Artista si nasce, afferma l’attore Sasà Trapanese che a soli 19 anni, aggirando ostacoli e controversie, riesce a superare il provino per “Una casa di bambole” riduzione da Ibsen per la regia di S. Condelli, con il quale, in seguito realizza testi di Beckett, Ibsen, Menandro. Gli anni ottanta portano il giovane Sasà a calcare le scene accaparrandosi, sempre di più, esperienze e successi. Sono anche gli anni in cui partecipa a svariati sceneggiati di produzione Rai come: L’eredità della priora, per la regia di Anton Giulio Maiano, Tamburi nella notte, per la regia di Gabriele Lavia Petito, Story, di Gennaro Maiulo e tanti alri. Questi anche gli anni degli sceneggiati radiofonici, sempre produzine Rai. La sua professionalità lo accompagna in tutto cio che fa, facendolo presentatore ufficiale di manifestazioni e concerti a carattere Nazionale. Con la nipote, la grande Serena Autieri, divide le scene con:Rosso Napoletano. Con la cooperativa Attori Insieme, avvia importanti collaborazioni e, la messinscena di un vero e proprio “dramma meridionale”, supera le aspettative e introduce nuove dinamiche, rendendo la rappresentazione fuori i consueti cliché tradizionali, stimolando così l’attenzione del pubblico e della critica. Continua la sua escalation affiancandosi a nomi illustri come: Mario Santella, Enzo Moscato, Annibale Ruccello, Silvio Orlando, Geppy Glejeses. L’incontro con Mario Carotenuto nel 1988 diventa per Sasà Trapanese fonte di nuova e affascinante collaborazione: Shakespeare, Molière e Goldoni animano l’anima dell’attore fino al 1991/92 quando viene scelto come protagonista del film “Enrico Caruso” prodotto da Rai Uno e da P.C.M. Australia. Un uomo versatile, sempre in cerca di novità, l’attore napoletano nonostante la sua fervida carriera non rinuncia a quella sete di sapere, apprendere, dichiara: Non si finisce mai di imparare, il nostro è un mestiere dove, come diceva un grande: “Gli esami non finiscono mai”. In quegli anni infatti per lui gli esami continuano ad esserci e tutti superati a pieni voti: “Marammè” monologo tragicomico scritto e pensato proprio per lui da Rosario Salvati, televisione, radio, canzone classica napoletana, teatro d’autore, d’elite, regia. Un attore a tutto tondo che ritroviamo in un meraviglioso viaggio fatto di storia, musica ed emozioni: “Novecento Napoletano” per la regia di Bruno Garofalo, un viaggio dove cultura e tradizioni si fondono, dove Sasà si lascia cullare facendo proprie quelle fonti inesauribili di appartenenza e di napoletanità avvicinandosi sempre più a miti come: Petito, Gambardella, Viviani, Bovio, Tagliaferri e tanti altri.
La sua una personalità carismatica, un uomo d’altri tempi, sempre pronto a stendere una mano per i più deboli, di animo gentile, incanta con la sua voce intensa, eclettico nella sua arte Sasà Trapanese è riuscito a vestire panni di vari personaggi calandosi perfettamente in ognuno di loro riuscendo sempre ad essere convincente ed empatico con il suo pubblico. Lo ricordiamo nelle vesti dell’antica maschera napoletana, Pulcinella, dove l’Attore con grande maestria rievoca la musicalità, l’ingegno e l’arte partenopea, permettendo alle radici più profonde di questa Terra di emergere in tutta la sua pienezza.
Il Maestro continua a sorprendere regalando ai suoi spettatori varie sfaccettature della sua arte e, nel chiedergli quali saranno i progetti per il futuro, accenna ad un cortometraggio dedicato a questo momento storico così difficile, dice: Questa pandemia ha fermato il mondo, ma soprattutto ha fermato i cuori, le belle anime quelle che, per sopravvivere, hanno bisogno di nutrirsi di arte, di cultura, non permettiamo che questo accada, mai! “Oltre lo sguardo” è il titolo del corto al quale Sasà Trapanese sta lavorando e del quale non è disposto a condividere ancora nulla se non il titolo. Non ci resta allora che puntare gli occhi “Oltre lo sguardo”e auspicare che il mondo, insieme all’arte, torni a sorridere.