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Napoli

Scrivere per vomitare rabbia, dolore delusione. di (Vania Fereshetian)

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Quando le lacrime rigano il volto senza singhiozzo, è l’anima che partorisce dolore
Con questo scritto così sentito e poetico, Daniela D’Alicandro cattura la mia attenzione.
La vedo tenere stretto un libretto nero fiorato, allora provo ad essere più invadente chiedendole cosa ci fosse di tanto prezioso al suo interno. Daniela è una ragazza semplice, intelligente e nella sua ingenuità mi racconta un pò del suo vissuto, del suo passato turbolento, dei momenti belli ma anche di quelli brutti. Poi mi guarda, ha gli occhi azzurri, intensi, quel mare che si intravede nel suo sguardo è tempestoso, navigato. Ci pensa un poco poi con timidezza  dice: << In alcuni momenti mi va di scrivere, ne sento l’esigenza e lo faccio!>>.  Incuriosita provo a sfogliare quel quaderno, mi imbatto in poesie in lingua napoletana e non, poi leggo: “Aspettando”
Sto aspettando il tempo …
Il tempo che respira
il tempo che cammina
il tempo del giudizio, della verità, del voto.
Ma è ancora tiempo?
No! E’ tutto senza tiempo.
E’ un girotondo incessante, affannoso, di pene, amori, di vita negata.
Di tempo passato in una tristissima solitudine, dove sventurato, è annegato.
Le  chiedo da quanto tempo scrive e se ha mai pensato di fare una raccolta delle sue bellissime poesie. Daniela sorride, dichiara di non sentirsi “Poeta” solo una donna che sente un forte richiamo in alcuni momenti specifici della ua vita,dice:<< Scrivo per non soffocare, per non morire, ho trovato la mia maniera di vomitare rabbia, tristezza, solitudine. E’ come urlare forte, mi aiuta ad andare avanti, ad avere coraggio. Spesso la “penna” mette ordine nella mia anima, per me è un toccasana una vera e propria terapia.
Daniela D’Alicandro nasce il 29 Settembre del 1965  in un quartiere di Napoli che spalanca le porte ai Campi Flegrei, illuminando con i suoi raggi di sole  l’isola di Nisida. Un quartiere sempre in movimento con un’atmosfera particolare, ricco di storia, amata dai romani, un piccolo paradiso dal passato tribolato. Un quartiere dove le strade portano grandi nomi mitologici, dove ancora c’è voglia di cambiamento, di sperare che le “cose” migliorino. La stessa speranza che ritrovo negli occhi di Daniela che, senza saperlo, aggiunge con la sua Poesia un nuovo Artista al quartiere bagnolese.

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