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Lilliana Comes: un’artista che emoziona

Napoli- di (Vania Fereshetian) Lilliana Comes ha studiato presso l’istituto d’Arte Palizzi di Napoli, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Napoli ed è stata allieva dello scultore Lelio Gelli e del pittore Enrico Cajatie.
La sua strutturata preparazione le permette di padroneggiare con diverse tecniche pittoriche. Ha iniziato affinando la sua mano dipingendo paesaggi e nature morte, ma ben presto si è concentrata sulla rappresentazione del corpo umano, in particolare del corpo femminile, per poi focalizzare la sua attenzione nel catturare l’essenza del soggetto e la sua personalità, attraverso il viso e le espressioni, regalando al ritratto un personale arricchimento artistico, un’enfasi particolare dove l’anima sembra essere messa a nudo, dove i colori giocano in maniera suggestiva, caratterizzando una forte componente emotiva. Le sue figure femminili sono spesso ritratte in pose suggestive, ma allo stesso tempo esprimono vulnerabilità e fragilità.
L’artista usa i colori con grande abilità per creare effetti di luce e ombra che accentuano le forme delle sue figure. Uno degli elementi distintivi dell’arte di Lilliana Comes è l’uso di pastelli, sia a olio che a cera. Questi strumenti le permettono di ottenere una varietà di effetti cromatici e di texture che sarebbero difficili da ottenere con altre tecniche pittoriche. La sua padronanza di queste abilità le consente di creare opere di grande bellezza e raffinatezza. La stessa bellezza e raffinatezza che ritroviamo nell’artista, la quale dopo avermi ospitata nella sua bellissima casa, davanti a una tisana, continua a parlare di sé in modo semplice e modesto, quasi a non avere la percezione della sua grandiosità artistica.
Mi invita a visitare il suo studio. Salita le scale, mi ritrovo in un posto incantato, dove i colori, le sfumature e l’arzigogolare dei pastelli mi riportano in un luogo incantato. Vengo rapita da immagini, da opere d’arte dettagliate, ricche di umanità, che riportano un’abilità di luci e ombre che rendono al dipinto una qualità luminosa e vibrante che quasi mi abbaglia. Le chiedo da dove nasce tutto questo e Lilliana, con la calma e la tranquillità che la contraddistingue,   risponde:
“Sono figlia d’arte, cresciuta sotto l’egida della scultura, della miniatura e dell’incisione, nobili
e antichi “mestieri” destreggiati con abilità da mio padre. Ho sviluppato da giovanissima una
precoce attenzione verso l’espressione artistica della pittura, studiando, in particolare, i grandi
artisti dell’Ottocento, e rimanendo folgorata dalla pregnanza coloristica in relazione con
l’impressione non solo retinica, ma soprattutto emotiva. Dalle arti di mio padre ho appreso
soprattutto la delicatezza cromatica, che lego indissolubilmente alle ricerche di armonia
tonale per intraprendere un personalissimo e introspettivo stile, non immemore di suggestioni
classiche, in perfetto equilibrio fra tradizione artistica passata e sensibilità contemporanea. In
una visione poetica ed evocativa, il mondo da me narrato parla di eroi del quotidiano, la cui
dignità è espressa grazie al coraggio di vivere, nonostante la gioia e il dolore; è una realtà
gentile, di accettazione della vita, non già con spirito di rassegnazione, ma con il valore di
un’umanità che ha in sé la capacità dell’evoluzione. Per questa riflessiva mescolanza di
suggestioni mi sento fautrice di un ritorno alla figuratività dalle radici classiche, ma privata di
orpelli accademici e con uno scopo diverso, utilizzare la grazia figurativa per farne un tramite
a una più sciolta comunicazione visiva, che riporti la nostra anima a una riflessiva
considerazione sulla bellezza dei sentimenti poetici, che spesso nell’odierna società mettiamo
da parte come segno di debolezza e mai di forza, e a quanto l’anima intenda, attraverso gli
occhi, portare con sé i valori dell’essere umano”.

