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Dispersione scolastica a Napoli, segnalazioni salite da meno di cento a più di mille

NAPOLI – Napoli conta circa la metà delle segnalazioni di reato, sia nel campo civile sia nel campo penale, rispetto a Milano. Meno anche di Bologna, eppure la realtà che ci circonda dice tutt’altro. Anche la questione della dispersione scolastica, punta dell’iceberg di problemi gravissimi, presenta numeri irrisori ed è su questo tasto che sto premendo: da quando dirigo la Procura presso il Tribunale per i minori di Napoli, le segnalazioni sono salite da meno di cento in tutto il distretto a più di mille, ma c’è ancora molto da fare. Resto ottimista e realtà come Eduqa alimentano questa mia speranza”.

Così la Procuratrice del Tribunale per minori di Napoli, Maria De Luzenberger, intervenendo alle Giornate dell’Educazione e dell’Ambiente in corso a Foqus e commentando la prima scuola d’Italia a vocazione ambientale, Eduqa, nata nel cuore della Napoli popolare. Eduqa intende contribuire a costruire una nuova identità per i Quartieri Spagnoli, da emblema della fragilità sociale a quartiere in cui i diritti e i bisogni dei bambini e dei ragazzi sono posti al centro di un reale processo di emancipazione e rigenerazione.

Della gravità del fenomeno della dispersione scolastica ha parlato anche Luigi Corvo, founder di Open Impact e professore presso l’Università di Milano Bicocca: “Quella per l’educazione è l’epicentro delle sfide sociali: ogni inefficacia in questo campo porta infatti a impatti negativi a lungo termine, a delle vere e proprie rincorse e a una sempre maggiore spesa pubblica per il sistema giudiziario, il servizio sanitario, la povertà lavorativa, la previdenza e la cura dei disagi sociali quando spesso ormai è troppo tardi”

Per Corvo, “il punto di vista della valutazione di impatto è quello di identificare tutti quei fenomeni che sono una conseguenza diretta delle povertà educative, collegarli a delle cause precise, e utilizzare i dati per far sì che l’investimento nell’educazione sia davvero sostenibile in quanto collegato a risultati concreti e misurabili nel tempo. Il vero obiettivo non è tanto l’abbassamento delle percentuali di dispersione scolastica, quanto la sostanziale riduzione delle disuguaglianze nelle competenze, nella consapevolezza e nei redditi che dobbiamo riuscire a determinare grazie all’educazione”.

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