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Grandi sorprese da un primo studio condotto sulla presenza Aragonese a Somma Vesuviana

SOMMA VESUVIANA – “Dal mese di Aprile la Villa Augustea, sito archeologico di grande valore, oggetto della missione archeologica sotto la guida dell’Università di Tokyo, aprirà ogni prima Domenica del mese. Dunque un’apertura permanente, grazie alla collaborazione con la ProLoco di Somma Vesuviana. L’obiettivo è quello di portare migliaia di persone a vedere il nostro patrimonio culturale. Nell’Ottobre scorso, abbiamo registrato ben 2050 visitatori in 9 ore. Tutti coloro i quali arriveranno a Somma Vesuviana, potranno non solo visitare il patrimonio archeologico ma anche gustare la tradizione gastronomica sommese nelle molteplici trattorie, nei tanti ristoranti del nostro paese”. Lo ha annunciato Rosalinda Perna, Assessore alla Cultura e agli Eventi di Somma Vesuviana, nel napoletano, a margine della conferenza “Le Fortificazioni del Casamale e la presenza aragonese a Somma Vesuviana” , svoltasi proprio presso il Castello di Lucrezia D’Alagno, risalente al 1458.

Nel corso della conferenza un team multidisciplinare, ha illustrato i risultati di una prima attività di ricerca che ha visto impegnati storici, esperti in ideologie politiche, in scienza del territorio, archeologi, vulcanologi, in studio del territorio.

Somma Vesuviana è una città con a monte le testimonianze di epoca angioina, normanna, aragonese, spagnola, a valle, l’epoca romana. Un vero viaggio nel tempo, venendo a visitare il borgo a 18 km da Napoli, 30 da Pompei, a sessanta minuti dalla Costiera Amalfitana.

L’appello è alle istituzioni nazionali e regionali.

“Chiediamo alle istituzioni nazionali e regionali di supportarci. L’asttività di ricerca condotta da importanti docenti universitari, testimonia la ricchezza culturale di Somma non solo per l’epoca romana ma anche per quella spagnola. Il testo presentato sulle Fortificazioni del Borgo del Casamale – ha continuato la Perna –  non è un semplice testo, ma è la base di partenza di una grande attività di ricerca che potrebbe riscoprire importanti testimonianze, a Somma Vesuviana, di epoca normanna, angioina, aragonese. Bisogna proseguire su questa strada”.

Oggi il Borgo antico di Somma Vesuviana è tra i centri storici più integri di tutto il Parco Nazionale del Vesuvio.

“Servono fondi – ha affermato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana, nel napoletano – e servono sia per proseguire l’attività di ricerca avviata dal team di esperti, appartenenti al mondo accademico e scientifico, ma anche per recuperare e valorizzare la Cinta Muraria Aragonese del Borgo Antico. Noi lo vogliamo fare, ma è un’opera vasta”.

Più di 200 persone hanno assistito alla conferenza, durante la quale il team di ricerca, ha illustrato i risultati di anni di grande lavoro fatto anche sul territorio. Durante la serata omaggio alla cultura spagnola con la sangria e la Paella, con la presenza degli studenti dell’Istituto Alberghiero, di Somma Vesuviana – Maria Montessori.

“È emerso che Somma rappresenta un exemplum, un esempio tra i migliori delle località che facevano del Regno di Napoli, un Regno straordinarriamente ricco. Questa ricchezza è legata ad un’altra delle virtù regali che è la magnificenza. Si tratta di una delle località fertili e dalle quali arrivavano prodotti legati alla fertilità della terra. Somma Vesuviana fa parte di un catalogo di località che si segnalano per ubertosità, per fertilità. Tutti i sovrani aragonesi – ha dichiarato Antonietta Iacono, docente di Letteratura Latina, Medievale e Urbanistica, dell’Università Federico II di Napoli –  a partire da Alfonso il Magnanimo, caldeggiarono lo sviluppo di una letteratura che valorizzasse il territorio del Regno come terra prediletta da Dio e affidata a uomini sapienti. Un Regno abitato da uomini eccezionali, personaggi straordinari, segnato dalla bellezza e dalla fecondità. Somma Vesuviana aveva una sua centralità”.

Non mancano le sorprese. Gli studi dicono che Somma Vesuviana giocava un ruolo di prima linea anche nell’organizzazione di un esercito Aragonese permanente.

“Nel periodo aragonese Somma Vesuviana, assume un protagonismo notevole all’interno non solo della campagna napoletana ma proprio in tutto il contesto metropolitano. Somma aveva una sua autonomia rispetto a Napoli. Un protagonismo forte di Somma Vesuviana – ha affermato Francesco Storti, docente di Storia Medievale dell’Università Federico II di Napoli – una grande stagione quella aragonese. Ma dobbiamo proseguire gli studi. Abbiamo condotto approfondimenti dal punto di vista architettonico e geomorfologico e sono emersi fatti fondamentali sull’ubicazione di Somma Vesuviana. Ad esempio sono emerse molte fonti. Le famiglie sommesi partecipano al progetto di organizzazione di un esercito Aragonese napoletano, permanente e questo fatto va contestualizzato in un quadro stabile. Speriamo di continuare gli studi”.

Se il borgo e la parte a monte sono interessati da unna grande attività di ricerca sulla presenza Aragonese a Somma Vesuviana, contemporaneamente, a valle si scava con risultati importanti che stanno portando alla luce grandi testimonianze di epoca romana, antecedenti il 79 d.C., invece nella zona a valle, nella Villa Augustea.

C’è su Somma Vesuviana l’attenzione costante della Soprintendenza. Presente alla Conferenza il funzionario Mario Cesarano.

“La Soprintendenza è sempre molto presente. Il Ministero sta concentrando tutte le risorse per attenzionare la realtà interna della Campania, questo versante del Vesuvio. Abbiamo l’architetto, Mariano Nuzzo che più volte è venuto a Somma. Ci sono tante scoperte da fare e c’è da valorizzare quello che esiste. La Sorprintendenza lo fa – ha affermato Mario Cesarano, funzionario della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Beni Archeologici –  con il massimo impegno perchè sa bene che questo è un territorio che può dare tanto, in particolare Somma Vesuviana”.

Lavori e ricerche possibili, grazie all’impegno della ProLoco di Somma Vesuviana e dell’Amministrazione guidata dal sindaco, Salvatore Di Sarno.

“Lo studio presentato al Castello di Lucrezia D’Alagno, rappresenta un grande lavoro, impergnativo. Abbiamo un monumento di ben 3 km, un monumento incredibile. Parlo delle Mura Aragonesi e vorremmo che possano essere recuperate, valorizzate, per la storia che hanno. Una storia – ha dichiarato Franco Mosca, Presidente della ProLoco di Somma Vesuviana, nel napoletano –  che potrebbe essere antecedente anche all’epoca aragonese. Si tratta di un monumento forse mai visto e studiato. Questa volta, questo monumento è studiato. Somma Vesuviana è una città importantissima perchè c’è tutta la storia degli ultimi 2000 anni, dal periodo romani in poi. Somma rappresenta la sintesi di una storia millenaria”.

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