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A Somma Vesuviana l’ipogeo dell’epoca romana

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SOMMA VESUVIANA – “Il 27 di Ottobre, Somma Vesuviana sarà luogo di un grande evento: l’incendio del Campanile, al Complesso Monumentale di Santa Maria del Pozzo che avverrà soprattutto con un gioco di luci anche artistiche a ritmo di musica. Saranno le luci ad illuminare la storia e il patrimonio culturale. A Somma Vesuviana c’è un ambiente ipogeo di epoca romana, un luogo sicuramente interessante, per alcuni sarebbe parte di un’antica villa romana. Un ambiente risalente al I secolo d.C. che sorge nella parte inferiore della chiesa ipogea situata sotto il Complesso Monumentale di Santa Maria del Pozzo. Un grande patrimonio culturale che sarà visitabile il 25 – 26 – 27 di Ottobre in occasione del Festival dedicato ad un grande prodotto di mare lavorato in una terra di fuoco e che è il baccalà. Per l’occasione uniremo patrimonio culturale e tradizione gastronomica dando la possibilità a chi verrà di compiere un viaggio nel tempo. Da una parte le visite ai siti culturali, dall’altra la gastronomia locale conosciuta nel Mondo!”. Lo ha annunciato Rosalinda Perna, Assessore alla Cultura e Eventi del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano.

Venerdì 25 – Sabato 26 – Domenica 27 – Festa del Baccalà Norvegese a Somma Vesuviana lungo il piazzale di Santa Maria del Pozzo.

Venerdì 25 e Sabato 26 Ottobre aperture serali delle cripte ipogee al Complesso Monumentale di Santa Maria del Pozzo dalle ore 19.

Domenica 27 Ottobre dalle ore 11 e 30, aperture straordinarie della chiesa ipogea con cripta, visita all’ambiente ipogeo di epoca romana. Apertura anche del Castello di Lucrezia D’Alagno con visite guidate dalle ore 11 e 30 e per tutto il giorno.

Venerdì 25 e Sabato 26 il Festival del Baccalà avrà inizio dalle ore 19 e 30. Domenica 27, invece piatti prelibati a base della tradizione sommese, anche a pranzo! Il tutto accompagnati dalla tradizione del canto popolare e non solo. L’evento è organizzato dal Comune di Somma Vesuviana e dalla ProLoco Vesuvia.

Domenica 27 Ottobre visite guidate al patrimonio culturale di Somma Vesuviana.

“Domenica 27 Ottobre, apertura straordinaria delle cripte ipogee al Complesso Monumentale di Santa Maria del Pozzo, con visite anche all’ambiente ipoogeo di epoca romana. e lo vedremo in occasione dell’apertura straordinaria del 25 – 26 – 27 di Ottobre. Scenderemo nuovamente nel sottosuolo di Somma Vesuviana. Scenderemo nelle cripte ipogee del Complesso Monumentale di Santa Maria del Pozzo, non lontano dalla Villa Augustea e anche dal Museo della Civiltà Contadina.

Collocato su un’area occupata da un’antica chiesa di epoca medievale che, a sua volta, aveva sfruttato gli ambienti di una villa di epoca romana, il complesso francescano della Chiesa di Santa Maria del Pozzo di Somma Vesuviana fu fondato nel 1510 dalla regina Giovanna III. Interrata da una alluvione la chiesa fu riscoperta in seguito ai lavori voluti dalla regina e adibita a cripta della chiesa superiore.

La Chiesa inferiore presenta uno straordinario ciclo di affreschi in cui le immagini più antiche ritraggono un Cristo Pantocrator con una lunga teoria di Apostoli e numerosi frammenti con episodi della Vita di Gesù che risalgono al IX secolo. Importanti sono anche gli affreschi della metà del Trecento commissionati dal re di Napoli Roberto d’Angiò che nel 1333 aveva avviato la ristrutturazione della chiesa per celebrare il matrimonio del principe Andrea con la nipote Giovanna. Appartiene a questo periodo la Vergine in trono con Bambino circondata da Santi.

Ad un periodo successivo si riferiscono numerosi affreschi – ha continuato Rosalinda Perna, Assessore alla Cultura del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano – votivi ed una serie di luminose Vergini allattanti. Sarà particolarmente affascinante scendere in un ambiente di epoca romana, compiendo un viaggio nel passato e ammirare uno dei più sorprendenti scrigni vesuviani.

Un ambiente di epoca romana dove il visitatore viene accolto dall’affresco di Santa Maria del Pozzo o anche detta Madonna del Latte in quanto raffigurata nell’atto di allattare il piccolo Gesù che ovviamente non risale all’epoca romana.

Questo ambiente è caratterizzato da un pavimento di epoca romana che, insieme ad alcuni elementi figurativi presenti lungo le mura, fa pensare ad esso come parte di una villa rustica romana rinvenuta all’epoca della ristrutturazione angioina del 1333 adibita poi a cappella annessa alla chiesa. Oltre all’affresco della Madonna del Pozzo altre interessanti figure sono affrescate in questo particolare ambiente. Anch’esse di epoca angioina, una tra loro sorprende per la raffinata bellezza che fa pensare all’intervento di un artista di un certo calibro. Ad oggi comunque, tracciare un quadro sicuro e ampiamente condivisibile per l’ambiente del Pozzo risulta difficile”.

E tra un consumo e l’altro di pietanze e prelibatezze sommesi, sarà possibile visitare anche il Castello di Lucrezia D’Alagno.

“Lucrezia D’Alagno è stata una nobile italiana, fu signora di Caiazzo, Isola D’Ischia, Somma Vesuviana e Venosa e nacque nel 1430 da Cola d’Alagno. Leggendario, e per certi versi romantico, l’incontro con il Re del Regno di Napoli, databile presumibilmente al 1448, Alfonso V D’Aragona che nel 1456 fece costruire per lei un meraviglioso Castello, a Somma Vesuviana, verso la Montagna – ha concluso la Perna – e dove Lucrezia si recò per risiedervi dal 1458, per poi essere cacciata dal Re Ferrante D’Aragona. Il Castello, oggi recuperato, vede molteplici sale quattrocentesche di grande fascino. Dai Torrioni del Castello è possibile godere di immagini panoramiche davvero uniche. Un monumento importante al quale si affezionò anche il grande Antonio De Curtis, in arte Totò che venne più volte al Castello ma non riuscì mai ad acquistarlo”.

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