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Carabinieri restituiscono opera rubata a Monte di Procida dopo oltre vent’anni

MONTE DI PROCIDA – Dopo oltre vent’anni i Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Napoli, restituiscono alla chiesa S. Maria Assunta in cielo a Monte di Procida, un’opera d’arte della prima metà dell’Ottocento rubata nel 2000. Felicità è stata dimostrata dal parroco don Giovanni Illiano e dai fedeli della comunità parrocchiale.

Si tratta di un pregievole maiolica con Madonna e puttini, attribuita alla manifattura dei Migliuolo (1810-1818), di fabbrica ignota, rubata oltre vent’anni fa dalla facciata esterna della chiesa, nella notte tra il 4 e il 5 novembre 2000.

La consegna avverrà domenica 30 gennaio, alle ore 11.30, in occasione della celebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo di Pozzuoli e di Ischia, monsignor Gennaro Pascarella, alla presenza del sindaco di Monte di Procida, Giuseppe Pugliese, del Comandante del Nucleo Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale di Napoli, del Comandante della Compagnia Carabinieri di Pozzuoli, del Comandante della Stazione Carabinieri di Monte di Procida, del comandante della Capitaneria di Porto, del comandante della Guardia di Finanza, tenenza di Baia, del comandante dei Vigili Urbani di Monte di Procida.

Il recupero del bene – come riferito dal Comando del Nucleo – è avvenuto nell’ambito di un’attività investigativa svolta dal Nucleo TPC di Napoli, coordinata dalla Procura della Repubblica partenopea, nei confronti di un collezionista napoletano di maioliche, in possesso anche di numerosi reperti archeologici e beni archivistici illecitamente detenuti. La consegna dell’opera avvalora l’importanza della collaborazione fra l’Arma dei Carabinieri e gli Enti Ecclesiastici.

Nel 2020 i trecento Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, posti alle dipendenze del Ministero della Cultura e distribuiti su sedici Nuclei e una Sezione nelle varie Regioni italiane, un Reparto Operativo nazionale con Sezioni specializzate per materia e un Ufficio Comando che gestisce la Banca dati di opere da ricercare più antica ed estesa al mondo (1.300.000 files), hanno recuperato 501.574 beni d’arte (fonte sito Ministero della Cultura)

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