attraverso il sistema Da Vinci e, oggi, sfruttando il potere degli ultrasuoni ad alta intensità.
Tumore alla prostata, nuova soluzione terapeutica con ultrasuoni (VIDEO)
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