SOMMA VESUVIANA – “La Festa della Montagna, aperta dal primo Sabato dei Fuochi, ha avuto inizio nel migliore dei modi. Abbiamo registrato la presenza di turisti tedeschi, olandesi e da tutto il Sud Italia, che hanno visitato la zona di montagna di Santa Maria delle Grazie a Castello dove si trova il Santuario Mariano. I turisti hanno poi raggiunto anche alcune delle molteplici località dove le varie paranze hanno dato vita ai momenti forti della festa con il canto popolare e la tammurriata vesuviana. Ha funzionato bene anche il servizio di navetta bus che ogni 30 minuti ha collegato Piazza Vittorio Emanuele III a Castello. Il bus sarà attivo anche il 3 Maggio”. Lo ha affermato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana, nel napoletano.
Festa della Montagna, a Somma Vesuviana, da oggi e fino al 3 Maggio incluso con canti popolari, celebrazioni religiose dedicate alla Madonna di Castello e passseggiate lungo i sentieri naturalistici.
Anche il 3 Maggio non mancherà la navetta – bus che ogni 30 minuti, dalle ore 8 e ininterrottamente fino alle ore 20, collegherà Piazza Vittorio Emanuele III a Castello, zona Santuario e viceversa.
“Il 3 Maggio rinnoveremo il servizio di navetta bus che collegherà il centro di Somma Vesuviana alla zona alta di Castello – ha dichiarato Rosanna Raia, Assessore ai Trasporti del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano – e ricordo che a Somma si può arrivare con il treno, linea della Circumvesuviana con la Napoli – Ottaviano – Sarno, in auto seguendo autostrada e immettendosi sulla superstrada 162. Dal centro di Somma Vesuvia, anche il 3 Maggio, ci sarà la navetta – bus di collegamento con il Santuario di Santa Maria a Castello”.
Davvero panoramici i sentieri naturalistici del Monte Somma, l’altra faccia del Vesuvio ugualmente affascinante. Dai versanti di montagna si gode di panorami davvero unici, immergendosi in un polmone verde ed imbattendosi in paranze di canto popolare. La Festa entra per davvero dentro la Montagna, nella sua vegetazione, tra alberi e terre.
“Oggi, ha avuto inizio, con il primo Sabato di Pasqua, la Festa della Montagna, dedicata alla Madonna di Santa Maria a Castello. Una tradizione secolare. E tanti saranno gli eventi. Per il 3 Maggio è attesa un’affluenza ancora più forte con la tradizionale salita alla vetta del Monte Somma – ha dichiarato Rosalinda Perna, Assessore agli Eventi del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano – denominata Punta del Nasone, dalla quale è possibile godere di un panorama davvero unico che domina Golfo di Napoli e Penisola Sorrentina. La Festa della Montagna, di Somma Vesuviana, non ha pari al mondo. Nella parte alta di Somma, c’è il Santuario Mariano dedicato alla Madonna, tra i più piccoli al Mondo. Le paranze dedicheranno canti ed inni alla Madonna, lo faranno con la musica popolare, entrando con il suono dal vivo degli strumenti tradizionali della tradizione vesuviana”.
Paranze dall’intero territorio! Lunedì 8 Aprile, sarà il giorno dei Mariglianesi e Bruscianesi che giungeranno a Somma con le rispettive paranze con la salita a Castello e la celebrazione della Santa Messa al Santuario Mariano. Lunedì 15 Aprile sarà la volta delle paranze di Pomigliano D’Arco con sempre la salita alla Montagna ed i tradizionali canti popolari. L’1 Maggio eventi in località Gavete con la celebrazione della Santa Messa, alle ore 11, alle ore 19 la Benedizione delle paranze a Castello, alle ore 21 in Via Pomintella la consegna della perteca al Quadro della Madonna.
Il 3 Maggio la salita alla cima della Montagna. Il 3 Maggio la grande attesa con la salita al Ciglio, alla cima del Monte Somma. Proprio sulla cima della Montagna, alle ore 11, avverrà la celebrazione della Santa Messa alla presenza di migliaia di persone. Sullo sfondo un panorama unico tra Golfo di Napoli, Vesuvio e Penisola Sorrentina. Non mancheranno canti popolari dell’antica tradizione vesuviana. Alle ore 12, celebrazione della Santa Messa al Santuario Mariano di Santa Maria delle Grazie a Castello. Alle ore 19 la Discesa del Carro delle Paranze Bacchicco per le strade di Somma Vesuviana, alle ore 20 e 30 la Benedizione delle Paranze al Santuario, alle ore 21 e 30 la Discesa delle Paranze al Borgo del Casamale e consegna delle Pertiche.
Storia e tradizione nei secoli, da quella eruzione del 1631!