Continuo ad essere rapita da questa donna, dalla sua arte, ma soprattutto dalla sua bellezza d’animo. Le chiedo allora delle sue esperienze, e anche in questo caso rimango senza parole. Pittrice, scultrice e illustratrice, numerose sono le sue mostre in Italia e all’estero.
Le sue opere sono state esposte a Nizza, Copenaghen, Berlino, Berna, Londra, New York, Repubblica di San Marino, Città del Vaticano e, con il ciclo “Mediterranean”, all’ “International Boat Show” di Qingdao (Cina).
Nel 2012 riceve il Premio per la Carriera Artistica, conferitogli dalla Regione Lazio
Nel 2013, con “Le Donne d’Europa”, è invitata dall’Università Federico II di Napoli (a cui cura quattro immagini di copertina per la Rivista Internazionale di Genere “La Camera Blu”) per una personale alla Fondazione Mediterraneo, nell’ambito del congresso internazionale Beyond the Crisis, curandone anche il manifesto.
Nel 2014 partecipa ad “Arte Dubai” e ad “An Art Search” di Londra.
Nel 2015, la sua arte è protagonista della Fashion for Art “Benetton wears Lilliana Comes” con il brand Benetton a Fiuggi Terme.
Nel 2016, con il patrocinio del Comune di Perugia e della Regione Umbria, nella prestigiosa sede di Torre Strozzi, presenta la personale “Voices in the Moonlight – Parole di Donne” la cui tematica di genere ha avuto modo di essere sostenuta da Dario Fo.
Nel 2017, al PAN di Napoli presenta, in collaborazione con l’Arch. Renato Iannone, la mostra fotopittorica ReportArt Grida di Fata, (arte-poesia nei luoghi dello scempio ambientale).
Nel 2018, per il Settembre Culturale ad Agropoli, con il Patrocinio Dei Beni Culturali, la personale d’arte pittorica Alma Mediterrànea, al Castello Angioino Aragonese a cura del critico d’arte Antonella Nigro (col servizio su TG3 a cura di Claudio della Rocca).
Artista invitata come ospite, fra le eccellenze internazionali, alla Biennale d’Arte Contemporanea di Salerno 2018 e riconfermata nel 2020.
Nel 2022 è direttrice artistica della Biennale di Procida Capitale della Cultura.
Nel dicembre 2022 presenta la personale “Le Magie della Visione” alla Melkart Gallery di Nizza, cura la direzione artistica di Carpediem dell’Art a Nizza e dell’evento “Entre Terre et Mer” a Châteauneuf de Grasse – Francia.
Attualmente è direttrice artistica di vari eventi presso Le Vele dell’Arte – Coted’Azur, Francia.
Illustratrice in campo editoriale, cura numerose immagini di copertina e illustrazioni per libri e riviste, fra cui l’articolo di Panorama “Migrazione minorile in Egitto” e il progetto editoriale “A vent’anni dal genocidio ruandese”, pubblicato da Cronache Internazionali.
In collaborazione con la scrittrice Gigliola Izzo nascono i disegnati-racconti sulle tematiche di genere per il progetto della collana editoriale Narrazioni Resistenti, illustrando i libri “Dondolo” “Lucie” e “Domiziana”.
Per la scrittrice Savina Reverberi crea le illustrazioni del libro sull’eroina partigiana Gabriella degli Esposti.
Ultima pubblicazione editoriale “La fata dei bambini”, libro sui diritti all’infanzia della scrittrice
(avvocato tutore dei minori) Brunella Testa.
Suoi post, articoli e interviste sono diffusi su riviste e portali fra cui: Rai3, Rai Cultura, Donna Moderna, Cronache Internazionali, Ansa, il Mattino, Repubblica, il Messaggero, Panorama, Vanity Fair, Arte.it, Adnokronos, Onu Italia, Cosmopolitan, Musei Online, Sky Arte, SkyTG24.
Nel 2020, con il dipinto l’Isola Danzante, cura l’immagine di copertina di ExpoArt.

Ritornate al piano inferiore siamo ora sedute su un comodo divano, davanti al camino. Il luogo è accogliente proprio come l’artista; le faccio i miei complimenti, la sua carriera, le dico, è ricca di sfaccettature interessanti, ma soprattutto è Arte che genera Amore. Il suo modo di fare l’Artista non arricchisce solo lo sguardo, ma penetra in profondità, tocca la sensibilità, scava nei meandri del nostro essere, ci fa riflettere sulla disuguaglianza, sulla discriminazione, promuovendo l’uguaglianza a tutto tondo, la bellezza, soprattutto quella della coscienza. Mentre continua a parlare prende alcuni suoi lavori, la vedo mettersi all’opera, organizza sfumature e tratti di colore, poi, con un sorriso, mi guarda e dice: “Queste sono tue” e con garbo mi pone le opere tra le mani. Non ne sono sorpresa, la sua generosità l’avevo percepita forte e chiara già dall’inizio, ne sono onorata, ma soprattutto emozionata. Emozionata per aver conosciuto un’artista di talento, una donna di spessore, di grande
levatura morale. In lei si distinguono: integrità, empatia, responsabilità, giustizia, altruismo, coraggio e rispetto.
L’abbraccio, ringrazio dal profondo del mio cuore e benedico il mio lavoro che mi ha
permesso di conoscere una persona straordinaria come l’Artista Lilliana Comes.

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