“Tanti saranno gli autori alla Fiera del Libro e dell’Editoria Castello di Carta, che si svolgerà sabato 22 e domenica 23 marzo al Castello di Lucrezia d’Alagno di Somma Vesuviana, conosciuto dalla gente come Castello di Totò e avremo il coinvolgimento di tutte le sale e di tutti gli ambienti del Castello, circa 20. Il festival si svolgerà in un luogo simbolico, panoramicoche domina il Monte Somma, ricco di storia, che farà da cornice a un ricco programma di appuntamenti dedicati sia agli adulti che ai più piccoli, grazie all’area kids e alle numerose attività pensate per loro.
Sarà una grande emozione vedere in questo Castello, costruito tra il 1456 e il 1458, da Re Alfonso D’Aragona, ma amato dal grande Totò, la scrittrice Elena Anticoli De Curtis che è la nipote dello stesso Totò, figlia di Liliana. Negli anni 30, Antonio De Curtis con la moglie Diana e la figlia Liliana, soggiornò proprio in queste sale che ospiteranno Castello di Carta e desiderava acquistare il Castello nel quale ritornerà anche nei decenni successivi. A rendere omaggio al grande artista napoletano, sarà presente Elena Anticoli De Curtis, nipote di Antonio De Curtis, che accompagnerà il pubblico in un viaggio tra versi e parole del grande attore e poeta partenopeo.
Elena sarà nelle stesse sale di Totò, gli stessi torrioni dove Totò è stato. Il Festival Castello di Carta si prepara dunque a essere un grande evento culturale, in grado di attrarre visitatori e appassionati da tutta la regione e non solo trasformando per due giorni il Castello di Lucrezia d’Alagno in un vero e proprio cuore pulsante della cultura e della letteratura. Perché “Castello di Carta”? Sin da bambini, il castello rappresenta uno dei simboli più potenti dell’immaginazione e della narrazione. È lo scenario delle fiabe che ci hanno fatto sognare, un luogo magico abitato da principi e principesse, re e regine, ma anche un luogo dove talvolta i nostri desideri vengono imprigionati, sorvegliati da draghi o incantesimi da spezzare.
Il castello è sia rifugio che sfida, simbolo di speranza e di ostacoli da superare. Con il festival “Castello di Carta”, vogliamo celebrare questo simbolo magico, che incarna perfettamente il viaggio della letteratura. I libri, come un castello, ci offrono rifugio e avventura, trasportandoci in mondi lontani e permettendoci di affrontare sfide interiori e collettive. Il TEMA scelto per questa prima edizione, “Le pagine della nostra vita”. Un grande evento ideato e voluto dalle donne, da due imprenditrici giovani come Sonia Sodano e Imma Malva attivissime nel mondo dell’Editoria”. Lo ha affermato Rosalinda Perna, Assessore alla Cultura del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano.
Gli autori saranno tanti. Ad esempio Raffaella Ferrè, Amedeo Colella, Aldo Simeone, solo per citarne alcuni. Ben 24 ore quasi continue di conferenze e laboratori di creatività, dalle ore 9 alle ore 22 di Sabato 22 Marzo e Domenica 23 Marzo.
“Padrino del Festival sarà Gianni Conte, voce storica dell’Orchestra Italiana di Renzo Arbore. Il programma del Festival Castello di Carta è pensato per offrire un’esperienza unica, con autori di spicco, presentazioni di libri, laboratori di scrittura e lettura, firmacopie e momenti di approfondimento culturale. Non mancheranno appuntamenti con autori affermati – ha continuato Rosalinda Perna – tra cui sabato 22 marzo Amedeo Colella alle 10, Antonella Ossorio, alle ore 11 presenterà “I bambini del maestrale” (Neri Pozza), alle 17 Raffaella R. Ferré con “Lo stronzo geniale. Guida semiseria a Nino Sarratore” (Colonnese) e Maria Rosaria Selo alle ore 18 con “Pucundria” (Marotta & Cafiero); domenica 23 marzo Aldo Simeone alle ore 12 presenterà “L’Isola dei Femminielli” (Fazi Editore), alle 16 un laboratorio di scrittura a cura di Nando Vitali. Tra gli incontri più attesi, anche quello con Andrea Bellardinelli, dal 2011 coordinatore di Emergency, che presenterà Geografia umanitaria di terra, di mare, di pace. A chiudere il festival, domenica 23 marzo, si terrà una presentazione d’eccezione: quella del volume Il Principe Poeta. Tutte le poesie e le liriche di Totò, edito da Colonnese Editore”.
