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Calcio, fotografia e orientamento lavoro, nasce “In gioco per il futuro”

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NAPOLI – Prendere a calci un pallone per pensare a un futuro diverso e migliore. Ha preso il via, sullo storico campo di calcio all’interno del Real Albergo dei Poveri, con la consegna delle maglie e delle attrezzature sportive, il progetto “In Gioco Per Il Futuro”. Iniziativa gratuita per i ragazzi del quartiere che vede come capofila l’associazione Fhenix con il sostegno di UniCredit e di Fondazione Milan: L’obiettivo è sostegno sociale e culturale della città attraverso l’arricchimento dell’esperienza sportiva offerta nel centro Kodokan Napoli ai giovani del quartiere, di età compresa tra i 14 e i 18 anni con la possibilità di accedere anche ai nuovi laboratori di fotografia e di orientamento al lavoro, con stage nelle aziende.

Attraverso la pratica sportiva e le attività laboratoriali che inizieranno a partire dal mese di novembre 2020, si mira a sostenere i minori a rischio di dispersione scolastica. L’obiettivo è inserire i ragazzi in contesti strutturati e di favorire la socializzazione e le competenze espressive individuali. Grazie ai nuovi laboratori didattici e all’attività della pratica sportiva, con l’introduzione anche del calcio, i ragazzi potranno scoprire le proprie capacità e i propri talenti, sviluppare relazioni positive, oltre ad acquisire strumenti e competenze per facilitare l’inserimento lavorativo degli stessi.

Il progetto coinvolge altri partner sul territorio per l’individuazione dei ragazzi: i Servizi Sociali territoriali Municipalità I-II-III-VIII del Comune di Napoli, l’Associazione Sportiva Dilettantistica Spartak San Gennaro, l’Associazione S. Camillo onlus.

Ciro Borriello, Assessore allo Sport del Comune di Napoli: “In Gioco per il Futuro può essere uno dei progetti più completi che abbia mai visto e seguito: le sinergie che confluiscono in esso, improntate alla massima competenza e alla comprovata professionalità praticamente in tutti i campi che possono fungere da stimolo ad adolescenti provenienti da situazioni a rischio, possono generare un luogo fisico e virtuale dove si costruisce il futuro e si conferisce un’identità a ragazzi che sono ancora alla ricerca delle proprie reali attitudini, nel campo sportivo, artistico, creativo e sociale, peraltro in un luogo storico della nostra città come il Real Albergo dei Poveri. Desidero ringraziare e sostenere con tutto me stesso quindi Fhenix, Kodokan, UniCredit e Fondazione Milan, protagonisti del progetto, unitamente a tutti i partner che a vario titolo hanno contribuito, come Servizi Sociali delle Municpalità I, II, III, VIII, L’associazione Spartak San Gennaro, l’Onlus San Camillo per aver dato il loro apporto ad un grande regalo che possiamo fare alla nostra società”.

Annalisa Areni, Regional Manager Sud di UniCredit: “Siamo particolarmente lieti del nostro contributo a questa iniziativa che, grazie alla sinergia tra i diversi attori del territorio, mira a fare dell’Albergo dei Poveri un nuovo centro di aggregazione e di educazione alla vita per i ragazzi della città, dando continuità ad un percorso educativo che coinvolge tutte le dimensioni: emotivo/affettiva, cognitiva, socio/relazionale e fisico/motoria. Un bella iniziativa che, come UniCredit, sosteniamo perché risponde all’obiettivo di dare risposte concrete alle specifiche esigenze che emergono dalle comunità locali nelle quali operiamo”.

Rocco Giorgianni, Segretario Generale Fondazione Milan: “Questa collaborazione con Fhenix e Unicredit ci permette di dare continuità ad un impegno con la città di Napoli avviato quasi dieci anni fa. Lo sport come strumento di educazione è l’elemento cardine del lavoro di Fondazione Milan: l’esperienza di questi anni ci ha mostrato quanto sia importante e decisivo investire sui giovani, perché abbiano l’opportunità di scoprire e coltivare il loro talento”.”

Patrizia Flammia, Direttore dell’Associazione di promozione Sociale Fhenix, e da 25 anni impegnata nel sociale e nel terzo settore: “Un ringraziamento speciale a UniCredit che sostiene l’iniziativa e favorisce la collaborazione tra i diversi Enti del terzo settore che operano per la realizzazione del progetto. Il titolo del progetto ci suggerisce che tutti siamo chiamati a metterci in gioco, in particolare noi adulti, per andare al cuore della questione educativa con i nostri giovani, proporre cioè relazioni positive e significative, far sperimentare la bellezza e il gusto di vivere. Questo è possibile solo se noi adulti (genitori, educatori, responsabili di enti e di istituzioni) accettiamo la sfida del rischio di educare (nel senso di e-ducere, tirar fuori) e facciamo “gioco di squadrda”.

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