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Nelle scuole di Somma Vesuviana, arriva il dispositivo che sanifica l’aria ed eroga l’acqua depurata

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SOMMA VESUVIANA – “Il nostro obiettivo è rendere Somma Vesuviana una citta eco – sostenibile, a misura di bambini e che possa fare passi in avanti sulla sostenibilità. Il Piano d’Intervento – L’Acqua insegna la sete – va in questa direzione dando la possibilità di evitare il consumo di plastica all’interno della scuola, ma da la possibilità di utilizzare acqua depurata, con borracce sanificate ogni volta che si va all’erogatore. Siamo dinanzi ad un nuovo modo di fare sinergia con il mondo scolastico. Portare all’interno della scuola un depuratore d’acqua, un sanificatore degli ambienti ma anche della borraccia utilizzata dai bambini, ritengo che sia un buon obiettivo. Dobbiamo essere comunità sostenibile e per questo ringrazio anche gli imprenditori che saranno parte del Piano d’Intervento”. Lo ha affermato Salvatore Di Sarno, sindaco di Somma Vesuviana, nel napoletano.

Dunque arriverà nelle scuole primarie comunali –  ES.1 DepurOne, il dispositivo che sanifica l’aria, depura l’acqua ed eroga l’acqua depurata.

In questo modo i bambini potranno non portare l’acqua da casa con un risparmio per le famiglie ma anche di plastica.

Durigenti scolastici, imprenditori, genitori, giovani, istituzioni, insieme per un programma che intende creare le prime condizioni e basi una comunità sostenibile.

“Oggi abbiamo presentato, alla stampa, il Piano d’Intervento proposto dalla Società STEI, nell’ambito di Rigenerazione Scuola del Ministero dell’Istruzione e del Merito. Il Piano, prevede l’installazione, nelle scuole primarie comunali, di dispositivi che contemporaneamente sono sanificatori d’ambiente, d’aria ma anche depuratori ed erogatori d’acqua. In questo modo andiamo ad abbattere l’uso della plastica. Tutti i bambini non avranno più la necessità di portare acqua da casa  – ha dichiarato Pasqualina Rega, Assessore all’Ecologia del Comune di Somma Vesuviana, nel napoletano – e non dovranno più portare bottigliette di plastica. In molte famiglie si consuma acqua in bottiglie di plastica ed è con questa acqua che spesso i bambini riempiono le proprie borracce a casa. Con questo Piano D’Intervento si riduce anche il consumo di questa risorsa acqua perchè il bambino potrà riempire la borraccia a scuola e con acqua depurata. Da una parte le famiglie risparmiano sull’uso della risorsa acqua, dall’altra la comunità limita l’uso della plastica con ricadute positive sulla raccolta differenziata. Oggi, la borraccia, non è ancora di uso comune. Spesso le famiglie danno acqua nelle bottigliette di plastica. Ci sarà anche un risparmio economico indiretto per le famiglie che consumeranno meno acqua in bottiglia. Inoltre, il dispositivo, non solo depurerà l’acqua, ma sanificherà la borraccia tutte le volte che il bambino la inserirà per riempirla. Sarà borraccia sanificata ed acqua depurata. Gli imprenditori saranno parte integrante di questa programmazione”.

Il messaggio sulla sostenibilità arriverà nelle case anche mediante le borracce personalizzate.

“ES 1 è un dispositivo che ha un doppio sistema brevettato. Infatti è un depuratore d’acqua che ha la capacità di depurare 180 litri d’acqua all’ora – ha affermato Anna Capasso, Referente STEI per la Campania –  ed ha anche un sanificatore d’aria che ha la capacità di sanificare ben 75 metri cubi d’aria all’ora. Questo dispositivo sanifica tutto ciò che incontra nell’ambiente in cui è installato e quindi i pavimenti, le superfici, le borracce. Noi ci stiamo rivolgendo ai bambini di scuole primarie comunali, ai quali consegneremo borracce in alluminio che verranno prima sanificate dal dispositivo e conterranno acqua depurata. Le borracce rispondono alle Normative della Comunità Economica Europea, non hanno nessun pericolo. Secondo una ricerca condotta dal Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive dell’Università La Sapienza di Roma si evidenzia anche che la quantità di metalli rilasciati dalle borracce di metallo non supera comunque i parametri imposti per legge. Il problema quindi non è l’alluminio che si attiva solo a contatto con bevande acide e corrosive ma l’utilizzo del BPA. Il BPA, acronimo di bisfenolo A, è una sostanza chimica utilizzata nella produzione di plastica e resine e che negli anni ’60 è stata usata dalle industrie chimiche. Ad oggi la produzione di borracce certificate, in alluminio ,ne è priva. Inoltre tutte le borracce che riportano la dicitura “per contatto con i prodotti alimentari” e riportano il relativo simbolo , Secondo il Reg. CE 1935/04 (art.15),sono adatte al contatto alimentare e quindi a norma di legge.

Il dispositivo, invece è nato per abbattere la produzione di plastica. Ci sono studi recenti, secondo i quali il 15% della popolazione soffrirebbe di infertilità a causa delle  microparticelle che le bottiglie rilascerebbero nel liquido. Inoltre, attraverso uno studio delle feci umane, si è visto che il nostro corpo conterrebbe ben nove tipi di microparticelle diverse, di plastica. A tutto questo abbiamo visto il danno per i mari. Partiamo dai bambini per cambiare il Mondo”.

La presentazione alla stampa si è tenuta oggi, in Sala Giunta, presso il Palazzo Municipale.

“Il Piano d’Intervento si realizza grazie agli imprenditori del territorio – ha dichiarato Clementina Ferraiuolo, Referente della STEI per la Comunicazione alle Imprese del Piano di Intervento –  che coinvolgiamo per dare una maggiore valenza al Piano d’Intervento di cui informeremo. Gli imprenditori saranno coinvolti, davvero, in una rivoluzione sotto il profilo ambientale affinché i nostri giovani possano fare di più e meglio di quanto fatto da noi. Coinvolgendoli nelle attività, partendo dal territorio, i nostri giovani capiranno che c’è un’interesse veramente forte, da parte degli imprenditori, delle realtà produttive di voler migliorare la qualità di vita dei giovani. Andiamo a formare un senso critico. Se noi trattiamo bene il nostro territorio, viviamo anche meglio. Non c’è qualcosa di articolato ma semplicemente tutti possono e magari devono essere parte di questo cambiamento”.

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