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Imma Cerasuolo: “Con il Centro Ester al servizio dei giovani del quartiere di Barra”

NAPOLI – Di mattino insegnante, di pomeriggio mamma senza trascurare gli impegni nel sociale e la programmazione delle prossime attività con il Centro Ester. Hanno tutti i minuti pieni le giornate di Imma Cerasuolo. La campionessa paralimpica di Atene 2004 continua a impiegare il suo tempo traendo il massimo da ogni attività.

“Aver costruito una vita ricca di traguardi e soddisfazioni ti permette di dedicarti a dare una mano a quella degli altri trasmettendo la giusta determinazione in ogni azione. Cerco di trasmettere il meglio ogni giorno ai miei alunni dell’Isis Europa di Pomigliano d’Arco dove da sei anni insegno Grafica e Comunicazione. Arrivano tutti da anni difficili dove sono stati lontano da tutti e devono riprendere il contatto con la vita reale, magari un po’ più lontani dalle preziose tecnologie che hanno comunque permesso di studiare a distanza”.

Stessa abnegazione anche nei progetti per quelli che frequentano il Centro Ester: “Sono sempre legata alla polisportiva di Barra, il mio quartiere. Ho parlato con il presidente Pasquale Corvino e con il direttore Salvio Russo delle mie idee. Sport come vettore di conoscenza. A partire dai campi che per le loro forme variegate costituiscono una base di partenza per vere e proprie lezioni di geometria ai più piccolini. Stesso discorso per le tante parole inglesi delle varie discipline. Si parte con l’immancabile mister e poi via con tente altre. Si può studiare chimica in piscina e le leggi della fisica su qualsiasi altro quando ogni singolo tiro di pallacanestro, tennis o pallavolo prende una traiettoria e una forza. Tutto lavoro per far si che non ci sia mai più dispersione scolastica”.

Sport e sociale sempre a braccetto: “Mai abbassare la guardia. I ragazzi devono divertirsi e studiare. Tocca a noi dare il buon esempio tenendo alta l’attenzione”.

La vena polemica di Imma Cerasuolo resta intatta ed esplode quando si parla di Paralimpiadi: “In questa edizione hanno accorpato le categoria. Si sono trovati a gareggiare contro atleti con disabilità diverse. Chiaramente i risultati hanno favorito coloro i quali si trovavano nelle condizioni più vicine alla normalità e in questo modo non si rispetta chi si è impegnato fino in fondo per vincere l’handicap e vivere nella maniera più normale possibile. Molto spesso si pensa più a costruire i personaggi che ad accendere i risultati su chi fa tanti sacrifici per regalarsi una vita bella e ricca”.

Un po’ come ha fatto lei diventando mamma di Silvia e Giovanni, disperandosi nel mettere a posto amorevolmente le loro cose nei pomeriggi del dopo scuola. Dando anche consigli su come si crescono i bimbi, come si allattano e come si cambiano i pannolini quando non si hanno tutte e due le braccia a disposizione. Imma Cerasuolo è sempre un vulcano di idee e di energie: prossimamente al Centro Ester se ne vedranno delle belle.

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