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Impressioni dal mondo, la cucina creativa di Confini

POZZUOLI (Di M.G. Narciso) – 24 coperti interni, 12 ai tavoli alti e 24 nella terrazza outdoor ideale per l’ aperitivo o la cena vista mare. Sì, perché Confini si trova a Pozzuoli in via Napoli, 221 proprio di fronte al Golfo di Pozzuoli. E “sconfinar” mi è dolce in questo mare.

L’elegante ristorante è figlio di tre giovani imprenditori Antonio Ippolito, Giovanni Conturso e Carmine Ferrara che a luglio dell’anno scorso hanno maturato l’idea di creare un luogo in grado di contenere, accogliere e condividere ispirazioni e contaminazioni di ogni provenienza.

La cucina infatti è internazionale e propone piatti dal mondo rivisitati in chiave campana. Un viaggio attraverso le tradizioni e le culture in cui le pietanze diventano vere e proprie didascalie. Si va e si torna in barba ai confini, alla ricerca di nuovi stimoli ed esperienze sensoriali come nel caso del Ramen di pesce con tagliolini all’italiana, dei Gyoza al vapore alla Nerano o del Ceviche di Trippa. L’atmosfera è calda e informale e fa venire voglia di indugiare a lungo anche dopo cena.

Interprete e traghettatore in queste incursioni nel mondo è il giovanissimo chef Giorgio Vanacore, classe 1998. Le sue radici affondano saldamente nella cucina tradizionale napoletana e l’esperienza presso location terze come il “Il Buco” e “Liquid House” gli ha consentito di ampliare i propri orizzonti e di proporre qui la sua idea di cucina in qualità di chef.

La carta dei vini contempla tutte le regioni d’Italia aprendosi anche al resto del mondo. Divertente il percorso con il Sakè e i drinks che ho avuto modo di degustare agli inizi di agosto. Eccolo.

Ceviche peruviano vegan (leche de tigre, verdure croccanti e mais tostato) abbinato a Sakè spumantizzato metodo classico, Fumo di Mare cioè salmone marinato a secco al pepe rosa e finocchietto e affumicato a freddo al legno di arancio con salsa di arance caramellate abbinato a Negramara, twist di Negroni con liquore all’arancia, Gyoza parmigiana cioè raviolo cinese cotto a vapore con ripieno di parmigiana di melanzane servita con salsa di soia, in pairing con Cygroni (Cynar, Campari, Vermouth e Gin), Lobster roll i.e. pan bauletto artigianale ripieno di astice e porro in agrodolce accompagnato con Tequila Bloody Mary e infine il Conchiglione ripieno di tartare di triglia condita con colatura di alici di Cetara, crumble alle olive nere, spugna di basilico e di pomodoro, condito con salsa al latte di mandorla e servito con Percoca Spritz.

Un melting pot gradevole di profumi, sapori, consistenze, equilibri da gestire e tecniche di cottura da padroneggiare. Una sfida importante per uno chef così giovane che ha dimostrato di avere le idee chiare. A far star bene gli ospiti ci pensano i padroni di casa, sempre accoglienti e accurati, e…..poi si vede il mare.

 

 

 

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