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Violenza su giovani donne e bullismo, al via a Pozzuoli il progetto “S.O.S. Ragazze”

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POZZUOLI – Prevenire e contrastare ogni forma di violenza fisica o mentale compiuta su donne, bambini e adolescenti, promuovendo attività e interventi in relazione ai nuovi bisogni emersi durante l’emergenza covid; fornire un supporto psicologico e sociale mediante la creazione di centri e gruppi online di ascolto e dare maggiore forza, autostima e consapevolezza a chi subisce soprusi e violenze. Con questi obiettivi nasce a Pozzuoli il progetto “S.O.S. Ragazze – #Nessunesclusa”, promosso da un’Associazione Temporanea di Scopo tra la P&P Academy (capofila) di Anna Paparone e il Corpo Internazionale di Soccorso Costantiniano, presieduto dal marchese Pierluigi Sanfelice di Bagnoli e coordinato da Maria Grazia Siciliano.
Il progetto è attivo da subito ed ha la sua sede operativa in via Solfatara 107, dove si avvieranno incontri di gruppo, proiezioni di film e documentari con successiva discussione, un laboratorio teatrale e uno sportello di orientamento al volontariato. È stato creato inoltre un gruppo di auto-mutuo-aiuto su WhatsApp (numero 3408616528), che si rivolgerà non solo alle abitanti di Pozzuoli, ma anche a ragazze e giovani donne esterne al contesto su cui agisce il progetto. Infine sarà elaborato un manuale operativo per la prevenzione e il contrasto ai fenomeni di bullismo e cyberbullismo, che sarà distribuito nelle scuole secondarie di primo e secondo grado del territorio puteolano.
«S.O.S Ragazze è uno strumento al servizio di tutte le ragazze che si sentono sole e che in quel vuoto provano paura, vergogna, inferiorità – spiegano le coordinatrici Anna Paparone e Maria Grazia Siciliano –. Ma non solo. Il progetto si occupa anche del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo che, secondo il 60 per cento dei docenti, incide “molto” sull’andamento dell’attività didattica e sulle relazioni in classe. Aumentare la consapevolezza di docenti, famiglie e ragazzi, spingere chi è vittima a non provare disagio nel “denunciare” e monitorare i casi sono solo alcuni dei metodi per cercare di contrastare il fenomeno e bloccarlo prima che i ragazzi e le ragazze ne diventino vittime. In ultima analisi – aggiungono le due responsabili dell’iniziativa – con la creazione di uno sportello di orientamento al volontariato miriamo a ridurre la scarsa presenza sul territorio di volontari al di sotto dei 30 anni. Saremo quindi un punto di riferimento per i giovani che decidono di intraprendere azioni di solidarietà ed utilità sociale, mettendo a disposizione maggiori informazioni ed azioni dedicate all’orientamento e all’inserimento nel mondo del Terzo Settore».
Il progetto è finanziato dalla Regione Campania nell’ambito della misura prevista per il sostegno alle iniziative delle organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale.

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