SOMMA VESUVIANA – “Potrebbe essere la Villa dell’Imperatore Romano, Augusto. Le notizie arrivano dalla conferenza stampa di queste ore dell’Università di Tokyo, svoltasi a Tokyo e ripresa dalla tv giapponese. Sono emersi particolari importanti durante la conferenza stampa di Tokyo.
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Il team di archeologi, guidato dall’Università giapponese, aveva trovato l’anno scorso quella che sembrava essere parte di una struttura più grande sepolta nella cenere vulcanica dell’eruzione del 79 d.C. Si ritiene che fosse la stanza in cui veniva utilizzata una fornace per far bollire l’acqua per il bagno. I ricercatori stimano che la maggior parte del carbone raccolto nella stanza risalga alla prima metà del I secolo d.C. e dunque si conferma l’importanza del sito archeologico di Somma Vesuviana che continua a regalare grandi sorprese. Per gli archeologi ci sarebbe una possibilità, a questo punto, molto alta, che il sito di Somma Vesuviana, possa essere la Villa del primo Imperatore Romano, Ottaviano Augusto. Ci stiamo sempre più avvicinando alla storia e stiamo entrando nella storia. Siamo in stretto e costante contatto con gli archeologi. In 20 anni di scavo si era riusciti a riportare alla luce ambienti posteriori all’epoca augustea, con la stratificazione geologica dell’eruzione del 472 d.C. con pavimenti museali, affreschi di straordinaria importanza, celle vinarie, cisterne. Gli scavi degli ultimi mesi, non solo hanno portato alla luce la stratificazione dell’eruzione del 79 d.C. ma testimonianze ed ambienti anteriori all’epoca dell’Imperatore. Come ha sottolinato Aoyagi Masanori, professore Emerito dell’Università di Tokyo che ha seguito dal primo minuto la campagna di scavo, che solo su questo territorio è stata portata alla luce una villa così imponente. Somma Vesuviana sta per entrare nella storia. Noi ci abbiamo sempre creduto, ora devono crederci le istituzioni nazionali. L’Amministrazione Comunale, guidata da me, ha progettato opere di riqualificazione dell’area come la nascita di un Parco Urbano che possano favorire lo sviluppo turistico dell’area. Siamo in stretto contatto con la Soprintendenza, con Mariano Nuzzo che è stato di recente in visita al sito archeologico. Ringrazio la Soprintendenza e l’auspicio è che si possa andare verso aperture mensili del sito e che si possa investire sul patrimonio archeologico del nostro territorio. Noi ci crediamo e siamo convinti che il futuro sia anche nello sviluppo turistico di Somma Vesuviana”. Lo ha annunciato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana nel napoletano.
Si aprirebbero scenari davvero unici.
“Vorrei sottolineare che secondo antichi scritti, nei pressi della Villa dove sarebbe morto Augusto e che noi speriamo sia quella di Somma Vesuviana, sarebbe stato costruito anche il Santuario dedicato ad Augusto. Il team di archeologi ha trovato l’anno scorso quella che sembrava essere parte di una struttura più grande sepolta nella cenere vulcanica dell’eruzione del 79 d.C. Si ritiene che fosse la stanza in cui veniva utilizzata una fornace per far bollire l’acqua per il bagno. I ricercatori, stando alla stessa conferenza stampa svoltasi a Tokyo, stimano che la maggior parte del carbone raccolto nella stanza risalga alla prima metà del I secolo d.C. e – ha dichiarato Rosalinda Perna, Assessore agli Eventi e alla Cultura del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano – secondo, sempre i ricercatori, non vi sarebbe nulla di risalente al periodo successivo e ritengono che in seguito la fornace non sia più stata utilizzata. Gli storici di epoca romana scrivono che nella regione nella prima metà del I secolo d.C. esisteva una villa dell’imperatore Augusto, il quale morì nel 14 d.C. e stando, sempre a quanto affermato dai ricercatori, durante la conferenza stampa tenutasi poche ore fa a Tokyo, ci sarebbe la possibilità che l’edificio fosse la villa dell’imperatore perché apparentemente aveva un bagno privato, che era installato in una residenza di una figura influente. Si dice anche che il bagno fosse fuori uso nello stesso periodo in cui morì Augusto e a quanto pare le descrizioni combacerebbero con quanto portato alla luce a Somma Vesuviana. Per il professore Masanori, le probabilità che quanto scoperto a Somma Vesuviana, possa essere la villa dove sarebbe morto Augusto, sarebbero molto alte. Il nostro appello, alle istituzioni nazionali è quello di credere nella valorizzazione archeologica, turistica del patrimonio culturale che si sta portando alla luce a Somma Vesuviana, grazie al grande lavoro degli archeologi dell’Università di Tokyo e del Suor Orsola Benincasa di Napoli. Mi sento di ringraziare l’archeologo Antonio De Simone, Satoshi Matsuyama, ricercatore, archeologo dell’Università di Tokyo, Aoyaghi Masanori, oggi professore emerito dell’Università di Tokyo che ha diretto lo scavo dal primo minuto e Franco Mosca, Presidente della ProLoco di Somma Vesuviana”.
Ora si punta ad un’apertura almeno mensile del sito archeologico. Intanto il paese si prepara alla Festa della Montagna del 3 Maggio con l’arrivo dei turisti.
“Noi ci crediamo. Quando, nel mese di Ottobre, abbiamo aperto per 9 ore il sito alle visite, grazie alla stessa Soprintendenza, abbiamo registrato più di 2000 visitatori provenienti da molte città. Tutto il territorio ne ha tratto vantaggio. La stessa Montagna e dunque la zona alta distante dalla Villa Augustea, ha visto arrivare tanti visitatori che dopo la visiuta alla Villa, hanno goduto anche dell’ottima ristorazione sommese. Su questo territorio c’è infatti una grande tradizione gastronomica – ha concluso Rosalinda Perna, Assessore alla Cultura e agli Eventi del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano – culinaria e le tradizioni stesse valorizzano il patrimonio argricolo del territorio. Ricordo che in questo momento abbiamo in corso la Festa della Montagna. Il 3 Maggio arriveranno turisti da più parti per la salita alla cima del Monte Somma e sarà una giornata accompagnata dai canti popolari, dal buon cibo, dallo star bene. Somma Vesuviana, ha un grande patrimonio culturale. Abbiamo il Complesso Monumentale di Santa Maria del Pozzo con le cripte sotterranee, di cui l’ultima è un luogo di epoca romana che si trova nel sottosuolo. Poi c’è il Castello di Lucrezia D’Alagno risalente al 1458, ma ancora il Borgo Antico del Casamale con la Collegiata che è la chiesa più antica della fascia vesuviana pedemontana. Ad esempio per il Castello di Lucrezia D’Alagno abbiamo finanziato l’efficientamento energetico con 700.000 euro. E’ fondamentale, ora, il supporto delle istituzioni nazionali. Siamo in stretto contatto con la Soprintendenza. Di recente il Soprintendente, Mariano Nuzzo, è stato in visita al sito archeologico della Villa Augustea. Confidiamo nel supporto della Soprintendenza e siamo convinti che con il loro ausilio riusciremo ad aprire alle visite la Villa Augustea, almeno una volta al mese. Il futuro di questi territori c’è solo se si punta allo sviluppo economico attraverso anche il turismo e la valorizzazione del patrimonio culturale”.