“Domani, alle ore 17, apriamo il Castello di Lucrezia D’Alagno, risalente al 1458 e lo facciamo con una mostra importante, bella, innovativa che resterà in esposizione fino al 28 Settembre. La Mostra dal titolo “VESUVIUS”, è un progetto di Vincenzo Gargiulo, docente di discipline grafiche e multimediali, per decenni attivo nel settore della fotografia per conto di artisti e gallerie d’arte di interesse nazionale e internazionale. E’ una mostra che apre lo sguardo sul territorio vesuviano. L’Amministrazione guidata dal sindaco Salvatore Di Sarno, punta ad una reale valorizzazione del patrimonio culturale”. Lo ha affermato Rosalinda Perna, Assessore alla Cultura del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano.
Domani – Sabato 14 Settembre – ore 17 – Castello di Lucrezia D’Alagno a Somma Vesuviana – Via Circumvallazione –
“La lunghissima frequentazione col mondo dell’arte; l’interesse profondo e radicato per le arti della visività, in particolare per la fotografia e il cinema, lo hanno portato ad approfondire la ricerca formale, di cui la mostra è una parziale testimonianza. Ricerca tesa costantemente alla emersione di un immaginario onirico, aperto ad ogni influenza e orientata in particolare alla riflessione sulle distorsioni della contemporaneità, viste e vissute nella propria quotidianità – ha dichiarato Salvatore Esposito, curatore della mostra – ovunque abbia volto lo sguardo. Questa mostra nasce dall’amicizia di alcune persone che hanno da sempre seguito e stimato il percorso artistico di Vincenzo Gargiulo, favorendo a vario titolo la realizzazione di questa esposizione e la sua collocazione nella singolare cornice del Castello d’Alagno di Somma Vesuviana. L’amicizia autentica e disinteressata che ha stimolato la realizzazione di questo progetto, ha anche sollecitato il coinvolgimento del mæstro Ludovico della Rocca, pittore di notevoli qualità che partecipa con un’opera dedicata, accompagnata da un saggio della sua produzione artistica e il fotografo Generoso Borriello, che presenta in una minima selezione di stampe alla gelatinabromuro d’argento il proprio sguardo senza retorica ed inutili estetismi, sul territorio vesuviano”.