SOMMA VESUVIANA – I giudici della prima sezione del Tar della Campania hanno giudicato illegittima la delibera del consiglio comunale di Somma Vesuviana con la quale veniva approvato il rendiconto di gestione 2023. I giudici hanno, così, accolto il ricorso dei consiglieri di minoranza Giuseppe Nocerino, Vincenzo Piscitelli, Giuseppe Sommese, Angelo D’Alessandro, Bianca Maria Feola, Luisa Cerciello, Sergio D’Avino, Giovanni Bianco, Antonio Coppola, Annarita Di Palma che fin dal primo momento avevano sollevato la questione della legittimità, denunciando che avevano potuto accedere agli atti riguardanti il rendiconto troppo tardi e comunque non nei termini previsti dalla legge.
Ora questa sentenza, che mette in condizione l’amministrazione comunale di Somma Vesuviana di considerare nullo il rendiconto ma anche tutti gli atti consequenziali. Sulla vicenda interviene, a nome di tutti i ricorrenti, Giuseppe Nocerino, consigliere comunale, capogruppo di Siamo Sommesi e componente della commissione bilancio: “Si tratta di un fallimento totale da parte della maggioranza. Chi ci ha portato a tutto questo dovrebbe dimettersi immediatamente e ammettere la propria incapacità di gestione. Ci riferiamo, in particolare, all’assessore al bilancio, ma anche tutti gli altri protagonisti in negativo di questa vicenda dovrebbero almeno chiedere scusa ai cittadini sommesi”.
Nocerino sottolinea che più volte i consiglieri avevano provato ad evitare il ricorso al Tar: “Abbiamo teso una mano, aperto al dialogo. Abbiamo sottolineato il loro errore ma, allo stesso tempo, detto che eravamo pronti a trovare una soluzione insieme. Invece come risposta abbiamo ricevuto solo un muro contro muro che ha portato a questa sentenza. Siamo soddisfatti ma, allo stesso tempo, amareggiati per l’ennesima presa d’atto di una gestione scellerata e assurda”.
Peraltro, la maggioranza da tempo sostiene che sta portando avanti un’opera di risanamento delle casse dell’ente. Su questo aspetto Nocerino chiarisce: “La bocciatura del rendiconto di gestione mette in discussione anche gli atti successivi. Altro che risanamento: è uno smacco, una figuraccia”