NAPOLI – Le politiche di genere per uno sviluppo sostenibile e inclusivo in Campania è il titolo del documento di indirizzo che Cisl Napoli e Confcooperative Campania tramite i proprio Coordinamenti Donne hanno consegnato a conclusione del percorso di empowerment, formazione e consapevolezza sui temi della leadership femminile. Un percorso al quale hanno preso parte circa 70 donne tra sindacaliste e socie e amministratrici di imprese cooperative e che ha visto la sua conclusione oggi  presso l’auditorium della Regione Campania con il convegno “La leadership delle donne: intercettare il cambiamento e investire nella parità”.  “Manca ancora oggi una rappresentazione del potere in cui per le donne sia possibile riconoscersi. Resta dunque fondamentale promuovere un nuovo modello culturale che porti a un nuovo modo di interpretare il potere: che sia basato sulla condivisione, sull’ascolto, sull’inclusione, sulla responsabilità sociale, caratteristiche queste naturalmente femminili” è scritto nel documento che è quasi un vademecum su ciò che occorre fare in materia di leadership femminile e per abbattere le diseguaglianze uomo- donna in ambito lavorativo. A cominciare da maggiori servizi  e un welfare aziendale come ulteriore strumento per una strada che appare tutta in salita.  “ Il lavoro femminile rappresenta un contributo diretto alla formazione di Pil e alla creazione di crescita economica, come misurato da molteplici organizzazioni internazionali. Non possiamo permetterci di perdere l’occasione del Piano Nazionale Ripresa e Resilienza per costruire finalmente una rete capillare di servizi per le donne” afferma Melicia Comberiati, segretaria della Cisl Napoli.

L’occupazione femminile deve diventare una priorità. Ma  per diventare una priorità, le parole non bastano, servono i numeri, serve fissare un traguardo preciso. In vista degli ingenti investimenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, per raggiungere l’obiettivo europeo ci servono 1.554.503 occupate in più. Per innescare un cambiamento possibile è indispensabile adottare una strategia organica, capace di proporre politiche pubbliche e interventi a 360 gradi per creare un tempo e un ambiente più favorevole alla condizione femminile, al lavoro, alla maternità e alle esigenze della genitorialità e dei nuovi nati. “È importante, dunque, favorire misure e stimolare un cambiamento culturale che porti ad un riequilibrio dei carichi di cura. Quanto più si tenderà verso la parità di genere, e quanto più questa si manifesterà nell’equità della divisione della cura, tanto più si favorirà l’occupazione femminile e la permanenza delle madri nel mercato del lavoro. Queste azioni si intrecciano con la necessità di interventi – di rete – di tipo strutturale, per far fronte alla carenza dei servizi di cura e di welfare” afferma Raffaella Rocco di Confcooperative CampaniaPresenti al convegno l’arcivescovo di Napoli, Domenico Battaglia, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi  , Lucia Fortini, assessore Politiche sociali Regione Campania,  Elisabetta Garzo, presidente Tribunale Napoli, Matteo Lorito, rettore Università Federico II Napoli, Tracy Roberts-Pounds, Console generale Stati Uniti d’America a Napoli, Maksym Kovalenko, Console generale Ucraina,   Flavia Matrisciano, direttrice Fondazione Santobono Pausillipon, Maria Rosaria Duraccio, presidente Movica, Clementina Sasso, ricercatrice in fisica solare presso INAF,  Matilde Marandola, presidente nazionale AIDP, Gennaro Famiglietti, coordinatore nazionale Fenco, Vincenzo Falabella, presidente FISH nazionale, Maurizio Petriccioli, segretario generale CISL DP nazionale, Anna Manca, vicepresidente Confcooperative nazionale.

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