Un grande evento organizzato con i patrocini del Comune di Somma Vesuviana, di Rai Campania, di Rai Radio Live Napoli, Rai Radio Kids, Regione Campania, Associazione Campania Editori, Arci, Cultura a Colori, La Scala dei Sogni, Cartolibromania.
Dalla sala Alda Merini alla Sala Belvedere. Un vero villaggio della cultura e della bellezza. Il Castello amato da Totò, costruito dagli Aragonesi, sarà Tempio della Cultura.
Dal teatro Kamishibai alla leggenda di Sleepy Hollow di Waashington Irving e all’Isola che c’è di Filomena Carrella.
“Grande attenzione sarà dedicata alla poesia, con uno spazio speciale all’interno della Sala Alda Merini, intitolata alla celebre poetessa proprio in occasione dell’anniversario della sua nascita. Tra gli appuntamenti previsti, un laboratorio di poesia a cura de La Penna di Calliope – ha affermato l’Assessore alla Cultura del Comune di Somma Vesuviana – in programma domenica 23 marzo alle ore 18.
Le sale del Castello accoglieranno diverse tematiche, tra cui la Sala Lucrezia, dedicata alla figura di Lucrezia d’Alagno, la Sala Belvedere, con una vista mozzafiato sul territorio vesuviano, e la Sala Campana di Vetro, un omaggio a Sylvia Plath e alla scrittura femminile. Un’altra area centrale della manifestazione sarà Missione Luna con storie ed interamente dedicata ai più piccoli, letture ad alta voce a cura della Cartolibromania e del progetto Nati per Leggere.
Ma avremo anche il teatro Kamishibai organizzato da La Scala dei Sogni, laboratori di scrittura per bambini condotti da Viviana Hutter e presentazioni di libri per l’infanzia, come L’Isola che c’è di Filomena Carrella e La leggenda di Sleepy Hollow di Washington Irving, con annesse illustrazione di Diana D. Gallese, presente alla fiera con un evento a cura di Officina Milena, domenica 23 marzo alle ore 16.
Le sale del castello saranno animate da un fitto susseguirsi di incontri e dibattiti, con la partecipazione di numerose realtà editoriali che daranno voce alla letteratura contemporanea”.
“Il tutto parte da due donne che credono nell’editoria. Somma è pronta ad accogliere la nipote di Totò – ha affermato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana, nel napoletano – ed invitiamo i giovani ad esserci! Pensiamo che la cultura possa dare bellezza!”.
E tante saranno le Case Editrici presenti.
Case editrici come Edizioni Joker, Infiniti Mondi, Guida editore, Martin Eden, Homo Scrivens, Polidoro, Franco Di Mauro, La Valle del tempo, InKnot, Utopia, Lfa Puplisher, Marlin, Il Quaderno, Officina Libri, Ad est dell’equatore, Mindnight, Il Papavero, Colonnese, Langella, Marotta & Cafiero, Comicon, Tlon, Terre di Mezzo, Gatto Verde, Wudz, insieme a molte altre, porteranno le loro pubblicazioni in esposizione, offrendo ai visitatori l’opportunità di scoprire titoli e autori di grande interesse.Il festival ospiterà anche numerose associazioni e librerie indipendenti che operano sul territorio, come Emergency, Associazione Endometriosi, La scala dei sogni, Cartolibromania, Cultura a colori, radio Onda Music, Dolce Campagna, Kinesis Lab Athletics, A’ Sunagliera, 3 Arcanum, Libreria Milena, Casa Naima, Pacifico, Ottica In e Vesuvio Pride, tutte realtà impegnate nella promozione culturale e sociale.
