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Un defibrillatore in ogni palazzo: parte la campagna “Condominio CardioProtetto”

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NAPOLI – Un defibrillatore in ogni condominio per rendere le abitazioni un punto di primo soccorso in caso di arresto cardiaco. È la proposta di Camera Arbitrale Internazionale che ha dato vita al progetto “Condominio CardioProtetto”, individuando due partner di primo piano: la DAE Italia, azienda leader per la “Prevenzione e Trattamento dell’Arresto Cardiaco” e Re-Heart, associazione che a livello nazionale diffonde la cultura di primo soccorso con corsi BLS/BLS-D rivolti a personale laico e sanitario.

«Il condominio, storicamente identificato come luogo di lite, può diventare uno spazio per fare prevenzione e salvare vite: i condomini possono diventare il cuore di un’iniziativa che mira a sensibilizzare sul tema della sicurezza sanitaria», premette Rocco Guerriero, presidente della Camera Arbitrale Internazionale, tra gli istituti più importanti d’Italia per l’arbitrato con oltre 1.300 giudici arbitrali iscritti e 60 sedi sul territorio nazionale, e che si occupa da anni anche di controversie condominiali attraverso la propria sezione del Tribunale arbitrale dell’immobiliare e del condominio. «La campagna del “Condominio CardioProtetto” nasce dalla volontà di diffondere sempre più uno strumento fondamentale quale è il defibrillatore. I dati ci dicono infatti che ogni anno in Italia vengono registrati 73 mila arresti cardiaci, circa 200 al giorno. Davanti a un evento di questo genere abbiamo al massimo 4 minuti per intervenire ed evitare danni cerebrali; 10 minuti per evitare danni irreversibili». Cosa fare? «Questi numeri possono essere sovvertiti se si agisce con rapidità. Ognuno di noi può farlo: in attesa dei soccorsi, che mediamente arrivano in 15-20 minuti, è importante intervenire con un Supporto di Base delle Funzioni Vitali integrato con l’uso di un defibrillatore». Aggiunge: «Se consideriamo che quasi sette arresti cardiaci su dieci avvengono all’interno delle mura domestiche, appare evidente come sia fondamentale dotare le nostre case di un’apparecchiatura salvavita». L’attenzione si è quindi concentrata sui condomini, «dove vive circa il 70% della popolazione, e che possono statisticamente avere maggiore necessità», prosegue il presidente Guerriero.

Per dare corpo a questa campagna socio sanitaria, Camera Arbitrale Internazionale ha scelto come partner due realtà di primo piano per la parte strumentale e quella formativa. «Abbiamo individuato una tra le più importanti aziende italiane in materia di cardio-protezione: la DAE Italia è in grado di offrire infatti alcuni tra gli strumenti più evoluti sotto il profilo tecnologico e di facile utilizzo», aggiunge. Davanti a una situazione di arresto cardiaco, diventa però importante sapere come comportarsi. «Ecco perché abbiamo voluto al nostro fianco l’associazione Re-Heart, realtà piemontese che opera a livello nazionale nel campo della formazione per insegnare a chi vive in condominio a essere pronto a intervenire in caso di emergenza».

La collaborazione con DAE Italia deriva dalla condivisione di obiettivi e dalla volontà di operare in rete per uno scopo preciso: «Aumentare la sicurezza cardiaca nella nostra comunità», dice Carlo Zito, fondatore di DAE Italia. «É un fatto sorprendente che l’83% degli arresti cardiaci si verifica in presenza di altre persone, e il 70% di questi incidenti accada nelle nostre abitazioni. Questo significa che se interveniamo con un soccorso preventivo e adeguato, possiamo potenzialmente salvare il 75% delle vite coinvolte. Il progetto “Condominio CardioProtetto” rappresenta un’opportunità straordinaria per fare la differenza nelle nostre comunità, per aumentare la consapevolezza sulla sicurezza cardiaca e per fornire gli strumenti necessari ad affrontare le emergenze cardiache. Ma soprattutto per rendere più sicura la nostra casa»

La campagna “Condominio CardioProtetto” prevede due proposte fornite a prezzi agevolati per i condomini: la prima comprende la fornitura di un defibrillatore samaritan 360P: si tratta di uno strumento interamente automatico, capace di individuare lo stato di arresto cardiaco e di erogare shock al cuore del paziente. La seconda, oltre al defibrillatore, prevede un corso BLS-D direttamente all’interno del condominio per permettere ai residenti di individuare un arresto cardiaco, seguire le procedure corrette per la chiamata dei soccorsi e l’uso del defibrillatore.

Conclude Guerriero: «Attraverso la nostra sezione del Tribunale arbitrale dell’immobiliare e del condominio stiamo promuovendo questa campagna sull’intero territorio nazionale e ci auguriamo che quanti più condomini decidano di diventare luoghi cardio protetti».

Per dettagli: https://www.daeitalia.it/condominio-cardioprotetto/

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