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Napoli, l’attore Kurush Giordano Zangaro: grande artiere

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NAPOLI di (Vania Fereshetian) – “Non mi piace definirmi attore né artista Io sono un operaio, un operaio che lavora nel campo dell’arte.
Mi chiamo Kurush Giordano Zangaro ( all’anagrafe Ciro Zangaro ), ho scelto questi due nomi alternativi al mio semplicemente perché Kurush è L’Antica accezione di ‘’Ciro’’, nome di origine persiana e non nome italiano né tantomeno Napoletano, mentre Giordano è in onore al grande pensatore libero Giordano Bruno”. Dichiara l’Attore, nonché amico, Ciro Zangaro, mentre seduto accanto al camino, sorseggia il suo Rum spiegandomene l’invecchiamento in botti di rovere francese e, porgendomi il bicchiere, mi invita a riconoscere quel sentore di vaniglia che quell’acquavite offre per essere stata in botti che in precedenza hanno contenuto del cognac.
<<Ho 52 anni>>, continua: Sono napoletano, il mio percorso è nato nel lontano 88 quando un mio amico compagno di banco mi invitò a fare una commedia con lui. È proprio grazie a lui che conobbi Antonio Magliulo, professore d’arte e grande “artigiano” del teatro. Per scelta non ha fatto il professionismo ma si è dato all’ ‘’amatoriale’’ come formatore: Infatti molti professionisti napoletani oggi sono tali grazie anche a lui. Nel mio percorso, continua disinvolto, ho fatto lo speaker radiofonico e pubblicità radio-televisive a livello nazionale. Dal 2006 sino a due anni fa ho collaborato con la ‘’Tappeto Volante’’ di Domenico Maria Corrado, con spettacoli itineranti su l’inferno di Dante Alighieri interpretando vari personaggi ( Dante, Il conte Ugolino, Ulisse) e l’Eneide di Virgilio, interpretando Virgilio stesso. Mentre racconta, lo sorprendo a tirare la coperta che pende dal bracciolo della poltrona, si alza indossandola, imposta fiero il capo puntando il braccio destro verso di me, schiarisce la voce e comincia:<<Cred’io ch’ei credette ch’io credesse che tante voci uscisser, tra quei bronchi da gente che per noi si nascondesse …>>. Sentendolo recitare, ho un sussulto e, sorseggiando ancora il mio rum, mi incanto nell’ammirare la bravura nell’espressione, nella voce, che modula in maniera magistrale a suo piacimento, regalandomi in pochi istanti, così “su due piedi”, una meravigliosa visione di uno dei più seducenti gironi della Divina Commedia. Mi guarda sorridente mentre risiede appoggiando la coperta esattamente dove l’aveva presa, tra il compiaciuto e l’imbarazzo ringrazia, forse arrossendo un po’ ai miei tanti complimenti e, quasi a voler stemperare il momento solenne, mi guarda e dice:<< Posso fare di meglio, o di peggio, dipende dall’angolazione in cui si guardano le cose>>, ridiamo! Poi, continua a raccontarsi: Ho collaborato anche in spettacoli come ” Io speriamo che me la cavo” di Ciro Villano, con Maurizio Casagrande e “Dio ci ha creato gratis” di e con Ciro Villano e spettacoli teatrali non convenzionali come quelli per Wunderkammer interpretando i personaggi: Galileo Galilei, Edmund Kean.
Ciro è un uomo intelligente con un colloquiare fluido, nel parlarmi delle sue esperienze in Rai, non mancano aneddoti divertenti e battute spiritose, facendomi notare quanto la sua voce l’avesse aiutato in questo difficile mestiere, dice: Sono stato doppiatore in programmi per Rai educational, svariate sono state anche le pubblicità audio – visive e voice over insieme a spot, che ancora oggi arricchiscono il mio curriculum.
Con Fabio Pisano, emergente e promettente autore e regista teatrale, continua: ho partecipato ad un testo teatrale, poi diventato corto cinematografico, ” Le (s)confessioni”

, ottenendo molti riconoscimenti anche internazionali come all’ISA di Los Angeles nel 2018. Poi si ferma, quasi a rinvangare nella sua carriera, prende fiato e dice: bella esperienza anche la collaborazione con ”Teatro Insania” di Antimo Casertano e Daniela Ioia, ”Gemito”, uno spettacolo che ci permise la partecipazione al ”Campania festival”. Attualmente, invece, sono impegnato in allestimenti di spettacoli per “Camera del’Arte” con Peppe Carosella e Imma Pagano, si spera anche alla partecipazione in un film di prossima realizzazione.
Questa volta mi porge del cioccolato fondente che, per la verità accetto volentieri, stiamo un attimo a gustarlo portando alla bocca il bicchiere per non perderci i due gusti amalgamati, poi continua:
<<Il teatro, il cinema, dovrebbero diventare materia di studio obbligatorio nelle scuole: lo affermo da anni! Il teatro è vita, è materia di formazione personale. Ha una funzione psicologica-didattico-etico-formativa, sblocca la timidezza, educa al rispetto, alla relazione, quindi forma futuri uomini. Insegna la lingua italiana, la corretta fonazione, visto che la nostra lingua prevede oltre l’ortografia anche l’ortofonia per la varietà di accenti che oggi e da sempre, sono unicamente appannaggio degli addetti ai lavori ( attori-speaker,ecc).
Io, grazie al teatro mi sono ‘’curato”, afferma l’attore: liberato di molti limiti, come ad esempio la timidezza, ecco perché insisto, nel definire il teatro come cinema, materie essenziale per la formazione dei giovani. Viviamo momenti molto difficili e bui ed è per questo che mi sento di concludere augurando bellezza e creatività, quindi : buon’Arte a tutti, nutritevi di arte e bellezza! Uniche ‘’armi’’ per difenderci dal tedio e dalla mediocrità>>.
Poggio sul tavolino il bicchiere di rum ormai finito insieme alla penna e al taccuino, soddisfatta riguardo gli appunti, ma a pensarci bene, l’amico Attore Kurush Giordano Zangaro, mi ha regalato molto di più di una semplice intervista, mi ha offerto emozioni non solo con il suo dire ma soprattutto con il suo “fare” e, se il termine “personalità” deriva dalla parola latina ” persona” con cui si indicavano le maschere che gli attori indossavano per rappresentare parti diverse, allora quest’uomo ha “Personalità” da vendere, una persona la cui capacità arriva a saper trasformare tutto ciò che interpreta in commozione, eccitazione, impressione, trepidazione. Insomma, amici di Vox Artis, vi invito a seguire l’Attore Kurush Giordano Zangaro sulle scene per non perdervi nemmeno una di queste forti emozioni.

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