Una grande storia nella storia.
“In queste sale non c’è solo la storia degli Aragonesi. Era il 1936, infatti, quando Antonio De Curtis in arte Totò, si presentò a Somma Vesuviana per la prima volta nel maniero. Fu il marchese Francesco Maria Gagliardi a condurlo al cospetto del nobile marchese Gaspare De Curtis con lo scopo di trovare una colleganza parentale tra l’attore e la blasonata famiglia. All’epoca la mania di Totò per la nobiltà era divenuta parte determinante della sua vita; tanto ché, già nel 1933, si era fatto adottare proprio dal Gagliardi per poter ereditare il lunghissimo elenco di titoli nobiliari. L’anno seguente il marchese Gaspare De Curtis, rappresentante della famiglia, ospitò in quel castello di Somma Vesuviana, oltre a Totò, anche la moglie Diana Rogliani, e la piccola figlia Liliana.
La famiglia alloggiò per una settimana in un’ala del castello, che era all’epoca privo di elettricità e riscaldamenti. Il grande attore si era sempre detto certo di vantare rami di parentela con gli eredi dei De Curtis di Somma Vesuviana – ha affermato Alessandro Masulli, Direttore dell’Archivio Storico del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano – e a convincerlo, maggiormente, era stata anche la presenza nel castello di una settecentesca tela raffigurante un nobile De Curtis in divisa e con tricorno.
Totò comprò allora quell’opera per l’iperbolica somma di lire duemila e iniziò a vedere finalmente in quel dipinto una certa rassomiglianza con se stesso. Inoltre il marchese Gaspare De Curtis, gravato di debiti per il suo vizio del gioco, accettò addirittura l’ingente somma mensile di tremila lire come amministratore della compagnia teatrale dell’attore. Una somma di denaro quasi dieci volte il salario di un dipendente del tempo del Banco di Napoli. Gaspare, assecondata la mania parentale dell’attore, e convinto che mai più si sarebbe avuta una tale occasione di lavoro, si trasferì a Roma.
La vita nella capitale italiana era diventata agiata e splendida: il marchese Gaspare si era insediato in un appartamento di via Clisio con la sua amante, mentre Totò abitava a via Tibullo. Ma ogni cosa, come ben sappiamo, ha un suo inizio e una sua fine: Gaspare abbandonò definitivamente la compagnia ed il suo lavoro dopo forti diverbi con Totò. Pochi mesi dopo, il 22 settembre 1938, il marchese, mori. Gli incontri della nobile famiglia De Curtis con Totò si dissolsero nel tempo.
L’ultimo incontro avvenne nel 1944 con il marchese Camillo De Curtis prima della sua partenza per il Venezuela. Nel 1952 l’attore, con una fiammante auto decappottabile e con tanto di autista in livrea e stivali lucidi, ebbe ancora modo di venire a Somma. Si trattava di acquistare definitivamente il castello che più volte aveva tentato di comprare e che poteva essere il completamento del suo sogno di nobiltà.
Totò conosceva in città il poeta Gino Auriemma. Nella sua visita al castello l’attore era seguito dalla nuova compagna Franca Faldini. Il colono Vincenzo Aliperta offrì alla dolce signora un fascio di fiori di pesco. Giunti sulla torre nord-ovest, la coppia poté ammirare lo splendido panorama circostante.
Lasciando il castello ebbe il tempo di lasciare una sua foto con dedica al figlio del poeta Gino e al colono Vincenzo. Comunque l’attore non riuscì mai ad acquistare il Castello amato”.