“Nel 1631 un’eruzione potente del Vesuvio distrusse parte del paese di Somma Vesuviana. La statua non si trovava. Tutta la popolazione avviò una ricerca capillare, anche notturna con l’accensione di torce, al fine di ritrovare la statua della quale venne riportata alla luce la testa. Il Sabato dopo Pasqua la testa della Madonna venne riposizionata e da allora ha avuto inizio una delle più belle tradizioni popolari del territorio. Il canto tradizionale di Somma Vesuviana ha radici antiche e forse millenarie e nel tempo ha sempre più raccontato il territorio, la devozione mariana, la prosperità, il patrimonio agricolo. Ogni anno, il primo Sabato dopo Pasqua è Sabato dei Fuochi e la Festa – ha affermato Rosalinda Perna, Assessore alla Cultura del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano – denominata anche come Festa della Montagna, termina il 3 Maggio. E’ un evento che vede “capitale” del territorio Somma Vesuviana, ma allo stesso tempo anche la partecipazione delle genti di tutti i borghi pedemontani del Monte Somma. Il Sabato dopo Pasqua tutte le paranze animano le valli, i versanti, salgono sulla cima del Monte Somma con il canto popolare e la sera vengono accesi numerosi falò, in ricordo delle torce del 1631, mentre altre paranze di ritorno dal Ciglio del Monte Somma, fanno luce nel buio con numerose torce, a ricordo di quanto accadde nel 1631. Durante poi i giorni successivi ogni borgo, con la propria paranza, si reca in pellegrinaggio al Santuario Mariano situato nella zona alta di Castello, nel cuore del Parco Nazionale del Vesuvio, dove c’è la statua della Madonna. Il 3 Maggio la gran chiusura con il suono contemporaneo del canto popolare tradizionale e le paranze che rendono omaggio alla Madonna, proprio al Santuario Mariano. Il canto si sente per tutta la Montagna, in quanto le paranze, davvero tante, suonano e intonano musiche popolari in molteplici punti. Il 3 Maggio centinaia di persone salgono sulla cima del Monte Somma dove è situata una Croce e da dove cantando, suonando e apprezzando i prodotti del territorio, si gode di un panorama meraviglioso su tutto il Golfo di Napoli”.
Somma Vesuviana. Ed è una festa ricca, suggestiva, carica di simbolismi come il fuoco purificatorio, il banchetto legato ad un antico rituale dell’abbondanza, i balli contadini, le tammurriate dai ritmi incalzanti, canti particolari come quello “a’ figliola” e tutti vengono coinvolti in un’anime preghiera alla Madonna di Castello.
A chiusura della Festa, c’è il rito della “pertica” omaggio delle paranze alle donne, mentre l’innammorato conferma l’amore per la sua compagna con serenate al balcone, alle quali partecipa la paranza. La pertica è decorata, lavorata e arricchita da prodotti e simboli di benessere.
Miti e leggende! La fronna, forma di canto senza accompagnamento strumentale!
“La festa in onore della Madonna di Castello, che ha inizio il Sabato in Albis e si conclude il tre maggio, è caratterizzata dalle tradizionali paranze: sono compagnie di devoti accompagnate da gruppi di suonatori. Tutto è incentrato sul canto, una delle tante meraviglie che la natura ha offerto all’uomo, e se questo canto, poi, è rivolto a una bella figliola allora tutto si tramuta in fuoco e passione. Il fuoco che illumina durante le notti di maggio il Sacro Monte avvolto in miti e leggende e la passione che, invece – ha dichiarato Alessandro Masulli, Direttore dell’Archiovio Storico del Comune di Somma Vesuviana – si trasforma in una dolce melodia che da sempre il solito cantatore con il coro dei devoti improvvisa sul sagrato della chiesetta sotto il sorriso della Mamma pacchiana. Un canto che viene da lontano, sillabico, la cui melodia è costruita sulla scala maggiore napoletana con suoni prolungati e fioriti. Un infinito canto d’amore che a maggio si sparge tra le valli profumate di ginestre e arriva pian piano sotto la finestra della donna amata con il consueto dono della pertica. Tra i canti del mondo contadino una particolare attenzione è rivolta anche alla fronna, una forma di canto senza accompagnamento strumentale, una sorta di recitativo operistico, che i contadini usavano per comunicare tra loro a grandi distanze, portando la mano alla guancia per amplificare il suono. Grazie alla buona trasmissione e alla leggerezza del suono le fronne furono utilizzate in seguito presso le finestre dei carcerati per comunicare notizie in codice o per trasmettere messaggi d’amore e di conforto. La fronna rimane, però, una tipica forma di canto che precede ancora oggi lo svolgimento della tammurriata, viene eseguita da un cantore solista che accompagna il suo gruppo fino al sagrato della chiesa, esaltando la devozione nei confronti di una delle Madonne più invocata del territorio”.